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giovedì 12 maggio 2016

Sformatini con composta di melanzane e pecorino

Stampo in silicone Pavoni


Arriva la stagione delle melanzane e di modi per impiegarle ce ne sono un'infinità. Questa ricetta è tratta da una fantastica torta salata di Montersino, la Crostata Linzer con melanzane e scamorza pubblicata qui un po' di tempo fa.

Stampo in silicone Pavoni


Sformatini con composta di melanzane e pecorino

Ingredienti per 6-7 sformatini:
500 gr di melanzane viola (pesate crude)
50 gr di pecorino grattugiato (va bene anche parmigiano o grana)
20 gr di olio extravergine d'oliva
q.b. di sale 
q.b. di pepe
5 gr di basilico
30 gr di amido di mais
100 gr di uova intere

Per decorare:
Buccia di melanzana 
Scarmoza affumicata


Procedimento

Per la composta di melanzane:
Lavare e spuntare le melanzane. Togliere una piccolissima parte di buccia che servirà dopo per la decorazione, lasciare il resto della buccia delle melanzane. Friggerle intere dopo averle bucherellate (l'ideale è usare una friggitrice). A fine cottura eliminare la buccia raccogliendo così solo la polpa in una terrina. Aggiungere il pecorino, l'olio, il sale, il pepe, il basilico. Assaggiare per regolare di aromi e poi unire l'amido di mais e le uova intere. Frullare con il minipimer ottenendo un composto omogeneo. Colare in uno stampo in silicone da 5 semisfere e cuocere in forno ventilato a 170°C per 25 minuti. Estrarre dallo stampo, decorare con un pezzettino di scamorza affumicata e una julienne di buccia fritta.

Stampo in silicone Pavoni


Consiglio: in alternativa si possono cuocere le melanzane al forno, ovviamente questa tipologia di cottura fritta è più saporita

mercoledì 11 maggio 2016

Croccantino alle mandorle con mou e sale



Se avete voglia di un biscotto/dolcetto questi croccantini fanno per voi, immaginate le mandorle, il caramello mou e ditemi se non viene l'acquolina. Io ho un pò esagerato col caramello, ne ho messo troppo e ogni volta che ne prendevamo uno ci impiastricciavamo un pò le dita ma... fossero questi i problemi della vita... :D 



Croccantino alle mandorle con mou e sale

Ingredienti per circa 25 biscotti:

Per la pasta frolla:
125 gr di farina 00 (180 W)
75 gr di burro
50 gr di zucchero a velo
20 gr di tuorli
q.b. di scorza di arancia grattugiata
Un pizzico di sale

Per il croccante:
75 gr di burro
75 gr di zucchero di canna grezzo
25 gr di latte intero
25 gr di sciroppo di glucosio
100 gr di lamelle di mandorle

Per il mou al sale:
125 gr di zucchero di canna grezzo 
12,5 gr di zucchero invertito (o miele)
45 gr di panna bollente
0,5 gr di sale (io un pizzico più intenso)



Procedimento

Per la pasta frolla:
Disporre la farina a fontana insieme al sale e alla scorza di arancia. Al centro inserire lo zucchero a velo e al suo interno i tuorli, sbatterli con una forchetta per amalgamarli e poi unire il burro morbido. Impastare con le punta delle dita fino ad ottenere un impasto compatto. Metterlo a raffreddare in frigorifero per almeno un'ora, schiacciandolo tra due fogli di carta da forno.

Per il croccante:
Sciogliere il burro senza scaldarlo troppo. Mescolarlo allo zucchero di canna, il latte e lo sciroppo di glucosio. Aggiungere infine le mandorle a lamelle. Lasciar riposare in frigorifero per un'oretta.
Mettere l'impasto negli stampi in silicone a forma di dischetti (i miei da tartellette piccole) e cuocere in forno a 170°C per 10-12 minuti circa, dovranno essere dorati.
Lasciarli totalmente raffreddare prima di estrarli dallo stampo, è normale che trasudino molto burro, raffreddandosi il risultato migliora, vanno poi asciugati bene su carta assorbente.

