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mercoledì 8 marzo 2017

Torta soffice con gocce di cioccolato orzo-farro senza latticini


Una buonissima torta soffice soffice, profumata, golosa e di una semplicità unica. Si fa in un attimo! Ringrazio Andrea Cocchi per la ricetta. 



Torta soffice con gocce di cioccolato orzo-farro senza latticini

Ingredienti per una torta da 20 cm:
150 gr di zucchero a velo
6 gr di orzo solubile (o caffè solubile)
48 gr di farina di mandorle 
54 gr di fecola di patate
48 gr di farina di mais fumetto
30 gr di farina di farro (o normale farina di frumento 00)
2,4 gr di lievito per dolci 
150 gr di olio di riso (o olio di semi)
144 gr di uova intere
100 gr di gocce di cioccolato

Procedimento:
Pesare e inserire tutto nel cutter/frullatore (eccetto una spolverata di farina di farro) mixando per circa un minuto. Mescolare le gocce di cioccolato con la farina messa da parte e mescolare al composto. Oliare e cospargere di zucchero semolato una tortiera antiaderente, colare sopra il composto e cuocere in forno, io ventilato, a 170°C per circa 55 minuti (l'olio la rende più umida e la cottura si allunga un pochino).


Ecco qualche passaggio...



Ecco l'immagine presa dal web per ritagliare le farfalle di carta da usare come stencil per la torta...


Ecco me in versione scema... :D


mercoledì 1 marzo 2017

Bicchierini di namelaka, biscotto al cacao e scorza di arancia


Cioccolato e arancia stanno bene in qualsiasi versione dolce possano essere combinati. Stavolta da un avanzo di namelaka ho voluto sperimentare un dolcetto semplice e buonissimo. 



Bicchierini di namelaka, biscotto al cacao e scorza di arancia

Ingredienti: (non saprei quantificare il numero di bicchierini ottenuti)

Per la namelaka arancia e cioccolato: (ricetta dell'Enciclopedia del Cioccolato 
modificata)
125 gr di cioccolato fondente al 60% 
100 gr di latte intero
5 gr di sciroppo di glucosio
2,5 gr di gelatina in fogli
200 gr di panna fresca
2 gocce di olio essenziale di arancia
La scorza grattugiata di un po' di arancia

Per il biscotto al cacao senza farina: (ricetta di Montersino)
90 gr di albumi 
60 gr di tuorli
28 gr di cacao amaro in polvere
95 gr di zucchero semolato

Per la bagna al Grand Marnier:
20 gr di acqua
20 gr di zucchero liquido al 70%
10 gr di Grand Marnier o Cointreau

Altro:
q.b. di scorza di arancia tagliata a julienne
q.b. di granella di cioccolato


Procedimento

Per la namelaka arancia e cioccolato:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Tritare il cioccolato al coltello, fonderlo e mettere da parte. Scaldare bene il latte con il glucosio, nel frattempo la temperatura sarà scesa e si potrà unire la gelatina. Setacciare e unire il latte in 3 volte al composto di cioccolato, mescolare bene. Unire la panna liquida, anche fredda, ed emulsionare bene col minipimer. Inglobare meno aria possibile. Unire l'olio essenziale e la scorza di arancia. A questo punto coprire la ciotola con pellicola e mettere la crema in frigorifero per almeno 12 ore (meglio 24). 

Per il biscotto al cacao senza farina:
In un tegame portare albumi e zucchero a 40-45°C mescolando continuamente con una frusta. Versarli in planetaria e montare fino ad ottenere una meringa ancora lucida. A macchina spenta unire i tuorli, mescolati su una ciotolina con una forchetta, amalgamando bene dal basso verso l'alto con una spatola e terminare con il cacao amaro setacciato. Distribuire il composto in una teglia rivestita da carta da forno, livellare con una spatola a gomito e cuocere in forno, modalità ventilata, a 220°C per circa 7-8 minuti. Far raffreddare bene, eliminare la carta da forno e coppare a piacere.

