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lunedì 26 ottobre 2015

Biscottone di Novara all'albicocca

Tessuto e porcellana Green Gate

Una bella ricetta tratta da un libro di Montersino che mi ha permesso di conoscere questi biscotti tipici di Novara. Sono più croccanti dei savoiardi e hanno un cuore esterno di albicocca, davvero ottimi.


Tessuto e porcellana Green Gate


Biscottone di Novara all'albicocca

Ingredienti per 20 pezzi

Per il biscotto:
200 gr di farina 180 W
200 gr di zucchero semolato (io 170 gr e secondo me sono già al limite della dolcezza)
120 gr di uova intere
50 gr di amido di mais
20 gr di tuorli
1 gr di sale
(0,8 gr di xantana, mia aggiunta)

Per la finitura:
15 gr di biscotti ridotti in farina finissima
15 gr di zucchero semolato
300 gr di confettura di albicocche
150 gr di cioccolato fondente al 70% di cacao


Procedimento

Per il biscotto:
Montare molto bene nella planetaria le uova intere con lo zucchero, il sale e i tuorli. (Io ho scaldato tutto prima sul fuoco portando a 40°C perchè le mie uova erano dal frigorifero e non avrebbero montato bene). (Unire la xantana). Abbassare la velocità al minimo. Aggiungere quindi la farina setacciata insieme all'amido di mais. Continuare ad impastare per circa 1 minuto. (Io ho fatto a mano quest'operazione). Ungere le teglie con il burro e spolverizzarle con la farina.
Trasferire il composto in un sac à poche con bocchetta liscia grande (io la n.16) e formare, sulle teglie unte e infarinate, delle bacchette della grandezza di un savoiardo. Mescolare i biscotti macinati finissimi con lo zucchero semolato e spolverizzarli sopra la superficie dei biscotti. Formare sopra ogni biscotto un cordone di confettura di albicocche (versata su una sac à poche senza bocchetta con poca punta tagliata). 
Infornare a 190°C (io modalità statica) per 10 minuti. Togliere i biscotti dal forno e farli raffreddare bene su una griglia.

Per la finitura:
Glassare i biscotti solo per metà nel cioccolato temperato. Servirli a temperatura ambiente. Conservarli per una settimana fuori dal frigo o per 6 mesi in freezer a -18°C.
Guardate la differenza con o senza xantana?


Note: la xantana o gomma di xantano è un'addensante che funziona a freddo ed è indicata per composti da forno (a differenza della colla di pesce o dell'agar agar, ad esempio). L'ho aggiunta perchè al primo tentativo il composto era troppo colante e la forma che ne deriva era poco omogenea, son venuti fuori biscottoni larghi e piatti. Memore di un'altra ricetta simile in cui era presente la xantana ho deciso, al secondo tentativo di impasto, di usarla anche per questa ricetta.

giovedì 22 ottobre 2015

Gnocchi di ricotta con pesto di pistacchio


A me questo impasto per gnocchi appreso su Accademia Montersino fa letteralmente impazzire. L'ho fatto tante volte e ogni volta sono sempre più felice di aver imparato un impasto così semplice e così veloce, perfetto anche per gnocchi da congelare crudi e usare all'occorrenza.
Qui la versione con salsa di zafferano.
Qui la versione con carciofi.



Gnocchi di ricotta con pesto di pistacchio

Ingredienti

Per gli gnocchi:
500 gr di ricotta di pecora (vecchia di qualche giorno e ben asciutta)
200 gr di farina 00
50 gr di uova intere
100 gr di parmigiano grattugiato
q.b. di sale
q.b. di pepe
q.b. di noce moscata
q.b. di basilico fresco

Per il pesto di pistacchio:
200 gr di pistacchi interi (salati o non salati)
50 gr di olio extravergine d'oliva 
q.b. di sale
q.b. di pepe

Altro:
q.b. di granella di pistacchio
q.b. di basilico fresco

Procedimento

Per il pesto di pistacchio:
Sbollentare i pistacchi ed eliminare la pellicina. Tostarli per 10 minuti in forno disponendoli su una teglia. Quando sono ancora bollenti frullarli in un cutter unendo sale, pepe e unire a filo l'olio fino ad ottenere un composto omogeneo. 