Per i biscotti:
Stendere la frolla. Coppare dei dischetti della stessa dimensione di quella del croccante. Bucherellare il centro con una forchetta e adagiarli su una teglia rivestita da carta da forno. Far stabilizzare la forma dei biscotti in frigorifero per almeno 20 minuti. Poi cuocere in forno a 180°C per circa 12-15 minuti. Lasciarli totalmente raffreddare.

Per il mou al sale:
Caramellare a secco lo zucchero di canna su un pentolino caldo (cioè versare un cucchiaio di zucchero per volta, inserire il successivo quando il precedente si è sciolto), unire lo zucchero invertito e il sale. Fermare la cottura con la panna bollente. Lasciare raffreddare il mou ottenuto. 




Per la finitura:
Terminare unendo il disco di frolla e quello di croccante alle mandorle con un pò di mou freddo (io ho prelevato un pò di mou con le mani, ne ho fatto una pallina molto piccola e l'ho inserita al centro del biscotto).


lunedì 9 maggio 2016

Panini Laugenbrot


Dei panini molto buoni e sicuramente particolare a vedersi. La crosticina leggermente croccante somiglia un pò ai bagels. Sono infatti tipici del Sud Tirolo. La ricetta che gira sul web è ripresa dal libro di Richard Ploner "Il pane delle dolomiti". Hanno una mollica fitta e regolare e sono morbidissimi. 
Se come me (e come da ricetta) mettete il sale grosso saranno talmente buoni che sembreranno conditi all'interno con qualcosa. 
Sono perfetti per un buffet perchè si prestano bene ad essere tagliati e farciti. Confesso che la ricetta non mi ha convinto al 100%, buona ma ho intenzione di provare ancora qualche altra versione.




Panini Laugenbrot

Ingredienti per circa 24 panini

Per l'impasto:
250 gr di farina 0 (260 W)
250 gr di farina 00 (180 W)
12,5 gr di lievito di birra fresco (o 4 gr di lievito secco)
270 gr di acqua (a temperatura ambiente)
1,5 cucchiaino di zucchero semolato
30 gr di burro morbido
10 gr di sale
q.b. di sale grosso
q.b. di semi di cumino o sesamo o papavero 

Per la soluzione al bicarbonato:
2 litri di acqua
64 gr di bicarbonato di sodio
4 cucchiaini di sale


Procedimento:
Sciogliere il lievito nell'acqua insieme allo zucchero. In una ciotola setacciare le farine. Versare l'acqua e il lievito. Unire 1/3 della farina e formare così una pappetta. Lasciar riposare questo composto per 15 minuti in modo da renderlo schiumoso.
Impastarlo a mano o nell'impastatrice aggiungendo il resto della farina e a poco a poco il burro a pezzetti che dovrà essere ben assorbito dall'impasto. Unire infine il sale. L'operazione in totale dovrà durare circa 20 minuti. Dovrà essere un impasto molto morbido. Metterlo a lievitare in una ciotola coperta fino al raddoppio (servirù almeno un'ora). 
Dividere l'impasto in 22-24 pezzi (35-40 gr) e farne delle palline. Farle puntare (riposare) su una spianatoia per circa 20 minuti
Nel frattempo portare a ebollizione l'acqua con il sale e il bicarbonato.
Immergere 3-4 panini per volta e scolarli dopo 30 secondi poggiandoli su una teglia rivestita da carta da forno con l'aiuto di una schiumarola, poggiarli ben distanziati. Spolverizzare subito con sale grosso, semi di sesamo o di papavero.
Accendere il forno ventilato impostandolo a 210°C se statico, 180°C se ventilato.
Dopo circa 10 minuti praticare delle incisioni (2-3) leggere sulla superficie dei panini utilizzando una lama ben affilata. Non si dovrà affondare troppo il coltello.
Cuocere in forno, ormai caldo, per 20 minuti o fino a completa cottura.