Per la bagna:
In un bicchiere a freddo mescolare acqua, zucchero liquido e liquore.

Per l'assemblaggio:
Montare la namekaka fino ad ottenere un composto spumoso (io trovo che tenda un po' a cedere e perdere consistenza rispetto quando viene lasciata non montata). Versarlo in un sac à poche con bocchetta liscia. 
Su ogni bicchierino disporre un dischetto di biscotto leggermente inzuppato, uno strato generoso di namelaka, di nuovo biscotto e namelaka. Terminare con una julienne di scorza di arancia non trattata e di granella di cioccolato. Servire.


martedì 28 febbraio 2017

Dorayaki

Porcellane e tessuti Green Gate



La merenda preferita dal simpaticissimo Doraemon, il gatto blu dei cartoni animati sembrerebbe essere una delle merende casalinghe più gettonate in Giappone (con ripieni diversi dai nostri), una sorta di pancakes americani ma con meno grassi nell'impasto e farciti come panini, come tutte queste pastelle da colazione, questi dolcetti sono molto semplici e veloce da realizzare. Oh ci fosse una ricetta uguale all'altra! :D Questa è tratta da questa pagina, che ringrazio ma presto proverò anche altre versioni per fare dei confronti. Anche se devo dire che ho trovato questi dolcetti semplicemente buonissimi. Morbidi come un pan di Spagna e sicuramente versatili, li ho farciti con la Nutella ma anche marmellata e creme di altri tipi si presterebbero benissimo.


Porcellane e tessuti Green Gate


Dorayaki

Ingredienti per circa 10 dorayaki, 5 farciti:
3 uova medio grandi (io 185 gr)
150 gr di farina 00
75 gr di zucchero semolato
3 cucchiai di acqua (io 50 gr)
1,5 cucchiaino di lievito per dolci (io 7 gr) 
1,5 cucchiaino di miele (io 20 gr)
q.b. di vaniglia 

Per il ripieno:
q.b. di Nutella


Procedimento:
In una ciotola mescolare le uova con lo zucchero usando una frusta manuale, unire la farina, il miele e il lievito sciolto nell'acqua insieme alla polpa estratta dalla vaniglia. Mescolare bene e far riposare l'impasto per 20 minuti in frigorifero.
Ungere una padella antiaderente con pochissimo burro e procedere un po' di composto per volta come si farebbe con i pan cakes, quando il composto si riempie di bolle capovolgere con una paletta e cuocere dall'altro lato.
Farcire con marmellata, crema o crema alla nocciola o, se proprio si deve... Nutella! :D 

Porcellane e tessuti Green Gate

lunedì 27 febbraio 2017

Choux con pate à craquelin e crema pasticcera


Quando un bignè di Montersino con la sua eccezionale crema pasticcera incontra il pate à craquelin ecco che il dolce diventa subito una bomba di bontà. Si tratta di una cialdina a base di burro, zucchero e farina che posizionata sopra il bignè crudo cuoce insieme a questo diventando un sottile e croccante rivestimento.



Choux con pate à craquelin e crema pasticcera

Ingredienti

Per la pasta choux: (ricetta di Montersino)
185 gr di acqua
165 gr di burro
175 gr di farina 00
25 gr di latte intero
270 gr di uova intere
Un pizzico di sale

Per il pate à craquelin: (ricetta tratta da qua, da Pinella ) 
100 g di burro
120 g di zucchero di canna
120 g di farina 00

Per la crema pasticcera alla vaniglia: (ricetta di Montersino)
160 gr di latte intero 
40 gr di panna fresca
60 gr di tuorli
60 gr di zucchero
7 gr di amido di riso
7 gr di amido di mais
Un pizzico di vaniglia