Per gli gnocchi:
Spolverare il piano di lavoro con una piccola parte della farina della ricetta. Disporre la ricotta molto asciutta, mettere sopra la farina e il trito di basilico. Unire il sale, il parmigiano grattugiato e condire con sale, pepe e noce moscata. Creare una conca al centro e unire le uova. Impastare con le mani abbastanza velocemente, altrimenti gli gnocchi verranno gommosi. Dovrà però essere un impasto ben liscio. Usare un pò di farina di supporto sul tavolo. Dividere l'impasto in 8 pezzetti, da ognuno ricavare un salamino e con l'aiuto di un tarocco ricavare tanti gnocchetti tutti uguali. Spolverare di farina sopra, sollevarli in modo che si infarinino tutti leggermente.  Fare i segni con lo riga gnocchi o con la forchetta. Cuocere in abbondante acqua salata senza girarli. Aspettare un pò, quando lo gnocco sarà un pò denso girare un pò con il cucchiaio di legno. Scolare quando vengono a galla e condirli in padella con il pesto di pistacchio amalgamato ad un po' di acqua di cottura.
Servire con qualche fogliolina di basilico, un po' di granella di pistacchio e un giro d'olio.



Un po' di passaggi...

mercoledì 21 ottobre 2015

Biscotti anelli di farro e cioccolato

Porcellane Green Gate


Con questi biscotti ho capito che io e la farina di farro non ci siamo molto simpatiche, non mi fa impazzire la resa nei dolci, mi piace l'idea di una farina grezza ma confesso che questi biscotti, tratti da un libro di Montersino, non mi abbiano fatta impazzire. Ho fatto decine e decine di biscotti del maestro, uno migliore dell'altro, penso che dovrò rifarli e valutare meglio. Ottimo il sapore, ciò che mi ha convinto meno è la consistenza e la difficoltà di dare una bella forma... La cosa più interessante, a mio avviso, è la base della ricetta, un'emulsione fatta di tuorli e olio che sostituisce il burro, rendendo la ricetta decisamente più light.

Biscotti anelli di farro e cioccolato

Ingredienti:
130 gr di olio extravergine di oliva
85 gr di tuorli
205 gr di zucchero a velo
50 gr di acqua
35 gr di albumi
275 gr di farina di farro
30 gr di cacao amaro in polvere
2 gr di lievito per dolci
2 gr di scorza di arancia

Procedimento:
Emulsionare con il mixer ad immersione i tuorli con l'olio (si crea una sorta di maionese). Miscelare poi nella ciotola della planetaria con la frusta il composto aggiungendo zucchero a velo e acqua. Unire gli albumi (non montati). Unire anche la farina di farro setacciata con il cacao e il lievito. Aromatizzare con la scorza di arancia grattugiata.
Modellare delle ciambelline con il sac à poche dotato di bocchetta rigata piccola (si allargheranno tanto in cottura). Far raffreddare bene in frigorifero. Cuocere in forno a 180°C per 15-18 minuti. Spolverizzare di zucchero a velo.


Note: questi biscotti a me non hanno per niente mantenuto la forma, dovevano venire più carini, con un bel foro omogeneo, ma pazienza... 

martedì 20 ottobre 2015

Piccole piadine con crudo, stracchino e rucola


Una ricettina da urlo che farà più belle le vostre feste. Queste mini piadine sono buonissime e comodissime da preparare in anticipo perchè le singole preparazione si possono congelare e tirar fuori all'occorrenza. Io le ho fatte almeno una decina di volte e che dire... grazie Montersino! :D (Sto facendo fuori tutto il suo libro sui finger food salati).



