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lunedì 16 giugno 2014

Pasta di riporto o criscito di Antonino Esposito



La scorsa estate il mio ragazzo mi ha regalato un libro sulle pizze firmato da uno dei più grandi pizzaioli televisivi ed italiani, un napoletano verace. Conosco napoletani che hanno mangiato la pizza a Sorrento nella sua pizzeria e l'hanno definita la migliore in assoluto. Io non ho ancora avuto il privilegio di poter assaggiare cotanta bontà così sono "costretta" a sperimentare in casa, sono partita dalla base: la pasta di riporto.
Esposito dice che è un metodo molto più pratico della pasta madre e sicuramente ha tempi più veloci e indicazioni di mantenimento a prova di casalinga o principiante, insomma il sogno di tutti è quello di migliorare le prestazione dei nostri lievitati senza troppi mesi di attesa.
Ho preparato questa pasta di riporto, ne ho data un pò a mia suocera che la conserva e alimenta fieramente da tanti mesi e riesce a ottenere una pizza buonissima. A proposito di pizza... di quella vi parlerò prossimamente. Una cosa per volta eh :D .



Pasta di riporto o criscito di Antonino Esposito

Ingredienti:
400 gr di farina 00
250 ml di acqua
10 gr di sale
1 gr di lievito di birra fresco 

Procedimento:
1) In una ciotola sciogliere il lievito nell'acqua e unire metà della farina. Lavorare energicamente dopodichè aggiungere il sale e il resto della farina. Lavorare fino a quando l'impasto non si stacca dalle pareti (io ho aggiunto il sale verso la fine, dopo aver messo tutta la farina).
2) Trasferire il composto su un piano di lavoro leggermente infarinato e lavorarlo molto delicatamente. Il risultato dovrà essere una pallina elastica con la superficie a buccia di arancia, perchè si dovranno creare delle bollicine d'aria.
3) Coprire l'impasto con un canovaccio pulito e lasciar lievitare per circa 30 minuti. 
4) Trascorso questo tempo lavorare nuovamente l'impasto per circa 10 secondi. 
5) Ripetere quest'ultima operazione 3 volte (quindi 3 lievitazioni da 30 minuti ciascuna).
6) Trasferire il composto nella ciotola e coprirlo con la pellicola trasparente. Far lievitare per circa 30 minuti a temperatura ambiente
7) Dopodichè riporre il tutto in frigorifero per 24 ore. 

Riportare l'impasto a temperatura ambiente per circa un'ora, poi fare 3 pesetti (io da circa 200 gr ciascuno), lasciare che lievitino fino a raddoppiare (mi sono servite circa 2 ore, a 28°C), dopodichè conservare uno dei pesetti all'interno di un barattolo, tappare e riporre in frigorifero, questa questa sarà la base del crìscito.
Con le altre 2 palline fare a piacere pizza o focaccine, è già di suo un ottimo impasto.


Se non si utilizza entro 10 giorni, per rinfrescarlo:
Rilavorarlo aggiungendo 1 cucchiaio di farina manitoba e 1 cucchiaio d'acqua, poi riporre nuovamente in frigorifero.  


Per utilizzarle la pasta di riporto:
Tirarla fuori dal frigo almeno 6-8 ore prima lasciandola a temperatura ambiente.
Prelevare la dose necessaria con un cucchiaio di legno facendo attenzione a lasciare sul fondo dei residui del vecchio impasto.
Il barattolo non va mai lavato, perchè sono proprio i resti del vecchio crìscito a conferire la necessaria nota acidula. 


lunedì 9 giugno 2014

Biscotti bottoncini

Stampo in silicone per bottoni Pavoni
Tazza e tovagliette Green Gate


A volte da uno stampo scatta la molla e parte subito l'idea e la voglia di mettersi all'opera. La frolla è buonissima e super collaudata, il cioccolato è il cioccolato e quindi... cattivi non sono. :p
Pronti a darvi al cucito!?




Biscotti bottoncini

Ingredienti

Per la frolla:
250 gr di farina 00
125 gr di burro
100 gr di zucchero a velo
40 gr di tuorli
Un pizzico di sale
Una grattatina di scorza di arancia

Per i cioccolatini:
300 gr di cioccolato fondente al 50%
50 gr di cioccolato bianco


Procedimento

Per la frolla:
Inserire nella planetaria con la foglia la farina e il burro morbido e far sabbiare. Unire poi lo zucchero a velo e infine i tuorli. Terminare con il sale e la scorza di arancia grattugiata. Dapprima l'impasto formerà delle briciole, poi si compatterà. Togliere dalla macchina, schiacciare la frolla tra due fogli di carta da forno e mettere a riposare in frigorifero per almeno 2 ore.