Procedimento

Per la pasta choux di Montersino:
Mettere a bollire, in una pentola dal fondo molto spesso, acqua, burro tagliato a pezzetti, sale e latte. 
Far sciogliere il tutto a fuoco medio, facendo sfiorare l'ebollizione dell'acqua (se mentre l'acqua sfrigola il burro non si è ancora sciolto togliere il tegame dal fuoco e mescolare per farlo sciogliere). Versare la farina tutta in un colpo (per evitare grumi) e mescolare velocemente. Lasciar asciugare la pasta sul fuoco per qualche secondo (io aspetto almeno un minuto). Trasferire l'impasto in planetaria con il gancio a foglia e lasciar girare per 1-2 minuti in modo da intiepidirlo. 
In una ciotola sbattere leggermente le uova. Unirle poco per volta all'impasto. Si aggiungono le uova successive solo quando le precedenti sono state assorbite (l'operazione richiede diversi minuti). Si dovrà ottenere la consistenza di una crema non troppo liscia.
Imburrare le teglie da forno e asciugarle con la carta assorbente (non si utilizza la carta da forno perchè impedirebbe ai bignè di sollevarsi). 
Riempire una sac à poche con bocchetta liscia n.12 e tenendo la sacca lateralmente modellare i bignè sulle teglie precedentemente unte, facendo in modo che i bocconcini siano ben distanziati. 

Per il pate à craquelin:
Mescolare con una frusta il burro morbido. Aggiungere lo zucchero e la farina e impastare giusto il tempo per ottenere un composto uniforme. (In questa fase, volendo, si può inserire qualche goccia di colorante alimentare).
Stendere l'impasto tra due fogli di carta da forno in strato molto sottile, non più di 2-3 mm di spessore e conservare in freezer fino a totale congelamento. 

Per i bignè con craquelin:
Quando la pasta choux è pronta, modellare gli choux su teglie imburrate e coprire ogni choux con un dischetto di pate à craquelin ritagliato con un coppapasta a bordo liscio poco più grande dello spuntoncino. 


(La cottura sul tappetino in silpat non va bene, ho constatato dopo la cottura, meglio usare leccarde da forno unte, senza tappetini)

Per la cottura: 
Scaldare il forno a 250°C, infornare gli eclairs o i bignè, contare 20 secondi e spegnere il forno. Cuocere a forno spento per 15 minuti. Riaccenderlo e cuocere a 175°C per ancora 20-25 minuti (dipende dalla grandezza dei bignè). Spegnere il forno, aprire lo sportello e lasciare asciugare i bignè ancora un po'.

Per la crema pasticcera:
Scaldare insieme latte e panna. Miscelare tuorli con zucchero e vaniglia, unire gli amidi e versare sopra i liquidi. Rimettere a cuocere fino ad addensamento. Raffreddare velocemente.

Per la finitura del dolce:
Forare il fondo di ogni bignè e farcire con crema versata in un sac à poche con bocchetta liscia, riempire fino a sentire che sotto le mani il bignè prende volume.



mercoledì 22 febbraio 2017

Piccole capresi all'olio extravergine d'oliva


Negli ultimi anni mi sono resa conto che seppure i dolci contenente burro siano considerati più golosi io preferisco quelli all'olio nella maggior parte dei casi perchè sono più umidi, meno asciutti. Queste capresi sono la fine del mondo, troppo, troppo buone davvero, per me battono la versione di Montersino con montata di burro... ma anche questa riportata è una sua ricetta.