Piccole piadine con crudo, stracchino e rucola


Ingredienti per 24 pezzi (a me ne sono venute sempre 36-37)

Per le piadine:
150 gr di farina 180 W
60 gr di latte intero
40 gr di strutto (o burro, io uso lo strutto)
4 gr di lievito per dolci non vanigliato
2 gr di sale

Per la guarnizione:
100 gr di prosciutto crudo di Parma
140 gr di formaggio stracchino (o philadelphia o robiola)
30 gr di rucola
q.b. di olio extravergine d'oliva
q.b. di pepe


Procedimento

Per le piadine:
Nella planetaria con il gancio versare la farina, il sale, il lievito e un il latte. Ammorbidire lo strutto (o il burro) e unirlo poco per volta all'interno dell'impasto. (Si può fare lo stesso procedimento a mano, anzi, per una porzione così piccola, l'impasto fatto in macchina non viene bene). L'impasto dovrà essere lavorato poco tempo, dovrà essere grezzo e non troppo morbido. Far riposare il tutto almeno 2 ore in frigorifero (l'ideale sarebbe mezza giornata, può stare fino a 2 giorni, il senso è che sia ben freddo e rilassato). 
In un piano leggermente infarinato stendere la pasta con un mattarello arrivando allo spessore di 2 mm, quindi con un coppapasta (meglio se festonato) coppare dei dischetti di 3,5 cm di diametro (io ho coppato 5 cm, altrimenti sarebbero stati dello stesso diametro del ripieno). Cuocerli su una padella calda a fiamma non troppo alta facendoli dorare da entrambi i lati.

Per la guarnizione:
Stendere uno strato di pellicola su un piano di lavoro leggermente inumidito, sopra posizionare un altro strato accavallato di circa 5 cm a quello sotto. Adagiarvi sopra uno strato di fettine di prosciutto in modo ben fitto, senza lasciare vuoti. Coprire con un foglio di pellicola e battere con le mani in modo da appiattire meglio, poi eliminare il foglio. Se lo stracchino è sodo ammorbirlo leggermente al microonde. 
Versare lo stracchino al centro del prosciutto e con la spatola a gomito spostare il formaggio dal centro verso l'esterno, in modo che il prosciutto resti fermo. Coprire una fila iniziale (quella vicino a noi) di rucola e dare una grattatina di pepe. Arrotolare con il supporto della pellicola prima e delle mani dopo, sigillare molto bene e chiudere a caramella, poi arrotolare bene sul tavolo. Semi congelare in modo che possa indurire. Eliminare la pellicola, rifinire i lati e con un coltello ben affilato tagliare a fette di 1,5 cm. Fare uno spuntoncino piccolo di maionese sopra ogni piadina e disporre sopra il condimento. Condire la superficie di ogni piadina con olio e pepe. 

Padella ILLA


Consiglio: sia le piadine che il rotolo possono essere congelati, separatamente, e usare all'occorrenza

sabato 17 ottobre 2015

Torta dopo le otto


Cioccolato-menta-limone. Può esserci una combinazione di ingredienti tanto golosa quanto fresca!? Si, è tutta in questa torta!
E' sul mio pc da 2 anni e non la pubblicavo perchè esteticamente non mi piace ma non ho mai più avuto l'occasione di rifarla e quindi eccola... con tutte le considerazioni possibili. 

Non credevo piacesse così tanto, chi l'ha assaggiata ha fatto il bis. Si sente la cremosa mousse al cioccolato, la nota vagamente acidula del limone e infine la freschezza che solo una gelèe di menta originale Pancalieri può dare. Se amate il gioco di contrasti è sicuramente il dolce che fa per voi, stimola ogni papilla gustativa, sicuramente non è un dolce banale, d'altronde come potrebbe dato che è di Montersino!?
La decorazione sarebbe dovuta essere molto più bella ma devo ancora attrezzarmi, per adesso mi accontento...
La pasta sigaretta è una tecnica decorativa che consente un gioco di forme e colori nella fascia esterna del dolce.