Per i cioccolatini:
Spezzettare il cioccolato fondente, inserirne 200 gr in una ciotolina da microonde, azionare alla minima potenza e scioglierlo. Inserire subito il cioccolato messo da parte e mescolare, riporre la ciotola su un bagnomaria di acqua e ghiaccio, mescolare continuamente fino ad arrivare a 31°C. Con un colino a pistone, o un semplice cucchiaino, colare il cioccolato sugli incavi dello stampo ABC. Far rapprendere in frigorifero. Estrarre i cioccolatini. Decorare con cioccolato bianco fuso e temperato a 29°C e inserito in un conetto di carta da forno. 

Per i biscotti:
Spezzare la frolla, compattarla velocemente e stenderla cospargendo la base e la superficie di farina. Con un mattarello arrivare allo spessore di 3-4 mm. Coppare con lo stampo desiderato e adagiare i biscotti su una teglia rivestita da carta da forno. Riporre in frigorifero per 15 minuti. Cuocere in forno, già caldo, a 180°C per 12-15 minuti, dovranno essere cotti ma chiari. Lasciar raffreddare su una gratella. Stendere un velo di cioccolato bianco fuso al centro dei biscotti e adagiare il cioccolatino con la lettera corrispondente. 


mercoledì 4 giugno 2014

Due morsi


Una di quelle preparazioni che ha fatto impazzire la mia famiglia, nessuno smetteva di dire quanto fossero buoni, mentre lo dicevano divoravano questi bocconcini, altro che "Due morsi", ne hanno dati decisamente di più. 
La ricetta del ripieno e l'idea di base è di Montersino, per la pasta brioche ho usato la mia super collaudata da anni che non ho intenzione di cambiare per il momento tanto la ritengo soddisfacente (per intenderci è quella che si trova spesso sul web per il danubio napoletano).



Due morsi

Ingredienti per 24 pezzi:
240 gr di pasta brioche (qui la ricetta)

Per il ripieno:
100 gr di prosciutto cotto
100 gr di mozzarella
160 gr di funghi champignon
30 gr di parmigiano grattugiato
1 spicchio d'aglio
q.b. di prezzemolo
30 gr di olio extravergine d'oliva
q.b. di sale
q.b. di pepe

Per la finitura:
80 gr di uova intere
120 gr di mandorle a scaglie



Procedimento

Per il ripieno:
Tritare finemente i funghi e farli cuocere in una padella con aglio e olio. Quando i funghi saranno ben asciutti insaporirli con prezzemolo tritato, sale e pepe. Far raffreddare. Tritare il prosciutto cotto e la mozzarella. Miscelare i tre componenti insieme e insaporire con il parmigiano. Creare delle palline di 10 gr circa. 

Con la pasta brioche formare delle palline del peso di circa 10 gr l'una (io 15 gr), disporle una accanto all'altra sul tavolo di lavoro non infarinato. Lasciar puntare per 5 minuti quindi appiattirle leggermente con il palmo delle mani. Disporre ogni pallina di ripieno all'interno di ogni pallina di pasta e chiudere bene sigillando la pasta.

Passare ognuna prima nell'uovo sbattuto e poi nelle scaglie di mandorle (meglio disporne poco per volta in una ciotolina così non si inumidiranno dell'uovo della pallina precedente). Lievitare in forno spento con all'interno una bacinella di acqua calda. Una volta lievitate si hanno due soluzioni:
- friggerle in olio a 150°C e servire i bocconcini caldi
- cuocere in forno a 180°C fino a doratura (circa 15 minuti), far raffreddare, tagliare in due e farcire a piacere


martedì 3 giugno 2014

Fiammiferi


Quanto mi sono piaciuti questi biscotti! La frolla è troppo, troppo buona e perdipiù senza uova. Non potete non provarli. La ricetta è una garanzia: di Montersino!



Fiammiferi

Ingredienti

Per la frolla:
250 gr di farina 180 W
100 gr di burro
125 gr di zucchero semolato
60 gr di panna fresca (in alternativa latte)
50 gr di sesamo tostato

Per la finitura:
200 gr di crema spalmabile al gianduia (ma anche meno)
200 gr di cioccolato fondente al 55% 
100 gr di burro di cacao 

Procedimento:
Partire da burro a temperatura ambiente (16-18°C) e versarlo all'interno della ciotola della planetaria con foglia insieme allo zucchero. Azionare la macchina e lasciar amalgamare. Unire a filo la panna. Unire anche la farina e i semi di sesamo, aspettare che le polveri vengano assorbite dal burro e spegnere la macchina. Appiattire su un foglio di carta da forno e mettere in frigorifero a riposare e raffreddare. Spezzettare la frolla e lavorarla per renderla plastica. Stenderla su un piano di lavoro leggermente infarinato arrivando con un mattarello ad uno spessore di circa 5 mm. Si dovranno ottenere 4 lati uguali, quindi tagliare con un tarocco dei bastoncini di 5 mm di larghezza e 10 cm di lunghezza. Disporli ben dritti su una teglia rivestita da carta da forno. Far raffreddare i biscotti in frigorifero per circa 15-20 minuti. Cuocere in forno a 170°C fino a doratura (servono almeno 10 minuti).