Nota: sono panini che tendono a diventare un pò gommosi anche dopo mezza giornata quindi si devono consumare nel giro di poche ore oppure congelare e usare all'occorrenza passandoli in forno per qualche minuto (non serve scongelarli).

Coppa di pan di Spagna al limoncello, crema e fragole


Quanto può essere buono un dessert così semplice!? Nasce da basi semplici ma buonissime, firmate Montersino. Un dolce fresco, adatto ad un dopo pasto perfetto per questa stagione.



Coppa di pan di Spagna al limoncello, crema e fragole


Ingredienti per 4 coppe

Per il pan di Spagna: (cotto su tortiera da 22 cm, ma ne serve la metà)
250 gr di uova intere
175 gr di zucchero 
150 gr di farina 00
50 gr di fecola di patate
1 bacca di vaniglia Bourbon

Per la crema pasticcera:
240 gr di latte intero 
60 gr di panna fresca
90 gr di tuorli
90 gr di zucchero
10,5 gr di amido di riso
10,5 gr di amido di mais
Un pizzico di vaniglia
Una grattugiata di scorza di limone

Per la bagna:
75 gr di acqua
75 gr di zucchero liquido al 70%
15 gr di limoncello

Altro:
q.b. di fragole fresche
q.b. di scorza di limone
q.b. di granella di pistacchio


Procedimento

Per il pan di Spagna:
In un tegame versare uova intere e zucchero, portare a 40-45°C poi montare bene nella ciotola della planetaria con frusta per almeno 10 minuti, si dovrà ottenere un composto molto spumoso e scrivente. Nel frattempo setacciare la farina con la fecola, facendole cadere in una ciotola.
Spegnere la macchina e con una spatola incorporare le polveri a poco a poco, facendo movimenti delicati ma decisi dall'alto verso il basso, ruotando la ciotola.
Ungere la tortiera spennellando un velo di burro fuso e cospargere il fondo e i bordi di farina, eliminando l'eccesso battendo sottosopra la tortiera. Far colare lentamente l'impasto nella tortiera evitando movimenti bruschi. Cuocere in forno modalità statica a 190°C per circa 30 minuti o in modalità ventilata a 170°C per 20-22 minuti. Una volta intiepidito staccare il pan di spagna dalla tortiera e lasciar completamente raffreddare (l'operazione si può fare con largo anticipo, io infatti lo congelo sempre).

Per la crema pasticcera: (metodo cottura al microonde, ma potete ovviamente farla in modo tradizionale)
In una ciotola da microonde mescolare tuorli e zucchero. Unire gli amidi, la vaniglia e una grattata di buccia di limone. Aggiungere a freddo il latte (meglio se scaldato e tenuto in infusione la buccia di limone intera) e la panna. Portare a microonde per 2 minuti al massimo della potenza. Mescolare di tanto in tanto e rimettere al microonde. Proseguire così fino ad ottenere la densità desiderata. Coprire con pellicola a contatto. Abbattere velocemente di temperatura. Passare in frigorifero. 

Per la bagna:
Mescolare a freddo i tre ingredienti e mettere da parte.

Per la finitura:
Tagliare le fragole a metà dal lato lungo e poi a fettine e mettere da parte. Tagliare il pan di Spagna a dadini, disporli su una ciotola e bagnare con un cucchiaio per volta di bagna fino ad ottenere una consistenza ben umida ma non troppo spappolata. Prendere la crema pasticcera dal frigo e sbatterla vigorosamente con una frusta manuale facendola tornare lucida e cremosa. Versare in un sac à poche con bocchetta a stella. 
Disporre le coppe su un piano, fare un primo strato, sul fondo, di pan di Spagna inzuppato. Fare uno strato di crema. Disporre le fragole lungo i bordi facendo in modo che siano uniformemente distribuite lungo le pareti di vetro. Al centro disporre di nuovo pan di Spagna e ancora uno strato di crema disposto a spirale. Terminare con una spolverata di granella di pistacchio e una spolveratina di scorza di limone grattugiata. Passare in frigorifero o servire direttamente.


venerdì 6 maggio 2016

Piccole piadine con crudo, philadelphia e rucola


Fatte e rifatte tante volte queste mini piadine sono fantastiche, tratte da un libro sui finger food di Montersino. Cambiando il salume, il formaggio e la verdura si danno vita a infinite combinazioni. Provatele! Qui trovate la versione originale con stracchino e maggiore spessore del ripieno.