Torta dopo le otto

Ingredienti per un cerchio da 20 cm (h 5 cm)

Per la pasta sigaretta: (ho diminuito del 50% la dose originale)
75 gr di burro
75 gr di farina 180 W
75 gr di albumi
75 gr di zucchero a velo
0,5 gr di colorante verde in polvere
6 gr di cacao amaro in polvere

Per il biscotto al cacao senza farina: (ho diminuito del 50% la dose originale)
180 gr di albumi
120 gr di tuorli
52 gr di cacao amaro in polvere
188 gr di zucchero semolato

Per la gelèe alla menta di Pancalieri: (ho diminuito del 65% la dose originale)
87,5 gr di acqua
17,5 gr di sciroppo di menta di Pancalieri
2,1 gr di gelatina in polvere
1,7 gr di succo di limone
21 gr di zucchero semolato
0,7 gr di foglie di menta
0,1 gr di olio essenziale di menta di Pancalieri

Per la gelèe al limone: (ho diminuito del 65% la dose originale) 
70 gr di succo di limone
70 gr di acqua
1,7 gr di scorza di limone non trattato
52,5 gr di zucchero semolato
6,3 gr di gelatina in polvere

Per la mousse al cioccolato fondente: (ho diminuito del 50% la dose originale)
65 gr di zucchero semolato
35 gr di acqua
135 gr di tuorli
225 gr di cioccolato fondente al 70% di cacao (io ne ho usato metà al 50% e metà al 70%)
30 gr di burro
350 gr di panna fresca

Per la decorazione:
100 gr di cioccolato fondente al 70% di cacao
2 gr di scorza di limone non trattato
1 gr di menta in foglie
q.b. di zucchero semolato
100 gr di cioccolato fondente, miscela spray (io ho usato spray colorante verde)



Procedimento

Per la pasta sigaretta:
Montare il burro morbido con lo zucchero a velo. Unire a filo gli albumi e infine la farina. Dividere il composto a metà, colorare una parte di verde e una parte col cacao. Stendere l'impasto al cacao su un tappetino in silicone (silpat) o su un foglio di carta da forno. Rigarlo con il pettine da pasticceria (o con una spatola dentata) procedendo in modo obliquo. Congelarlo per almeno un'ora. Accertarsi che sia ben indurito. Spalmare sopra l'impasto verde. Congelare nuovamente per un'altra oretta prima di fare il biscotto. (Io l'ho fatta direttamente con il verde su tutta la superficie).

Per il biscotto al cacao senza farina:
Montare gli albumi con lo zucchero. Unire poi i tuorli liquidi lavorando a mano, e il cacao setacciato. Dividere l'impasto in due parti. Stendere metà del composto sopra il foglio di pasta sigaretta preparato in precedenza. Usare il resto del composto per rivestire una teglia coperta da carta da forno. Cuocere entrambi i biscotti a 190°C per circa 10-11 minuti. Coprire entrambi con un foglio di carta da forno e rivoltare eliminando il foglio di cottura delicatamente. Far raffreddare.
Dal biscotto semplice coppare 2 dischi di 2 cm di diametro più piccoli rispetto al dolce da montare (nel mio caso ho coppato 2 cerchi da 18 cm dato che il dolce finale sarebbe stato di 20 cm di diametro).

Per la gelèe di limone:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Scaldare l'acqua e far sciogliere lo zucchero e la gelatina. Lasciar intiepidire. Aggiungere la scorza grattugiata e il succo di limone. Colare in un cerchio di 2 cm di diametro più piccolo rispetto al dolce da montare, arrivando a 0,5 cm di spessore. (Essendo troppo liquida deve essere foderata bene con della carta stagnola sia sul fondo che sui bordi, altrimenti cola fuori). Congelare.