Per la finitura:
Bagnare la punta del biscotto nella crema gianduja spalmabile in modo da ottenere una forma arrotondata. Poggiarli su un piatto con un bordo rialzato, in modo tale da non far appiattire la punta. Raffreddare in frigo o in freezer in modo da far indurire la crema. Fondere il burro di cacao. Fondere il cioccolato fondente. Unire i due ingredienti e mescolare bene in modo da miscelare bene in modo da emulsionare. Glassare la punta dei fiammiferi facendo scolare bene l'eccesso. 

Per la presentazione:
Riempire un bicchiere con metà zucchero di canna e sopra zucchero semolato (io non l'ho fatto, ma sarebbe stato carino), posizionare i fiammiferi e servire. 



Biscotti sudati per via del troppo caldo esterno



Note:

- la pasta frolla si può fare in tanti modi, l'elemento liquido può variare, gli ingredienti fissi sono sempre: farina, burro e zucchero. Il quarto elemento può essere il tuorlo, l'albume o l'uovo intero o il latte o l'acqua o la panna, come nel caso di questa ricetta, che consente di ottenere un frolla più croccante e meno friabile. La panna inoltre conferirà una maggior doratura perchè contiene lattosio che è uno zucchero del latte che andrà a caramellare in forno (anche se 
la frolla cruda sarà più chiara rispetto quella fatta con i tuorli).

- al contrario dello zucchero a velo che è sempre più consigliato per le frolle perchè impedisce la formazione del glutine dato che si lega meglio con la farina, lo zucchero semolato porta dei puntini in sospensione, che poco legano con la 
farina perchè non fanno in tempo a sciogliersi, di conseguenza la farina tende a sviluppare un po' di glutine e la frolla ottiene una maggiore struttura, cosa che serve per questa ricetta 

- è carina l'idea di servirli su una scatolina di cartone a forma di fiammifero, da regalare dopo un pasto

- i biscotti cotti e non glassati si mantengono a lungo in una scatola di latta

- si puo' fare una decorazione con cioccolato bianco, burro di cacao e colore rosso e arancio liposolubile

venerdì 30 maggio 2014

Brutti e buoni alle arachidi



Premessa: questi non mi sono piaciuti molto, li pubblico solo perchè sulla rete hanno trovato diversi consensi, quindi può trattarsi di qualcosa che non convince me al 100% ma che di certo merita di essere attenzionata. Sono dei biscottini salati adatti all'aperitivo o da inserire in un bel buffet tratti da un libro di Montersino. E' una di quelle ricette con ingredienti "strani" ma facilmente reperibili on line. Quello che non mi ha convinta è il contrasto della nota dolciastra. 



Brutti e buoni alle arachidi

Ingredienti per 24 pezzi:
200 gr di arachidi salate
30 gr di granella di nocciole
60 gr di parmigiano grattugiato
30 gr di maltitolo 
30 gr di inulina
35 gr di albumi
0,8 gr di sale

Procedimento:
1) In una terrina mescolare il formaggio grattugiato, il maltitolo, il sale e l'inulina
2) Unire le arachidi salate in granella e le nocciole
3) Impastare il tutto con l'albume
4) Formare con le mani dei mucchietti di circa 15 gr ciascuno
5) Disporli su una teglia rivestita da carta da forno
6) Cuocere in forno, già caldo, a 120°C per 25 minuti o fino a doratura
7) Sfornare e lasciar raffreddare

Incartarli singolarmente in bustine di cellophane.


giovedì 29 maggio 2014

Tiramisù semifreddo a tre colori

Carta di pizzo I Cook Cake


Una delle torte cremose più apprezzate, ha ricevuto i complimenti di tutti coloro che l'hanno assaggiata e io giro i complimenti a Montersino che ha cambiato totalmente il mio approccio al mondo della pasticceria. Mai avrei pensato di poter realizzare cose simili, così buone, così ben bilanciate. Questo è un dolce di una cremosità notevole, ottimo da preparare in anticipo perchè non ha bisogno di essere scongelato, passa dal freezer alla tavola, è un fine pasto da 10 e lode. Non lasciatevi scoraggiare dalla ricetta che è lunghissima, molte cose sono di veloce realizzazione, basta solo organizzarsi con i tempi.