Piccole capresi all'olio extravergine d'oliva

Ingredienti per 5 capresi monoporzione:
165 gr di uova
150 gr di zucchero semolato
150 gr di mandorle non pelate
60 gr di olio extravergine d'oliva
120 gr di cioccolato fondente
9 gr di cacao amaro in polvere
9 gr di liquore all'amaretto (o quello che preferite)

Per la glassatura:
100 gr di cioccolato fondente

Altro:
Olio di riso
Farina di riso
Zucchero a velo


Procedimento:
Raffinare grossolanamente le mandorle con il cacao e 75 gr di zucchero. Montare le uova con il resto dello zucchero. Sciogliere il cioccolato e unire l'olio. Incorporare alla montata di uova la polvere di mandorle, quindi aggiungere il cioccolato fuso con l'olio e completare con il liquore all'amaretto.
Colare negli stampini da 10 cm di diametro unti di olio e spolverizzati da farina di riso, quindi cuocere in forno statico a 200°C per circa 8 minuti (io ho impiegato circa 18 minuti).
Una volta freddi sformarli e lasciarli raffreddare (io li ho congelati per renderli meno fragili e poi li ho staccati passando la mini tortiera sul gas). Capovolgere e glassare la base con il cioccolato fondente fuso e temperato. Spolverizzare la superficie con lo zucchero a velo.


martedì 21 febbraio 2017

Bavarese ai tre cioccolati al bicchiere


Un dolce fatto e rifatto tantissime volte perchè è sempre gradito a tutti. Vedere la stratificazione di tre tipi di cioccolati risulta sempre un'idea carina ma soprattutto golosa e accattivante. Ho riformulato la ricetta per un dolce al bicchiere, la ricetta originale è dell'immenso Montersino.
Qui invece trovate un'altra versione, sempre in bicchiere, ma da finger food e senza glassa.



Bavarese ai tre cioccolati al bicchiere

Ingredienti: (non so dire quanti bicchieri vengano fuori dato che sono nati da avanzi ma almeno 12)

Per il biscotto al cacao senza farina: 
90 gr di albumi 
60 gr di tuorli
28 gr di cacao amaro in polvere
95 gr di zucchero semolato

Per le bavaresi: 
240 gr di latte intero                                     
45 gr di zucchero semolato                                  
135 gr di tuorli                                           
6 gr di gelatina in fogli (dose adatta alla consistenza per un bicchiere)            
75 gr di cioccolato fondente (io al 70%)                   
75 gr di cioccolato al latte                               
75 gr di cioccolato bianco                                 
450 gr di panna fresca (divisa in 3 parti da 150 gr)       

Per la glassa Barry: 
75 gr di acqua
62,5 gr di zucchero
87,5 gr di sciroppo di glucosio
50 gr di latte condensato zuccherato
2,5 gr di gelatina in fogli 
75 gr di cioccolato fondente al 70%


Procedimento

Per il biscotto al cacao senza farina:
In un tegame portare albumi e zucchero a 40-45°C mescolando continuamente con una frusta. Versarli in planetaria e montare fino ad ottenere una meringa lucida. A macchina spenta unire i tuorli amalgamando bene dal basso verso l'alto con una spatola e terminare con il cacao amaro setacciato. Distribuire il composto in una teglia rivestita da carta da forno, livellare con una spatola a gomito e cuocere in forno, modalità ventilata, a 220°C per circa 7-8 minuti. Far raffreddare bene, eliminare la carta da forno e coppare un anello da circa 16 cm (dipende dallo stampo utilizzato e dal montaggio che si vuol fare).

Per le bavaresi:
Tritare al coltello i tre tipi di cioccolato, separatamente, e riporli in 3 ciotole. Idrarare la gelatina in acqua fredda. Preparare la crema inglese: in un tegame scaldare il latte, nel frattempo in una terrina mescolare i tuorli con lo zucchero. Unire il latte ormai caldo, mescolare e rimettere tutto sul fuoco. Mescolare continuamente con una frusta arrivando a 82-83°C. Trasferire il tegame in un bagnomaria di acqua fredda (in questa fase la crema scende intorno i 70°C) e inserire la gelatina ben strizzata amalgamandola in modo da farla sciogliere bene. 
Pesare e dividere la crema ottenuta in parti uguali, disponendole nelle ciotole con i 3 diversi cioccolati, mescolare ognuno velocemente. (Se la crema si fosse intiepidita e il cioccolato non riuscisse a sciogliersi del tutto poco importa, lasciarlo così com'è). 
Dividere la panna in 3 parti. Montare la prima parte lasciandola morbida, quasi semi colante. Amalgamare bene la prima ciotola con il cioccolato bianco riponendo al microonde se il cioccolato non si fosse sciolto bene (attenti a non scaldare troppo). A questo punto si sarà ottenuta una crema ben liscia, arrivati ai 30°C mescolare dentro la panna e amalgamare. Ecco la prima bavarese. 