Piccole piadine con crudo, philadelphia e rucola

Ingredienti per 24 pezzi (a me ne sono venute sempre 36-37)

Per le piadine:
150 gr di farina 00 (180 W)
60 gr di latte intero
40 gr di strutto (o burro, io uso lo strutto)
4 gr di lievito per dolci non vanigliato
2 gr di sale

Per la guarnizione:
100 gr di prosciutto crudo di Parma
140 gr di philadelphia (l'originale prevede stracchino, si può usare anche robiola)
30 gr di rucola
q.b. di olio extravergine d'oliva
q.b. di pepe


Procedimento

Per le piadine:
Nella planetaria con il gancio versare la farina, il sale, il lievito e un il latte. Ammorbidire lo strutto (o il burro) e unirlo poco per volta all'interno dell'impasto. (Si può fare lo stesso procedimento a mano, anzi, per una porzione così piccola, l'impasto fatto in macchina non viene bene). L'impasto dovrà essere lavorato poco tempo, dovrà essere grezzo e non troppo morbido. Far riposare il tutto almeno 2 ore in frigorifero (l'ideale sarebbe mezza giornata, può stare fino a 2 giorni, il senso è che sia ben freddo e rilassato). 
In un piano leggermente infarinato stendere la pasta con un mattarello arrivando allo spessore di 2 mm, quindi con un coppapasta (meglio se festonato) coppare dei dischetti di 5 cm di diametro. Cuocerli su una padella calda a fiamma non troppo alta facendoli dorare da entrambi i lati.

Per la guarnizione:
Stendere uno strato di pellicola su un piano di lavoro leggermente inumidito, sopra posizionare un altro strato accavallato di circa 5 cm a quello sotto. Adagiarvi sopra uno strato di fettine di prosciutto in modo ben fitto, senza lasciare vuoti. Coprire con un foglio di pellicola e battere con le mani in modo da appiattire meglio, poi eliminare il foglio. Se il philadelphia è sodo ammorbirlo leggermente al microonde o lavorarlo a parte con una forchetta. Versarlo al centro del prosciutto e con la spatola a gomito spostare il formaggio dal centro verso l'esterno, in modo che il prosciutto resti fermo. Coprire una fila iniziale (quella vicino a noi) di rucola e dare una grattatina di pepe. Arrotolare con il supporto della pellicola prima e delle mani dopo, sigillare molto bene e chiudere a caramella, poi arrotolare bene sul tavolo. Semi congelare in modo che possa indurire. Eliminare la pellicola, rifinire i lati e con un coltello ben affilato tagliare a fette di 1,5 cm. Fare uno spuntoncino piccolo di maionese sopra ogni piadina e disporre sopra il condimento. Condire la superficie di ogni piadina con olio e pepe. 




Consigli
- sia le piadine che il rotolo possono essere congelati, separatamente, e usare all'occorrenza. Il giorno del servizio basterà mettere il rotolo in frigorifero e dopo mezz'ora tagliare a fette e rimettere in frigorifero. Le piadine possono essere scongelate passando dal freezer al forno, basteranno pochi minuti per farle rinvenire
- avete poco tempo ma volete fare qualcosa di simile? Coppate le piadine già pronte oppure pane tostato o crackers e adagiate sopra la girella di farcia, gli ospiti apprezzeranno tantissimi

giovedì 5 maggio 2016

Crostata al cacao con namelaka all'arancia


Ultimamente sono in fase namelaka e il blog di Pinella è stato fonte di ispirazione continua. Questa namelaka infatti l'ho tratta lì, è buonissima e ho deciso di usarla per farcire una crostata al cacao tratta da una ricetta di Montersino. L'insieme delle due cose era davvero fenomenale, adoro accostare ricette così perfette tratte da fonti sicure.