Carta di pizzo I Cook Cake



Tiramisù semifreddo a tre colori

Ingredienti per un cerchio di 20 cm (h 6 cm)

Per il semifreddo al mascarpone:
75 gr di base tiramisù pastorizzata
45 gr di meringa italiana
127,5 gr di mascarpone
127,5 gr di panna montata

Per il semifreddo al caffè:
56,2 gr di base tiramisù pastorizzata
37,5 gr di caffè espresso
7,5 gr di caffè solubile
67,5 gr di meringa italiana
206,2 gr di panna montata

Per il semifreddo al cacao:
75 gr di crema base al cioccolato
93,7 gr di meringa italiana
206,2 gr di panna

Per la finitura:
150 gr di biscotto di riso
50 gr di bagna al caffè

Per la glassa lucida da congelamento:
37,5 gr di crema base al cioccolato
37,5 gr di zucchero liquido al 70%
1,8 gr di rum 70°

Per la miscela da spruzzare:
131,2 gr di cioccolato fondente
56,2 gr di burro di cacao




Per le singole preparazioni:

Biscotto classico di riso:
60 gr di tuorli
60 gr di farina di riso
15 gr di amido di riso
90 gr di albumi
73 gr di zucchero semolato

Montare gli albumi per qualche minuto fino ad ottenere una media spumosità, poi unire l'amido e lo zucchero semolato, montare così fino ad ottenere una bella consistenza. Incorporare a filo i tuorli leggermente sbattuti e montare ancora un pò. Aggiungere infine la farina di riso setacciata mescolando con una spatola dal basso verso l'alto. Stendere il composto su un foglio di carta da forno, livellare con una spatola a gomito e cuocere in forno a 240°C con valvola chiusa fino a ottenere una leggera doratura (8 minuti). Eliminare il foglio di carta da forno delicatamente e coppare un quadro o un cerchio della stessa misura della torta da realizzare.



Crema base al cioccolato:
31,5 gr di zucchero semolato
31,5 gr di destrosio
84 gr di acqua
63 gr di cacao amaro in polvere

Portare a bollore l'acqua con lo zucchero semolato e il destrosio. Mettere immediatamente il composto nella planetaria già accesa al minimo di velocità dove si sarà precedentemente versato il cacao. Alzare al massimo della velocità e montare per circa 15 minuti. 



Per la bagna al caffè:
35 gr di caffè espresso 
15 gr di zucchero liquido (11,5 gr di zucchero + 4,5 gr di acqua)

Mescolare il caffè espresso (leggermente zuccherato) con lo zucchero liquido (ottenuto portando a bollore lo zucchero con l'acqua, poi far raffreddare).



Per la base tiramisù pastorizzata:
68,1 gr di tuorli
132,6 gr di zucchero semolato
39 gr di acqua
1/2 bacca di vaniglia

In un pentolino portare a 121°C l'acqua e lo zucchero mescolando bene. Incorporare lo sciroppo con i tuorli semimontati insieme alla polpa estratta dalla vaniglia. Montare fino a raffreddamento.



Meringa italiana:
165 gr di albumi
55 gr di destrosio
280 gr di zucchero semolato
75 gr di acqua

Montare gli albumi con il destrosio. Cuocere acqua e zucchero portandoli a 121°C. Versare lo sciroppo sugli albumi semimontati e montare fino a raffreddamento. Quella che avanza, ed è bene che avanzi, va tenuta in congelatore. 



Procedimento

Per il semifreddo al mascarpone:
In una terrina incorporare il mascarpone alla base tiramisù pastorizzata, mescolando energicamente con una frusta in modo da eliminare i grumetti e ottenere un composto liscio ed omogeneo. Unire delicatamente la meringa italiana e infine la panna semi montata incoporandola dal basso verso l'alto con una spatola in modo da ottenere un bel composto soffice. Versare il semifreddo ottenuto in una sac à poche con bocchetta liscia. 

Per il semifreddo al caffè:
Sciogliere il caffè solubile nel caffè espresso caldo, mescolare e lasciar intiepidire. Unire la base tiramisù pastorizzata amalgamando bene. Aggiungere la meringa italiana e unire infine, delicatamente, la panna semi montata.

Per il semifreddo al cacao: 
Scaldare al microonde la crema base al cioccolato in modo da renderla più fluida. Unire la meringa italiana e incorporare infine la panna semi montata, sempre dal basso verso l'alto.

Per montare il dolce:
Disporre un quadro o, come nel mio caso, un cerchio di acciaio su un foglio di acetato (poggiato su un piatto). Ricoprire anche i bordi (sporcando con un pò di semifreddo in modo da far aderire meglio il tutto). Adagiare dentro il disco di biscotto. Inzuppare per bene con la bagna al caffè. Distribuire sopra il semifreddo al mascarpone livellando bene con una spatola. Mettere in freezer per 15 minuti. Riempire la sac à poche con il semifreddo al caffè e proseguire creando un nuovo strato ben livellato. Di nuovo in freezer per 15 minuti. Terminare con il semifreddo al cacao, livellare bene la base e con quello che avanza creare delle righe orizzontali e verticali. Congelare per diverse ore (io faccio il tutto un giorno prima).