Per la gelèe alla menta:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Scaldare l'acqua e far sciogliere lo zucchero e la gelatina.
Unire lo sciroppo di menta e il succo di limone. Aggiungere inoltre l'olio essenziale di menta e la menta fresca tagliuzzata a julienne.
Colare in un cerchio di 2 cm di diametro più piccolo rispetto al dolce da montare, arrivando a 2 cm di spessore. (Stesso accorgimento della gelèe di limone nel colarla in un cerchio, oppure usare direttamente una tortiera in silicone. Congelare. 

Per la mousse al cioccolato fondente:
Miscelare l'acqua, lo zucchero e i tuorli. Scaldarli arrivando a 85°C. Trasferire nella ciotola di una planetaria e montare fino a raffreddamento. Nel frattempo fondere il cioccolato e lasciarlo intiepidire. Con la planetaria ancora accesa unire il burro morbido e il cioccolato fondente. Alleggerire con la panna semi montata e passare il composto in frigorifero. Versare su una sac à poche senza bocchetta. 

Per il montaggio del dolce:
Rivestire un anello di acciaio con l'acetato, sia sulla base che sui bordi e poggiare il tutto su un piano. Ricavare con la pasta sigaretta bicolore una fascia altra 3/4 rispetto lo stampo e posizionarla in modo da creare il bordo della torta.
Disporre sul fondo un disco di biscotto al cacao senza farina. Uno strato di mousse al cioccolato. Adagiare un disco di gelèe alle menta. Un altro strato di biscotto. Uno strato di mousse. Uno strato di gelèe al limone. Uno strato di mousse. Livellare bene con una spatola. Con la sac à poche creare dei cordoni intrecciati con la mousse. Congelare la torta. 

Per la decorazione:
Spruzzare il colore verde spray sulla superficie della torta prima di togliere il cerchio e l'acetato (oppure spolverare del cacao amaro).
La decorazione originale prevede di fondere il cioccolato e realizzare delle lettere con un apposito stampo, farle indurire. Adagiarle sulla torta formando la scritta "dopo le otto". (Io non l'ho fatto)
Decorare con foglioline di menta passate nello zucchero e scorzetta di limone tagliata a julienne.
Lasciar scongelare e servire a + 4°C. 


giovedì 15 ottobre 2015

Biscotti Novariso

Tessuto Green Gate


Come sono questi biscottini? Eccezionali! Sono dei savoiardi, quindi un impasto molto soffice (e semplice) tenuto insieme grazie al cioccolato fondente. Mmmmh! Grazie Montersino!



Tessuto Green Gate



Biscotti Novariso

Ingredienti per circa 48 coppie di biscotti:
110 gr di uova
50 gr di tuorli
10 gr di miele
135 gr di zucchero semolato (meglio 125 gr secondo me)
187,5 gr di farina di riso (io di frumento 00)
4 gr di lievito per dolci
1/2 bacca di vaniglia Bourbon
5 gr di liquore Marsala secco

Per la finitura:
150 gr di zucchero in granella
150 gr di cioccolato fondente al 70%


Procedimento:
Montare le uova intere e i tuorli con il miele, lo zucchero e la polpa estratta dalla vaniglia, montare fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Non dovranno montare troppo a lungo, altrimenti prenderà troppo aria (per intenderci, non deve essere la montata lunga tipica della preparazione del pan di Spagna).
Setacciare la farina di riso con il lievito e incorporarli al composto manualmente dal basso verso l'alto. Unire il Marsala.
Versare l'impasto nella sac à poche con bocchetta liscia (una piccolina possibilmente) e realizzare tanti ciuffetti, ben distanziati, sulla teglia. Cospargerli abbondantemente con lo zucchero in granella. Cuocere in forno a 210°C per 7 minuti nella parte alta del forno. 
Lasciar totalmente raffreddare i biscotti prima di esterarli. Una volta freddi unirli a due a due con il cioccolato fuso e temperato. 