Crostata al cacao con namelaka all'arancia


Ingredienti

Per la pasta frolla al cacao:
225 gr di farina 00
25 gr di cacao amaro in polvere
150 gr di burro
100 gr di zucchero semolato
40 gr di uova intere
q.b. di sale 
q.b. di vaniglia

Per la namelaka all'arancia:
171 gr di cioccolato bianco                              
3,4 gr di gelatina in fogli                                                
97 gr di latte intero fresco                                              
5,6 gr di sciroppo di glucosio                                         
200 gr di panna fresca liquida                                         
22 gr di succo d’arancia                                                 
La scorza di ½ arancia                                                     
11 gr di Grand Marnier      

Per le meringhette al cacao: (per 2 leccarde da forno, meringa svizzera)
70 gr di albumi
70 gr di zucchero semolato
70 gr di zucchero semolato (o a velo per un risultato più compatto e meno friabile)
5 gr di cacao amaro in polvere

Altro:
q.b. di cioccolato fondente (facoltativa, da spennellare per isolare la frolla dalla crema)
q.b. di scorza di arancia tagliata a julienne
q.b. di meringhe al cacao isolate sul fondo da un velo di cioccolato


Procedimento

Per le meringhette al cacao:
In un tegame mescolare gli albumi con la prima dose di zucchero semolato, scaldare fino a 45°C. Versare il composto nella planetaria con la frusta e montare fino ad ottenere una meringa stabile (deve fare il "becco"). Spegnere la macchina e unire la seconda dose di zucchero semolato miscelato al cacao in 2-3 tempi, procedendo con una spatola, dal basso verso l'alto per non smontare il composto (pochi movimenti ma decisi).
Versare tutto in due o più sac à poche con bocchetta a piacere e modellare su teglie rivestite da carta da forno (carta fissata alla teglia con un po' di composto sotto che fa da colla). Infornare tutte le teglie e cuocere a 90°C con modalità ventilata. Io ho impiegato 2 ore e 30 minuti (ma negli ultimi 30 minuti avevo portato il forno a 110°C). A fine cottura, quando le meringhe saranno croccanti fuori e ben asciutte dentro (si può fare una prova spezzandone una) spegnere il forno e lasciare lì dentro le meringhe ancora per qualche ora (in questo caso non l'ho fatto perchè erano così piccoline da essere venute fuori completamente asciutte).

Per la pasta frolla al cacao:
Lavorare farina e cacao con il burro freddo a dadini fino ad ottenere un composto sabbiato. Unire il sale, la vaniglia in polvere, la scorza grattugiata di arancia. Unire lo zucchero e infine le uova intere, compattare velocemente, coprire con pellicola o carta da forno e mettere in frigorifero a rassodare per qualche ora. 

Per la crostata:
Lavorare la frolla dopo averla spezzettata ("plastificare"), compattarla velocemente e stenderla su un piano leggermente infarinato arrivando ad uno spessore di 2-3 mm. Adagiare la frolla sullo stampo da crostata imburrato ed eliminare la pasta in eccesso. Bucherellare bene il fondo e mettere in frigorifero a rassodare per ancora un'ora. Cuocere in forno (io ventilato) a 170°C per 22 minuti (posizionando la tortiera sopra la griglia, a sua volta posizionata nella parte più bassa del forno, sul primo livello) fino a leggera doratura. Far raffreddare e poi estrarre lo stampo (o come nel mio caso congelare per qualche ora in modo che la crostata sia più compatta e non si possa rompere quando lo stampo viene eliminato).