Per il montaggio:
Adagiare i bicchieri scelti su un piatto o un vassoio. Adagiare alla base un sottile disco di biscotto senza farina in modo che sia invisibile dall'esterno (quindi 1 cm inferiore al diametro del bicchiere). Con un colino a pistone colare la prima bavarese al cioccolato bianco lasciando che si livelli bene. Mettere in frigorifero a rassodare. Dopo circa 15 minuti scaldare un attimo al microonde la base della seconda bavarese, ovvero quella al cioccolato al latte, una volta ottenuta una consistenza fluida ma non troppo calda unire la seconda parte di panna che nel frattempo è stata montata (anche questa dovrà essere colante). Colare sullo stampo, rimettere in freezer e dopo 15 minuti fare la terza bavarese, quella al cioccolato fondente, e ripetere la stessa operazione e mettere definitivamente in freezer a rassodare per almeno 8 ore. 

Per la glassa barry:
In un tegame portare ad ebollizione acqua, zucchero e sciroppo di glucosio. Togliere dal fuoco e versare il latte condensato. Una volta raggiunti i 65°C unire il cioccolato a pezzi e la gelatina precedentemente ammollata e ben strizzata. Emulsionare bene con il minipimer e filtrare la glassa ottenuta 2-3 volte. Far riposare in frigorifero una notte intera. (Ma dato che si tratta di bicchieri nati da avanzi e non da una torta si può utilizzare fin da subito aspettando i 36°C). 

Per la finitura: 
Colare la glassa e decorare a piacere con qualche pezzetto di cioccolato bianco, al latte e fondente che richiami i gusti del dolce. Lasciar scongelare in frigorifero per circa 6 ore prima di servire. 


venerdì 17 febbraio 2017

Snack di riso soffiato

Porcellane e tessuti Green Gate
Pubblico sempre dolci un po'  troppo elaborati e complicati da realizzare in poco tempo? Ecco, questo snack è l'esatto contrario, si fa in pochi minuti, da quando si ha voglia di qualcosa di dolce a quando si realizza c'è davvero un solo battito di orologio.

Porcellane e tessuti Green Gate



Snack di riso soffiato

Ingredienti:
q.b. di cioccolato fondente al 55%
q.b. di riso soffiato (il mio bianco e al cioccolato)
q.b. di cannella in polvere

Procedimento:
Fondere il cioccolato e lasciarlo intiepidire per qualche minuto. Unire il riso soffiato e la cannella in polvere, mescolare bene fino ad ottenere il composto della consistenza desiderata (più cioccolatoso o più asciutto). Prelevare un pò di composto per volta e adagiarlo sui pirottini. Mettere in frigorifero a rassodare e servire.

Porcellane e tessuti Green Gate

giovedì 16 febbraio 2017

Torta Arlecchino



Una torta buonissima, una delle mie preferite di Montersino, soffice, profumata, colorata, fruttata senza mancare di golosità. Un dolce che conclude benissimo una cena, specialmente se a base di pesce.

In un periodo, come quello carnascialesco, in cui i dolci rischiano di essere tutti concentrati di coloranti ecco che la natura, con la sua vivacità cromatica della frutta, rende grazia ad un dessert...