Ecco un po' di passaggi...


martedì 13 ottobre 2015

Clafoutis alla zucca in agrodolce

Tortiera Pavoni

Ottobre è arancione, e quindi zucca, zucca e ancora zucca! Ultimamente i miei suoceri me l'hanno regalata spesso e io ho trovato un po' di modi per impiegarla. Questa è una torta salata tratta da un libro di Montersino. Mi è piaciuta tantissimo, ma davvero tantissimo!


Tortiera Pavoni


Clafoutis alla zucca in agrodolce


Ingredienti per una tortiera da circa 24 cm: (ho ridotto le dosi di circa il 30% rispetto la ricetta originale)

Per la zucca:
500 gr di zucca gialla
18,7 gr di olio extravergine d'oliva
125 gr di cipolle gialle
q.b. di sale
q.b. di pepe
31 gr di aceto bianco
6,2 gr di prezzemolo tritato

Per il clafoutis:
112,5 gr di uova intere
37,5 gr di tuorli
50 gr di farina 180 W
125 gr di latte intero
125 gr di panna fresca
18,7 gr di burro
62,5 gr di parmigiano grattugiato
q.b. di sale
q.b. di pepe

Per la guarnizione:
250 gr di zucca
3,1 gr di prezzemolo


Procedimento

Per la zucca:
Pulire la zucca eliminando buccia e semi. Tagliare a cubetti e soffriggere in olio, unire sale e pepe. Mettere da parte. Nella stessa padella versare le cipolle a julienne (io tritate sottilmente) e farle soffriggere a fiamma bassa (unendo un goccino d'acqua, da far poi evaporare, se dovessero colorarsi troppo), unire la zucca, regolare di sale e di pepe. Sfumare con l'aceto e una volta evaporato unire il prezzemolo tritato e togliere dal fuoco. 

Per il clafoutis:
In una terrina miscelare i tuorli, le uova intere, la farina, il latte, la panna, il parmigiano grattugiato e il burro fuso. 

Per l'assemblaggio:
Imburrare una pirofila di porcellana (la mia invece è in silicone e non serve imburrare) e versare il composto di zucca, colare sopra il clafoutis. Cuocere in forno a 150°C (io ventilato) per circa 35 minuti, o comunque sia fino a quando il clafoutis sarà cotto e non traballerà più.  

Per la guarnizione:
Affettare la zucca molto finemente, disporre le fette in una teglia rivestita da carta forno e far appassire leggermente cuocendo a 170°C (io ventilato) per circa 10 minuti. Decorare il clafoutis sui bordi con le fette di zucca stropiccandole con le mani. Completare con qualche foglia di prezzemolo. 


lunedì 12 ottobre 2015

Torta Elvezia di Montersino

Porcellane Easy Life Design
Tessuti Green Gate


Anche se il nome farebbe pensare ad un dolce svizzero in realtà questo è un vanto semi-italiano, anzi, più precisamente mantovano ma il nome è dovuto al fatto che i pasticceri che realizzarono questa torta erano svizzeri. Questa però non è la torta originale che sembrerebbe prevedere zabaione, è un dolce rivisto da un grande pasticcere.
Io non amo i dolci troppo burrosi e questo lo è... ma (c'è sempre un ma) è firmato Montersino e dovevo provarlo. E' una torta molto buona, il sapore è estremamente delicato e anche se non lo vedo come dolce adatto ad un fine pasto trovo che sia una buona soluzione per accompagnare un the pomeridiano o iniziare la giornata con sprint. La crema al burro, di cui vi parlavo pochi giorni fa in questo post, si sente, ma è una crema diversa dalle solite perchè contiene base semifreddo, non la trovo stucchevole ma per coerenza devo ammettere che è un dolce che non può rientrare tra i miei preferiti perchè io da sempre sono una non amante dichiarata dell'uso "a freddo" del burro sui dolci (un po' nemica dei frosting e dei dolci americani, per intenderci).