Per la namelaka all'arancia:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Fondere il cioccolato e tenerlo caldo da parte. Scaldare latte e sciroppo di glucosio e, se si è certi che la temperatura non sia al di sopra dei 70°C, sciogliere dentro la gelatina. Setacciare e colare questo composto liquido e versarlo in tre riprese sul cioccolato, ogni volta mescolando dal centro verso la periferia fino a veder apparire un "nodo" elastico e brillante. Infine, versare la panna liquida ben fredda. Aggiungere il succo dell'arancia ben filtrato, la scorza grattugiata e il Grand Marnier. Rimescolare e mixare con un minipimer evitando la formazione di bolle (io poi ho setacciato nuovamente). 
A questo punto si può colare in uno stampo e congelare o far rassodare in frigorifero per almeno 12 ore. Io ho fatto entrambe le cose, una parte l'ho colata su uno stampo da 24 semisfere e su metà stampo per roselline mignon. Il resto l'ho lasciato nella ciotola, coperto con pellicola e riposto in frigorifero tutta la notte.

Per la finitura:
Adagiare la crostata fredda in un piano, spatolare sopra la namelaka non congelata distribuendola bene con un tarocco in modo da formare una base liscia. Adagiare sopra le roselline e le semisfere congelate distribuendole come la propria fantasia suggerisce. 
Decorare con scorza sottilissima di arancia tagliata a julienne e meringhette intinte alla base nel cioccolato fondente (altrimenti si scioglierebbero a contatto con l'umidità della crema).
Stampo in silicone Pavoni

Note: se la crostata viene farcita la mattina e consumata la sera la consistenza sarà perfetta, da forchettina ma non troppo dura nè troppo morbida. L'indomani la crema avrà inumidito la frolla, sarà buonissima ma meno croccante, se invece la farcite e la mangiate sul momento sarà troppo soda e dovrà essere mangiata tenendola in mano. Se amate la croccantezza potete isolare la frolla dalla crema con un velo di cioccolato, in questo caso quello fondente è perfetto.

martedì 3 maggio 2016

Calamarata tonno, olive, capperi e pane croccante al profumo di origano


Non so voi ma io, anche a distanza di tanti anni, riesco a ricordare ogni cosa legata a ciò che cucino, è trascorso qualche mese da quando ho fatto questo piatto a mio marito, ma ricordo bene la sua espressione, sarà che ha un debole per i primi ma era estasiato dalla bontà e io un po' sorpresa perchè è molto semplice, ma poi ho pensato che quando cucini con amore e metti in pentola ottime materie prime non possono non uscire fuori piatti buonissimi.



Calamarata tonno, olive, capperi e pane croccante al profumo di origano


Ingredienti:
200 gr di calamarata Emporio Ecologico
350 gr di passata di pomodoro
160 gr di tonno sott'olio
50 gr di olive verdi 
20 gr di capperi sotto sale
20 gr di pane raffermo
1 spicchio di aglio
q.b. di olio extravergine d'oliva Emporio Ecologico
q.b. di sale
q.b. di origano
q.b. di foglioline di basilico

Procedimento:
Tenere in ammollo i capperi sotto sale e sciacquarli più volte. Tritarli al coltello insieme alle olive.
In una padella scaldare un generoso filo d'olio con lo spicchio d'aglio, unire il tonno, privato del suo olio di conservazione, e lasciarlo insaporire. Unire la passata di pomodoro (regolando la naturale acidità con un pizzico di zucchero, se dovesse servire) e il battuto di capperi e olive. Assaggiare e regolare di sale. A fiamma bassa lasciar amalgamare il sugo per circa 15 minuti, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo quasi sul finire delle foglioline di basilico.
In una padella rovente saltare i dadini di pane raffermo con olio, sale e origano, una volta tostato togliere dal fuoco.
Lessare la pasta lasciandola ben al dente e amalgamarla al sugo. Servire con un giro d'olio a crudo, dadini di pane e foglioline di basilico.


lunedì 2 maggio 2016

Crostatina profumata all'arancia con namelaka fondente, pistacchio e lamponi

Rettangolo microforato per crostate Pavoni


Vi avverto: ultimamente ho fatto crostate di tutti i tipi :D e i prossimi post potrebbero essere noiosi ma golosissimi, ho sperimentato la namelaka in tantissimi modi e collaudato sempre meglio la frolla, base che io adoro.