Per la finitura: 
Estrarre il dolce dal congelatore, spruzzare sulla superficie la miscela di burro di cacao e cioccolato utilizzando un compressore munito di pistola. In alternativa spolverizzare, come ho fatto io, del cacao in polvere. Togliere il dolce dal cerchio, eliminare l'acetato e guarnire con la glassa lucida negli spazi tra un cordone e l'altro.

Servire a -18°C, cioè a temperatura da freezer.
La torta si taglierà perfettamente senza essere dura. 



E per un trasporto d'eccezione...

Box termico Enjoy Ater

lunedì 26 maggio 2014

Pasta brioche di Montersino

Tovagliette e porcellana Green Gate


Negli anni ho pubblicato tantissime ricette di pasta brioche, molte di queste mi hanno tanto soddisfatto. Poi scopro un metodo professionale, sicuramente più lungo e tecnico, ma che è un altro mondo. 
Le differenze sono notevoli e pian piano che si affina il palato si impara a conoscerle: intanto i profumi, usando meno lievito e facendo riposare l'impasto in frigorifero pur usando lievito di birra e non madre le brioche hanno davvero profumo. La morbidezza è un qualcosa di unico, la brioche aperta è come se fosse lana, piena di filamenti che conferiscono una sofficità che non si trova altrove. La brioche tende a resistere piuttosto bene, anche se ovviamente l'indomani un colpetto di microonde aiuta. Io invece le conservo congelandole da cotte, così la mattina scaldo il forno e in 5 minuti sono calde e avvolgenti, negli anni ho scoperto che questa è la migliore tecnica. E' un impasto molto burroso, il burro fa si che questa sia una brioche come si deve.
Sempre di Montersino esiste un'altra versione, ancora più professionale, di brioche a doppio impasto e anche quella è da provare perchè a detta di chi la conosce è decisamente superiore, ma procediamo un gradino per volta. ;)


Tovagliette e porcellana Green Gate



Pasta brioche di Montersino

Ingredienti:
500 gr di farina 360 W (che corrisponde più o meno ad una farina manitoba commerciale)
80 gr di latte intero (o acqua)
15 gr di lievito di birra (io 3 gr di lievito in polvere)
180 gr di uova
70 gr di zucchero
15 gr di miele
10 gr di rum (si può sostituire con un Marsala o un altro liquore)
2 gr di buccia di limone
1/2 bacca di vaniglia bourbon (si può omettere se si fa un impasto al cacao)
180 gr di burro
8 gr di sale

Per lucidare:
Panna
Tuorli


Procedimento:

Preparare una miscela di aromi: in una ciotolina versare il miele, il rum, la buccia di limone e la vaniglia. Si può preparare questa miscela anche il giorno prima e tenerla in frigorifero. Oppure basta un'oretta, se non si ha proprio tempo va bene preparare questa miscela sul momento. Sprigiona molti profumi.

Nella planetaria con gancio versare la farina insieme al lievito birra sbriciolato (o quello in polvere) e allo zucchero. Far partire un attimo la macchina e unire il latte (a temperatura ambiente, non scaldato, almenochè non sia freddo di frigo e volessimo un attimo riportarlo a temperatura). 
A parte sbattere bene le uova con una forchetta in modo da ottenere un composto fluido. Versare poco uovo per volta, a filo, all'impasto che lavora.
L'operazione dovrà durare circa 10 minuti, a velocità ridotta. Se si versano troppi liquidi tutti insieme da farina non sarà mai in grado di assorbirli. In questa fase l'impasto dovrà incordarsi, cioè dovrà essere ben liscio.
In una ciotola lavorare il burro morbido in pomata con una forchetta. Incorporarne poco per volta al composto. Aumentare la velocità della macchina. Anche questa operazione potrebbe essere lunga, l'impasto inizialmente potrebbe sembrare troppo burroso, poi si compatterà bene. 
(Se, come nel mio caso, l'operazione superasse i 15 minuti, spegnere la macchina, mettere la pasta in una ciotola e far raffreddare in frigorifero almeno 10 minuti, perchè vorrà dire che si sarà surriscaldata troppo (avrà superato i 26°C), e il calore, in questa fase, danneggia il glutine. Rimettere la pasta in macchina, incorporare il resto del burro e proseguire.)
Unire la miscela di aromi e lasciar amalgamare. 
Unire il sale, aspettare qualche minuto affinchè si sciolga e quando si otterrà un impasto liscio, omogeneo ed elastico spegnere la macchina. Si otterrà una pasta molto morbida, leggermente unta, non appiccicosa.
Con le mani leggermente infarinate, o al contrario leggermente unte, staccare il composto burroso dalla macchina.
Versarla su un piano, anch'esso infarinato, infarinare leggermente la superficie della pasta e "pirlare", cioè portare sotto le grinze lasciando la superficie liscia. 
Far "puntare" (riposare) la pasta su quello stesso piano per 20 minuti, in questo modo la pasta, che inizialmente è "nervosa", si rilasserà