Torta Arlecchino

Ingredienti per un quadro da 22 cm (h 5 cm)

Per la gelèe ai frutti rossi: (inserto da 0,8/1 cm)
150 gr di purea di fragole
75 gr di purea di lamponi
75 gr di purea di mango
75 gr di zucchero semolato
7,5 gr di gelatina in fogli
30 gr di destrosio
0,3 gr di acido citrico in polvere (o un goccino di succo di limone)

Per la bagna al limoncello:
40 gr di acqua
40 gr di zucchero liquido al 70% 
10 gr di limoncello

Per la chantilly al limone: 
540 gr di panna fresca
405 gr di crema pasticcera
9,6 gr di gelatina in fogli (la prossima volta ne metterò 11,2 gr, cioè l'1% sulla crema, per un taglio migliore)
162 gr di pasta di limone
13,5 gr di limoncello

Per la crema pasticcera:  (se ne ottiene circa 465 gr)
240 gr di latte intero 
60 gr di panna fresca
90 gr di tuorli
90 gr di zucchero
10,5 gr di amido di riso
10,5 gr di amido di mais
Un pizzico di vaniglia

Per la gelèe alle fragole:
50 gr di purea di fragole
12,5 gr di zucchero semolato
5 gr di destrosio
1 gr di gelatina in fogli
0,1 gr di acido citrico in polvere (o succo di limone)

Per la gelèe ai mirtilli/more:
50 gr di purea di mirtilli
12,5 gr di zucchero semolato
5 gr di destrosio
1 gr di gelatina in fogli
0,1 gr di acido citrico in polvere (o succo di limone)

Per la gelèe al mango:
50 gr di purea di mango o pesca
12,5 gr di zucchero semolato
5 gr di destrosio
1 gr di gelatina in fogli
0,1 gr di acido citrico in polvere (o succo di limone)

Per la gelèe arancione:
35 gr di purea di mango o pesca
15 gr di purea di fragole
12,5 gr di zucchero semolato
5 gr di destrosio
1 gr di gelatina in fogli
0,1 gr di acido citrico in polvere (o succo di limone)


Procedimento

Per la gelèe ai frutti rossi:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Mescolare le puree e scaldarne solo una parte insieme allo zucchero (si potrebbe scaldare solo quella al mango che patisce meno il calore, comunque sia non cambia molto). Unire la gelatina ben strizzata e mescolare. Unire il resto della purea, il destrosio e il succo di limone (assaggiare per sentire com'è, se è troppo dolciastra aggiungere ancora un goccino di limone). La consistenza tenderà a tirare abbastanza velocemente, quindi colorare su un quadro di acciaio da 22 cm precedentemente rivestito da carta d'alluminio (la pellicola post congelata potrebbe non essere visibile e rischiare di finire sul dolce). Congelare per qualche ora in modo da rassodare bene il quadro ottenuto. (Prima del freezer potete fare prima un passaggio in frigorifero per stabilizzare la forma).

Per le gelèe colorate di fragole/mango o pesca/mirtilli o more (e facoltativamente anche la versione arancione):
Le gelèe si fanno sempre allo stesso modo: si frulla il frutto fino a ridurlo in purea, se ne scalda una piccola parte e ci si scioglie dentro la gelatina precedentemente idratata e poi strizzata, si aggiunge così lo zucchero, il destrosio, il resto della purea fredda e l'acido citrico o il succo di limone, si mescola e sono già pronte. Meglio aspettare che siano leggermente meno liquide ma ancora colanti. (Io mi organizzo ammollando in un unica volta tutte le gelatine, suddividendo in bicchieri diversi zucchero e destrosio di ogni gelèe e utilizzando 2 ciotoline per ogni purea, in una inserisco la gelèe da scaldare e in una quella fredda. Meglio iniziare a lavorare prima quelle più chiare e via via quelle più scure, così da non rischiare di "sporcare" i colori naturali).