Rettangolo microforato per crostate Pavoni

Crostatina profumata all'arancia con namelaka fondente, pistacchio e lamponi


Ingredienti per 3 crostatine della dimensione della foto (8x19 cm)

Per la frolla:
250 gr di farina 00
150 gr di burro Beppino Occelli
100 gr di zucchero semolato
40 gr di uova intere
q.b. di scorza d'arancia
Un pizzico di sale

Per la namelaka al cioccolato fondente:
125 gr di cioccolato fondente al 70% (ho provato anche al 50% e al 60%, e preferisco al 60%)
100 gr di latte intero
5 gr di sciroppo di glucosio (denso)
2,5 gr di gelatina in fogli
200 gr di panna fresca

Per la decorazione:
q.b. di farina di pistacchio
q.b. di lamponi
q.b. di codette di cioccolato
q.b. di julienne di scorza d'arancia


Procedimento

Per la frolla sabbiata:
Lavorare la farina con il burro freddo tagliato a dadini fino ad arrivare ad un composto simile alla sabbia. Unire un pizzico di sale e la scorza grattugiata di arancia. Al composto unire lo zucchero, poi unire le uova intere e lavorare la frolla velocemente fino ad arrivare ad un panetto. Schiacciarlo su un foglio di carta da forno e con questo avvolgerla e riporla in frigorifero per almeno 2 ore (io la preparo sempre il giorno prima). 

Per la namelaka al cioccolato fondente:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Tritare il cioccolato al coltello, fonderlo e mettere da parte. Scaldare bene il latte con il glucosio, nel frattempo la temperatura sarà scesa e si potrà unire la gelatina. Setacciare e unire il latte in 3 volte al composto di cioccolato, mescolare bene. Unire la panna liquida, anche fredda, ed emulsionare bene col minipimer.Inglobare meno aria possibile. A questo punto coprire la ciotola con pellicola e mettere la crema in frigorifero per almeno 12 ore (meglio 24). 
Al momento dell'utilizzo si possono scegliere 3 soluzioni:
- usare la frusta della planetaria montandola come una ganache
- usare la foglia della planetaria montandola ma in modo meno spumoso
- usarla così com'è, senza mescolarla nè montarla, in modo da lasciarla lucida, cosa che ho fatto per questa crostata

Per la crostata:
Spezzettare la frolla e lavorarla velocemente con le mani plastificandola. Su un piano infarinato allargarla con un mattarello fino allo spessore di 2 mm. Coppare con il rettangolo di acciaio in modo da creare la base e con una rotella tagliapasta liscia ricavare le strisce che creeranno i bordi. Rivestire una teglia con tappetino microforato e adagiare sopra la frolla inserita dentro il rettangolo premendo leggermente in modo che i pezzi si saldino e restino ancorati al rettangolo, senza però sigillarsi troppo lungo i bordi (altrimenti verrà difficile toglierla dallo stampo dopo la cottura). Bucherellare molto bene la base con una forchetta e far raffreddare bene la frolla per circa un'ora in frigorifero. Cuocere in forno a 170°C (il mio in modalità ventilata) per circa 22 minuti, la frolla dovrà essere leggermente dorata. Farla totalmente raffreddare (io la congelo per almeno un'oretta) prima di estrarla dal rettangolo.

Per la finitura:
Versare la namelaka ormai fredda in un sac à poche con bocchetta liscia e creare degli spuntoni sopra la frolla. Decorare con un po' di farina o granella di pistacchio, codette di cioccolato, lamponi e scorza di arancia tagliata a julienne. 





domenica 1 maggio 2016

Filetto di manzo al pepe rosa e profumo di tartufo


Un piatto speciale, uno dei miei secondi preferiti. Raramente mangio il filetto fuori casa, lo fanno pagare troppo in proporzione alla quantità e le aspettative sono spesso deluse, non sempre lo cuociono bene o ne servono una bella porzione. E' una carne pregiata, va cotta sapientemente e... ovviamente in questa ricetta il filetto diventa una bomba di bontà ma anche di calorie, come tutte le ricette francesi meglio andarci cauti. :D Io ho sostituito il pepe verde con quello rosa che in realtà non è un vero pepe ma mi piace tanto.