A questo punto abbiamo 3 soluzioni:
- formare subito le palline, farle lievitare e cuocerle
- lasciar lievitare a temperatura ambiente coprendo con pellicola fino al raddoppio dell'impasto. Rompere la lievitazione impastando leggermene con le mani e riporre in frigorifero per almeno 3 ore (si può lasciare anche per 24 ore, è ancora meglio), sempre coprendo con la pellicola, formare le palline (o la forma scelta), far lievitare e cuocere (soluzione suggerita dal libro "Peccati di Gola")
- mettere l'impasto in frigorifero per qualche ora (ma ancor meglio il giorno prima), poi riportarlo a temperatura ambiente, formare le palline, lasciarle lievitare e cuocerle.




Per le forme:
- per le brioches semplici: fare delle palline da 50 gr portando le grinze della pasta sul fondo, roteando la pasta con le mani fino ad ottenere un impasto perfettamente liscio in superficie (altrimenti lieviterà male e in cottura si vedranno delle antiestetiche grinze)
- per le altre forme, tipo le trecce, consiglio questi link e il mio mini tutorial riportato sotto




Per le varianti:
Si possono aggiungere goccine di cioccolato a fine impasto, prima di formare le palline.

Per la lievitazione:
Far lievitare a 30°C con un tasso di umidità dell'80% (se non si ha una cella apposita occorre mettere una teglia piena di acqua calda vicino).


Per lucidare:
Una volta che le forme hanno raddoppiato il volume iniziale lucidare con uguale quantità di panna e tuorlo sbattuti. Se si vuole una lucidità maggiore fare una seconda spennellata.


Per la cottura:
Cuocere in forno (io statico) a 180°C fino a doratura (circa 15-18 minuti). 


Per la conservazione:
Le brioche cotte e raffreddate possono essere congelate subito. All'occorrenza andranno ripassate 5-6 minuti in forno (magari ventilato) a 170°C. Saranno perfette, a mio avviso è il miglior metodo di conservazione. Se non volete congelarle saranno buone anche l'indomani ma perderanno in morbidezza, quindi andranno scaldate un attimo al microonde per ritrovare la giusta sofficità.



Consigli:

- mito sfatato n.1: non serve sbriciolare il lievito nel latte, tanto si scioglierà comunque 

- mito sfatato n.2: il latte (o l'acqua) non vanno mai scaldati, in nessun caso (salvo vivere in una baita in montagna con la neve in casa :D ), perchè il glutine viene danneggiato da qualsiasi forma di calore, e soprattutto quando si lavora con una macchina questa di suo tenderà a dare un pò di calore. E' fondamentale che l'impasto non superi mai i 26°C, proprio per non danneggiare la maglia glutinica, quindi se dovessimo accorgerci che l'impasto inizia a diventare tiepido lo preleviamo e lo facciamo riposare 10 minuti in frigorifero, poi lo riprendiamo e proseguiamo ad aggiungere gli ingredienti che mancavano

- i grassi, che siano burro, olio o strutto vanno inseriti solo dopo che l'impasto si è già incordato, cioè dopo che appare bello liscio e omogeneo

- più l'impasto è morbido, più il burro va inserito morbido; più l'impasto è sodo, più possiamo aggiungere il burro un pò meno molle

- il sale va aggiunto alla fine, questo è risaputo, ma bisogna dargli sempre il tempo di sciogliersi. Negli impasti più asciutti (ma non è questo il caso) è sempre meglio scioglierlo con un pò di liquido (acqua o latte) previsto nella ricetta. Se si usa tal quale invece bisogna dargli qualche minuto di tempo per farlo sciogliere nell'impasto, altrimenti la pasta verrà con i puntini e non bella liscia come dovrebbe essere

- i liquidi vanno incorporati sempre poco per volta per dare il tempo alle proteine della farina di idratarsi. Versare tutti i liquidi in una volta vuol dire rischiare di impedire all'impasto di assorbirli bene, pena la non riuscita della ricetta. La farina "deve bere" poco per volta

- per un impasto di brioches al cacao si può sostituire il 10% della farina con il cacao amaro in polvere

- il sale, oltre ad insaporire l'impasto, ha una funzione di "regolatore della lievitazione", cioè fa lievitare la pasta nei tempi giusti. Se questo non ci fosse la pasta lieviterebbe prima, compromettendo però i profumi e la consistenza finale. La regola dice che più i tempi sono lunghi migliore sarà il risultato.