Porcellane Easy Life Design
Tessuti Green Gate


Torta Elvezia di Montersino

Ingredienti per una torta da 20 cm (5 cm di h)

Per la dacquoise alle mandorle: (per 3 dischi da 20 cm, cotti su 3 leccarde) (ho diminuito del 40% la dose originale)
240 gr di albumi
150 gr di zucchero semolato
225 gr di farina di mandorle
165 gr di zucchero semolato
60 gr di farina di riso o di frumento

Per la crema di burro: (base semifreddo + burro): (ho usato 1/3 della dose originale e ne sono avanzati 2 cucchiai utili a stuccare)
166,6 gr di zucchero semolato
93,3 gr di tuorli
50 gr di acqua
8,3 gr di glucosio (o miele)
333,3 gr di burro
1 bacca di vaniglia bourbon

Per la finitura:
333,3 gr di mandorle a lamelle
33,3 gr di zucchero a velo


Procedimento

Per la dacquoise:
In un pentolino versare gli albumi con la prima dose di zucchero semolato, portare intorno ai 40-45°C. Versare dentro la bacinella della planetaria con frusta e montare.
In un cutter versare la farina di mandorle, la seconda dose di zucchero e la farina di riso, frullare bene. Unirle in più tempi alla meringa mescolando dal basso verso l'alto con una spatola. Versare il composto in un sac à poche con bocchetta liscia.
Rivestire una teglia con carta da forno, adagiare un anello della misura desiderata (nel mio caso 20 cm) e partendo dal centro verso l'esterno distribuire la dacquoise. Eliminare l'anello e cuocere in forno a 180°C (io modalità ventilata) per circa 12-13 minuti. Far raffreddare e coppare, sempre con lo stesso anello usato in precedenza, in modo da rifinire meglio il cerchio e mantenere una bella forma rotonda e precisa.
Procedere con gli altri due dischi sempre allo stesso modo. (In alternativa si possono disegnare con una matita i cerchi sulla carta da forno, capovolgerla e distribuire la dacquoise).

Per la crema al burro:
Scaldare lo sciroppo di glucosio al microonde.
In un pentolino versare l'acqua, lo sciroppo di glucosio e lo zucchero. Non mescolare mai, al massimo scuotere il pentolino. Arrivare a 121°C.
Nella ciotola di una planetaria con frusta versare i tuorli e la polpa estratta dalla vaniglia, far schiumare e colare a filo lo sciroppo ormai pronto. Montare fino ad ottenere una crema tiepida. Unire il burro a temperatura ambiente a pezzi e lasciare che la macchina in movimento lo amalgami bene all'impasto. Montare per circa 5 minuti fino ad ottenere una struttura gonfia e stabile. Far raffreddare in frigorifero ma solo per pochissimo tempo (altrimenti tende ad indurire).

Per i filetti di mandorle:
Tostare in padella le mandorle a filetti fino ad ottenere un colore dorato. Mettere da parte.

Per il montaggio del dolce:
Rimettere la crema nella planetaria con frusta in modo da ridar vigore. Versarla in un sac à poche senza bocchetta. Fare un giro di crema sopra il primo disco di dacquoise. Versare qualche filetto di mandorle tostate. Disporre sopra un altro disco di dacquoise, e fare un altro giro di crema con altre mandorle. Di nuovo un disco di dacquoise. Terminare con un disco di crema, spatolare sia sulla superficie che suoi bordi (il tutto va fatto senza usare un anello in acciaio). Cospargere sui bordi i filetti di mandorle tostati e poi versarli anche sulla superficie del dolce. Terminare con una bella spolverata di zucchero a velo.


Porcellane Easy Life Design
Tessuti Green Gate





Ecco un po' di passaggi...




Nota: questa torta si conserva fuori dal frigo per 5-6 giorni poichè la crema contiene poca acqua (quindi impossibile che si creino delle muffe) e poichè l'alta percentuale di grassi funge da conservante.

giovedì 1 ottobre 2015

Crema al burro di Montersino

Porcellana Easy Life Design

E' risaputo che io non ami molto i dolci con troppo burro crudo, le creme al burro e i cupcakes con strani frosting d'oltreoceano non hanno mai fatto leva sulla mia golosità, ecco perchè provare una crema al burro professionale per me era "importante". Questa, tratta da una ricetta di Montersino, è sì burrosa (tanto!) ma meno stucchevole delle solite, parte infatti da una base semifreddo che la rende sicuramente più buona.
Vi farò vedere presto l'uso che ne ho fatto ma tanto per darvi un'idea della sua struttura ho giocato un po' con una bocchetta da sac à poche. 