Filetto di manzo al pepe rosa e profumo di tartufo

Ingredienti:
6 fette di filetto di manzo tagliate spesse (circa 150-180 gr ciascuna)
200 gr di panna fresca (io ho usato panna uth diluita con un po' di latte)
2 cucchiai di senape
2 noci di burro
2 cucchiai di pepe rosa
1/2 bicchiere di Brandy
q.b. di pepe nero
q.b. di sale
1/2 dado al tartufo Fattoria Italiana

Procedimento:
Togliere il grasso dal filetto e disporre le pezzature in modo circolare legando bene la forma con uno spago da cucina. 
Schiacciare al coltello i grani di pepe rosa, e pressarli sulle fette di carne in modo che qualcuno resti attaccato. 
In una padella sciogliere il burro, adagiare i medaglioni di carne e rosolarli a fuoco vivo per circa un minuto e mezzo prima di girarli dall'altro lato. Insaporire con sale e pepe nero, poi mettere da parte.
Deglassare l'umore di cottura con il Brandy e unire senape e panna mescolando bene e facendo ridurre per 30 secondi. Unire il dado leggermente sbriciolato e la carne, amalgamarla un attimo al condimento e poi togliere tutto dal fuoco e servire il filetto ben caldo e accompagnato dalla salsetta.



Consiglio: la temperatura adatta al filetto deve essere dai 45°C (molto al sangue) ai 65°C gradi al cuore (molto cotta). Io adoro il filetto cotto a 52-55°C cioè rosa dentro, non troppo al sangue ma ancora succoso e per nulla troppo cotto 

sabato 30 aprile 2016

Namelaka al cioccolato bianco

Namelaka che ha riposato 12 h e non montata


Se qui avevo spiegato nei dettagli la teoria della namelaka qui e qui avevo pubblicato le versioni al cioccolato fondente e al latte, stavolta è il momento della namelaka al cioccolato bianco che è fantastica così com'è e diventa ancor più buona in ogni versione con limone o arancia o spezia caratterizzante. 
Montersino ne fa una versione al cardamomo, altri grandi pasticceri hanno altre versioni. E' molto versatile e buonissima. Ovviamente essendo così pochi gli ingredienti è bene che siano di ottima qualità.

Namelaka che ha riposato 12 h e non montata



Namelaka al cioccolato bianco

Ingredienti:
170 gr di cioccolato bianco
100 gr di latte intero
5 gr di sciroppo di glucosio
2 gr di gelatina in fogli
200 gr di panna fresca
(a piacere q.b. di scorza di agrume o gocce di olii essenziali o spezie a piacere)

Procedimento:
Scaldare il latte aggiungendo lo sciroppo di glucosio e (se non si sono superati i 70°C) unire la gelatina in fogli. Unire questo composto, in tre tempi, nella boule in cui si trova il cioccolato bianco a pezzetti e mescolare bene. Passare al setaccio, unire la panna liquida, mixare col minipimer e, a piacere, lasciare il composto per circa 30 minuti a temperatura ambiente. Eliminare con un cucchiaio le bollicine che si saranno formate in superficie e mettere in frigorifero, coprendo con pellicola, per almeno 12 ore (io sempre 24). 

Namelaka al limone che ha riposato 12 h e non montata



Namelaka che ha riposato 12 h e non montata



Note: nella versione di Montersino ci sono 3,5 gr di cardamomo che per me sono troppi e ridurrei ad un massimo di 1,5 gr. Il procedimento, di diverso, prevede solo un'infusione del cardamomo per 12 ore nel latte caldo, dopo il riposo filtrato e utilizzato della normale ricetta.