Viennesi al miele

Scatola di latta Easy Life Design


Impossibile ottenere dei biscotti senza zucchero buonissimi? Nulla di più sbagliato. Questa ricetta di Montersino mi ha fatto ricredere, l'importante è non dimenticare il sale che in tutte le frolle conferisce quel sapore più intenso esaltando il gusto del biscotto.

Scatola di latta Easy Life Design



Viennesi al miele

Ingredienti per 22 biscotti di grandezza foto:
200 gr di burro
80 gr di miele ai fiori di acacia
56 gr di uova
180 gr di farina di farro
66 gr di farina di kamut
20 gr di fecola di patate
3,3 gr di buccia di arancia
Un generoso pizzico di sale

Altro:
150 gr di cioccolato fondente temperato 
Cocco rapè
Granella di pistacchio

Procedimento:
Montare in una planetaria con la foglia il burro ammorbidito insieme al miele e alla buccia di arancia grattugiata. Unire poi a filo le uova e per ultimo incorporare le farine setacciate insieme con il sale. Con la sac à poche munita di bocchetta rigata (la mia n.12, ma ne consiglio una più piccolina) modellare i biscottini su una teglia rivestita con carta da forno: si deve creare una sorta di serpentina su-giù con la bocchetta. (Il mio composto era un pò troppo duro e ho rotto un sac à poche, così l'ho scaldato qualche secondo al microonde e a quel punto era perfetto). Mettere la teglia in frigorifero per almeno 30 minuti, in questo modo manterranno la forma in cottura. Cuocere in forno a 180°C per 15 minuti. Lasciar raffreddare su una gratella.

A piacere tuffarne 1/3 nel cioccolato fuso e temperato e passare poi la punta nella granella di pistacchio o nella farina di cocco, o ancora, spolverarli di zucchero a velo (almenochè non vogliate fare dei biscotti sugar free).

Scatola di latta Easy Life Design

giovedì 22 maggio 2014

Torta chantilly al Grand Marnier, pistacchio e cioccolato 2

Sottotorta I Cook Cake


La mia fantastica nonna ha compiuto pochi giorni fa il suo 85esimo compleanno. Inutile dire quanto io mi senta fortunata ad avere ancora una nonna in vita, una nonna fantastica innamorata dei suoi nipoti e della sua famiglia, che ha sempre un pensiero e una frase di incoraggiamento per tutti.
E' la prima volta che le preparo il dolce del compleanno e volevo fare quello che io reputo il dolce più elegante di tutti, una torta moderne di Montersino che ho pubblicato qui qualche mese fa ma che ripropongo dato che è stata riproporzionata per una torta di diametro maggiore della precedente. Prima che le arance spariscano del tutto... correte a farla, è davvero un dolce di alta pasticceria.

Sottotorta I Cook Cake




Torta chantilly al Grand Marnier, pistacchio e cioccolato


Ingredienti per un anello di 26 cm (h 5 cm)

Per la dacquoise al pistacchio (per 2 dischi)
225 gr di albumi
75 gr di zucchero semolato
200 gr di zucchero a velo
175 gr di farina di mandorle
30 gr di pasta di pistacchio
40 gr di granella di pistacchio

Per l'inserimento di crema cotta al pistacchio: 
96 gr di tuorli
120 gr di zucchero semolato
400 gr di panna fresca
32 gr di pasta di pistacchio (meglio 40 gr)

Per la chantilly al Grand Marnier (o Cointreau): 
640 gr di panna fresca
480 gr di crema pasticcera
12 gr di gelatina in polvere
8 gr di scorza di arancia non trattata
16 gr di Grand Marnier (io Cointreau)

Per la glassa nera lucida (ricetta di Faggiotto):
196 gr d'acqua
168 gr di panna fresca
252 gr di zucchero semolato
84 gr di cacao amaro
9 gr di colla di pesce in fogli 

Per le arance essiccate:
200 gr di arance fresche
30 gr di zucchero semolato

Per la finitura:
100 gr di cioccolato fondente al 70%
50 gr di granella di pistacchio



Procedimento


Per l'inserimento di crema cotta al pistacchio:
Portare a bollore la panna. Sbattere i tuorli con lo zucchero e la pasta di pistacchio. Unire la panna. Foderare con la carta d'alluminio un cerchio di 2 cm più piccolo rispetto al dolce da montare (quindi nel mio caso 24 cm). Adagiare questa tortiera dentro una tortiera più grande, versare dell'acqua fredda nella tortiera più grande arrivando a metà della tortiera più piccola (cottura a bagnomaria). Colare il composto al pistacchio e cuocere così a 130°C, in forno caldo ventilato, per 35 minuti. La crema sarà comunque cotta quando non traballerà più. Togliere dal forno, far intiepidire e poi congelare sempre all'interno della tortiera costruita con anello e carta d'alluminio.