Per il montaggio iniziale:
Adagiare un quadro di acciaio su un piatto o un vassoio e rivestire il fondo e i bordi di pellicola trasparente ben tirata (per tirarla bene meglio inumidire un tavolo da lavoro, stendere benissimo la pellicola e adagiare il quadro). Colare sopra delle gelèe di frutta procedendo con dei cucchiaini, dando spazio alla fantasia. Mettere a rassodare in frigorifero (meglio evitare il freezer perchè le gelèe non devono essere congelate ma ferme e sode, se sono congelate la chantilly, post scongelamento, rischierebbe di separarsi dallo strato di frutta). 

Per la bagna:
Unire a freddo i tre ingredienti e mescolare. 

Per la chantilly al limone:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Semi montare la panna (lasciandola lucida e non troppo ferma) e tenerla da parte per qualche minuto (la crema tenderà a tirare molto velocemente ed è bene che la panna sia già pronta quando la si andrà a miscelare). 
Prelevare la crema pasticcera fredda del frigorifero e sbatterla bene con la frusta (io manuale) per renderla più morbida. Unire la pasta di limone e continuare a mescolare. Prelevare una parte (circa 1/4) del composto e scaldarla al microonde, unire la gelatina e mescolare bene per farla sciogliere. Aggiungere il resto della crema fredda e il limoncello. Ottenendo così una crema omogenea (potrebbe non venire liscissima per via dei pezzettini di scorzetta presenti nella pasta di limone). Incorporare subito qualche cucchiaiata di panna mescolando con la frusta in modo da rendere simili di due composti. Poi versare la crema alleggerita nella bacinella con la panna e mescolare delicatamente dal basso verso l'alto con una spatola. (Regolina da seguire sempre: la parte liquida o comunque cremosa si versa sempre nella parte areata). Dividere la chantilly ottenuta in 2 parti uguali. (Io avevo ottenuto circa 1100 gr di crema quindi ho ricavato 2 porzioni da 550 gr). Inserire la prima parte nel sac à poche senza bocchetta.

Per montare il dolce:
Tirare fuori dal frigo il quadro con le gelèe. Modellare sopra uno strato con metà della chantilly riempiendo bene gli spazi vuoti e livellando il resto con una spatola liscia/tarocco. Colare sopra il quadro di gelèe (tolta dal freezer e inserita dopo aver eliminato l'alluminio).Fare un altro strato di chantilly livellando bene anche questo. Adagiare infine il pan di Spagna, tagliato a fettine prive della crosticina scura creando uno strato omogeneo. Bagnare bene con la bagna, dosata con un biberon da pasticceria o un semplice pennello (ne va messa poca altrimenti la base del dolce, una volta scongelato, sarà troppo molle, come nel mio caso, anche se di sapore è migliore). Mettere il dolce in freezer a congelare (per almeno 8 ore).

Per la finitura:
Tirar fuori la torta dal congelatore, rimuovere la pellicola e capovolgere. Lucidare la superficie (sarebbe meglio aspettare 10 minuti per evitare l'effetto brinato) spatolando la gelatina neutra (se è troppo soda basta allungarla con un goccino d'acqua) ed estrarre la torta dal quadro (si può fare scaldando il quadro con un cannello o un panno bagnato di acqua calda o con un coltello bagnato di acqua calda, ovviamente questa operazione si potrebbe fare anche prima di gelatinare). Rifinire i bordi utilizzando un coltello lungo e affilato. Decorare con frutta fresca, granella di pistacchi (e nel mio caso stelline di zucchero) e gelatinare anch'essa. Tenere il dolce in frigorifero per almeno 8 ore in modo che possa scongelare lentamente e poi servire.


mercoledì 15 febbraio 2017

Bomboloni e ciambelline di Montersino

Tessuto Green Gate


Una ricetta perfetta, fantastica, da non cambiare mai. Non pensavo venissero così buoni, sul web leggevo pareri contrastanti ma sono felice di averla provata. E' tratta da un libro di Montersino. E' un impasto molle e se si sbaglia tipologia di farina e relativa proporzione di uova il risultato potrebbe essere diverso. Viene consigliata una farina molto forte, addirittura una 400 W, io preferisco farine meno forti per evitare l'effetto di prodotto gommoso dopo poche ore. Insomma... io che ero restìa a cambiar la mia ricetta a base di patate direi che ho avuto una bella sorpresa nel vedere un così valido risultato al primo tentativo.