Crema al burro di Montersino

Ingredienti per circa 440 gr:
125 gr di zucchero semolato
70 gr di tuorli
37,5 gr di acqua
6,2 gr di sciroppo di glucosio
250 gr di burro
Un pizzico di vaniglia in polvere

Procedimento:
In un tegame versare l'acqua, lo zucchero e lo sciroppo di glucosio precedentemente fuso al microonde (per farlo colare meglio).
Mescolare un attimo, accendere la fiamma e portare a 121°C senza mai mescolare.
Nel frattempo nella bacinella della planetaria con frusta versare i tuorli e la vaniglia, azionare la frusta e far schiumare. Colare a filo lo sciroppo bollente e montare fino ad ottenere una crema tiepida. A macchina accesa unire pezzetti di burro morbido (in pomata) e lasciare che si amalgamino bene alla montata, proseguire terminando così tutto il burro. Si dovrà ottenere una struttura gonfia e stabile e un colore piuttosto chiaro. Far raffreddare in frigorifero 5-10 minuti al massimo, non di più (altrimenti il burro inizia a tirare), prima di versare in un sac à poche e utilizzare a piacere.


Porcellana Easy Life Design

Note: i dolci che contengono questa crema si conservano fuori dal frigo anche per 5-6 giorni, poichè la crema contiene poca acqua (quindi impossibile che si creino delle muffe) e poichè l'alta percentuale di grassi funge da conservante. 

lunedì 28 settembre 2015

Bomboloni fritti con scamorza affumicata

Piatto da portata Easy Life Design

Delle simpatiche ciambelline salate adatte all'aperitivo, da mangiare belle calde e filanti. Ovviamente più piccole saranno più verranno considerate adatte al finger food. Ricetta tratta da un libro di Montersino. 


Piatto da portata Easy Life Design


Bomboloni fritti con scamorza affumicata

Ingredienti per 24 pezzi

Per l'impasto:
300 gr di farina 360 W
60 gr di biga
225 gr di uova intere
9 gr di lievito di birra
75 gr di burro in pomata Beppino Occelli
60 gr di parmigiano grattugiato
6 gr di sale

Per la finitura:
120 gr di scamorza affumicata

Per la biga:
70 gr di farina 360 W (io manitoba Spadoni)
35 gr di acqua
0,7 gr di lievito di birra


Procedimento

Per la biga:
Versare tutti gli ingredienti nella planetaria con gancio e impastare per 5-6 minuti a bassa velocità. Si dovrà ottenere un impasto poco impastato, un po' granuloso. Adagiare in una ciotola, coprire con pellicola e far lievitare a 18°C per circa 12-15 ore. 

Per l'impasto:
Nella ciotola della planetaria con gancio impastare la farina con la biga, le uova intere e il lievito fino ad ottenere un impasto liscio e ben incordato. Unire il burro in pomata e lasciarlo assorbire. Unire il formaggio e infine il sale. Stendere la pasta con il mattarello arrivando ad un'altezza di 3 cm e riporla in frigorifero per circa 3 ore (io un'ora). Stendere allo spessore di 1 cm, coppare delle ciambelline e metterle a lievitare in ambiente caldo e umido su un piano infarinato. 
Una volta lievitati friggere in olio a 160°C e scolare ad avvenuta doratura. Disporli in fila su una teglia, cospargere la superficie di scamorza affumicata tagliata a julienne e passarli in forno a 250°C per far fondere la scamorza.

Servire ben caldi. 

Piatto da portata Easy Life Design