Per la dacquoise al pistacchio:
Setacciare la farina di mandorle con lo zucchero a velo. In una ciotola di planetaria con frusta montare gli albumi (a temperatura ambiente), inizialmente da soli, poi proseguire con lo zucchero semolato. Spegnere la macchina e unire le polveri. Incorporare poi la pasta di pistacchio mescolando sempre delicatamente con una spatola dal basso verso l'alto. Rivestire due teglie con carta da forno e disegnare 2 cerchi da 24 cm (ovvero della stessa dimensione dell'inserimento, quindi 2 cm in meno rispetto al diametro complessivo della torta finale). Con un sac à poche con bocchetta liscia distribuire il composto dacquoise a spirale. Spolverizzare con la granella di pistacchio. Cuocere in forno ventilato, già caldo, a 180°C per circa 13-14 minuti. Far raffreddare bene e mettere da parte.

Per la chantilly al Grand Marnier:
Scaldare 1/3 della crema pasticcera. Profumare la crema pasticcera fredda con la scorza di arancia grattugiata e liquore. Ammollare la gelatina e unirla alla crema calda. Unire le due creme e alleggerire il tutto con la panna semi montata. Mettere da parte dividendo in 3 parti uguali.

Per il montaggio del dolce:
Mettere in un anello un disco di dacquoise. Stendere uno strato di crema chantilly al Grand Marnier, versata in una sac à poche senza bocchetta, e inserire la crema cotta al pistacchio congelata. Fare di nuovo uno strato di crema chantilly e un altro di dacquoise. Terminare con un ultimo strato di chantilly arrivando fino al bordo dello stampo. Livellare bene in superficie con una spatola a gomito e congelare. 

Per le arance essiccate:
Affettare sottilmente le arance. Spolverizzare un foglio di carta da forno con zucchero semolato e adagiare le fette di arancia. Spolverizzare anche in superficie con lo zucchero semolato, quindi infornare a 90°C per 3-4 ore capovolgendo le fette verso la metà della cottura. (Io ho usato l'essiccatore).


Per la glassa nera lucida: 
Far idratare la gelatina in acqua fredda. Riunire in una casseruola il cacao, l'acqua, la panna e lo zucchero. Mescolare con una frusta fino ad ottenere un composto omogeneo. Far bollire a fiamma bassa fino a che la glassa raggiunge 103°C. Spegnere. Far scendere di temperatura fino a 70°C e aggiungere la gelatina strizzata.
(Questa preparazione è ancor meglio se fatta un giorno prima, basta riportare poi tutto a temperatura col microonde).

Per la coccarda di cioccolato:
Prendere due fogli di acetato e sovrapporli in modo che quello superiore copra per metà l'altezza di quello inferiore. Stendere uno strato di cioccolato fuso temperato sui fogli di acetato sovrapposti e realizzare delle striscioline usando una spatola rigata (sarebbe stato meglio dal lato più stretto per delle striscioline più sottili). Eliminare il foglio di acetato superiore in modo da ottenere delle strisce con i bordi regolari. Piegare il foglio di acetato in modo che il cioccolato formi delle gocce, con una leggera pressione fare aderire le estremità in modo che si saldino. Riporre in frigorifero a cristallizzare.

Per la finitura:
Estrarre l'anello dal dolce congelato. Portare la glassa a 35°C e colarla sulla torta, adagiandola su griglia che poggia su una teglia (in modo tale da poter raccogliere la glassa in eccesso). Con una spatola a gomito livellare bene la glassa con un movimento rapido, in modo che questa coli bene sui bordi. Sollevare il dolce eliminando le code finali e adagiare così la torta su un piatto da portata. Decorare i bordi con le fettine di arance essiccate e decorare la superficie con i nastri di cioccolato, mezza fettina di arancia, un pò di pistacchio intero e in granella e, se la torta è in onore di un compleanno, con una targhetta decorativa in pasta di zucchero oppure con una scritta in cioccolato bianco fuso.

Per la targhetta decorativa:
Allargare con un mattarello apposito la pasta di zucchero, su un piano cosparso di zucchero a velo, arrivare allo spessore desiderato e con uno stampo per incisione di lettere in corsivo procedere con la scritta. Ritagliare la pasta in eccesso e ripassare la scritta con un pennarello alimentare. Attaccare con un goccino d'acqua dei fiori e far asciugare. (La targhetta si può preparare con settimane di anticipo).





Note: la torta, così finita, va scongelata in frigorifero per circa 8 ore, in questo arco di tempo la targhetta in pasta di zucchero non subirà danni.