Tessuto Green Gate


Bomboloni e ciambelline di Montersino

Ingredienti: (ho ridotto del 50% la dose originale e ho ottenuto circa 28 pezzi da 22 gr ciascuno)

Per l'impasto:
300 gr di farina 400 W (io 250 gr di manitoba Spadoni e 50 gr di manitoba Lo Conte per ottenere circa una 360-370 W)
75 gr di zucchero semolato
187 gr di uova (l'originale, forse per errore o forse per sostenere una farina più forte, ne riporta 217 gr)
75 gr di burro
2,4 gr di lievito di birra in polvere (l'originale ne prevede 10 gr fresco)
2 gr di sale
0,5 gr di olio essenziale di limone
1/2 bacca di vaniglia Bourbon

Per la finitura:
100 gr di crema pasticcera (che io ho omesso)


Procedimento

Per l'impasto:
Nella ciotola della planetaria con gancio versare la farina (nel mio caso un mix di due tipi), il lievito di birra (io in polvere), lo zucchero e metà delle uova. Far assorbire, poi unire ancora un goccino di uova. Quando l'impasto inizia a prendere consistenza terminare con il resto delle uova, lasciarle assorbire bene e quando l'impasto diventa liscio, elastico e omogeneo unire poco alla volta il burro in pomata. Terminare con il sale e aspettare che anche questo si amalgami all'impasto. E' normale che l'impasto sia molto morbido, molle e poco sodo, ma non deve essere una pastella liquida. (Nel mio caso l'impasto era pochino e la planetaria faceva un po' fatica, consiglio la dose da 500 gr di farina).
Spegnere la macchina, prelevare l'impasto con le mani unte, pirlarlo e adagiarlo su una ciotola unta. Mettere in frigorifero coprendo con pellicola (io ho tenuto in frigorifero per 18 ore, serve un minimo di 4 ore fino a 24 ore).

Per le ciambelline e bomboloni:
Una volta freddo stendere la pasta con un mattarello ad uno spessore di circa 3 cm (io 1 cm) col supporto di un pò di farina sopra e cotto. Coppare le ciambelline (io con 2 coppapasta lisci di misure diverse) o i bomboloni (io con un coppapasta liscio) e metterli a lievitare in una teglia ben infarinata (niente carta da forno sotto). I ritagli possono essere utilizzati di nuovo a patto di far riposare la pasta per farla nuovamente rilassare. Far lievitare in ambiente tiepido (28-30°C, io nel forno chiuso, spento ma preriscaldato a 40°C per un attimo, con la lampadina accesa, e ho impiegato 2 ore). 

Per la cottura:
Una volta raddoppiato l'impasto, cioè sollevato, con l'aiuto di un tarocco infarinato tuffare le ciambelline e i bomboloni nell'olio, caldo ma non troppo (circa 165°C, 160°C se i pezzi sono più grandi). Girarli quando sono dorati e proseguire la cottura (serve poco tempo se sono piccoli come i miei, circa 22 gr). Scolarli su carta assorbente, ma non troppo, e quando sono ancora caldi rotarli nello zucchero semolato. (Io dopo aver raggiunto la giusta temperatura dell'olio e aver immerso i primi bomboloni ho portato la fiamma al minimo).




Ecco un po' di passaggi...




Note: 
- a piacere, da un fianco fare un foro con la sac à poche riempita di crema pasticcera e riempire così i bomboloni
- l'olio va usato in fase calante. Si riscalda, poi si spegne la fiamma, la temperatura scende, si riaccende la fiamma e si frigge