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giovedì 13 novembre 2014

Bocconcini di pollo con olive e capperi

Piatto Green Gate


Un'ottima ricetta tratta dal bellissimo blog di Alice "La cucina di Esme". Si ottiene un pollo gustoso, saporito, morbido e velocissimo da preparare. 

Piatto Green Gate



Bocconcini di pollo con olive e capperi

Ingredienti:
350 gr di petto di pollo tagliato a fette
50 gr di olive verdi denocciolate
50 gr di latte
15 gr di capperi sottosale
1/2 bicchiere di vino bianco
q.b. di farina
q.b. di sale
q.b. di pepe
q.b. di olio extravergine d'oliva Colonna

Procedimento:
Sciacquare bene i capperi in modo da dissalarli. Frullarli insieme alle olive e al latte fino ad ottenere una bella cremina verde.
Tagliare il pollo a dadini, infarinarlo bene e farlo rosolare in padella con un filo d'olio. Sfumare con il vino, unire la crema di olive e capperi amalgamando con qualche cucchiaio di acqua o di brodo caldo, regolare di sale e di pepe, abbassare la fiamma e portare a cottura.

Io ho servito con dei fagiolini sbollentati e conditi con olio e sale. 

Piatto Green Gate

lunedì 10 novembre 2014

Torta charlotte ai frutti di bosco e lime


Che emozione la prima charlotte! Ho sempre visto bellissime torte con la decorazione esterna dei pavesini ma non so perchè non è mai scattata la molla che mi ha spinto a provarla, poi ho trovato una ricetta nei libri di Montersino e mi sono buttata. Ho scoperto così il biscotto Charlotte, ovvero una pasta biscotto, tipo il pan di Spagna, adatta a questo decoro. La ganache in realtà non si sarebbe dovuta vedere dall'esterno ma facciamo finta che lo strato rosa sia un effetto voluto :D . E' un dolce buonissimo e molto delicato, perfetto soprattutto per festeggiare un compleanno femminile.



Torta charlotte ai frutti di bosco

Ingredienti per un cerchio da 20 cm

Per il biscotto charlotte: (per 2 leccarde da forno)
270 gr di albumi
250 gr di zucchero semolato
180 gr di tuorli
250 gr di farina 00

Per la ganache al cioccolato: (ho ridotto le dosi originali del 60%)
160 gr di cioccolato bianco
160 gr di purea di lamponi

Per la bagna alla vaniglia: (ho ridotto le dosi originali del 50%)
50 gr di acqua
12,5 gr di liquore alla vaniglia (io al limoncello)

Per la finitura: (ho ridotto le dosi originali del 40%)
600 gr di crema chantilly con gelatina ("crema leggera")
120 gr di lamponi (io frutti di bosco misti)

Per la crema chantilly:
400 gr di panna
200 gr di crema pasticcera al lime
60 gr di zucchero semolato (l'originale non lo prevede ma secondo me è necessario)
2,6 gr di gelatina in fogli (io ne ho usati 5,2 gr e andava benissimo)

Per la crema pasticcera: 
144 gr di latte intero
36 gr di panna fresca
54 gr di tuorli
54 gr di zucchero
6,3 gr di amido di riso
6,3 gr di amido di mais
Un pizzico di vaniglia
1/2 scorza di lime grattugiato

Per decorare:
Frutti di bosco misti (io more, fragole, ribes e lamponi)
Zucchero bucaneve (qui la ricetta)
q.b. di scorza di lime tagliata a julienne



Procedimento

Per la ganache:
In un pentolino scaldare circa la metà della polpa dei lamponi. Fuori dal fuoco aggiungere il cioccolato bianco tritato e mescolare con una frusta facendolo sciogliere bene. Unire il resto della polpa fredda, emulsionare molto bene con il minipimer e mettere e far raffreddare a temperatura ambiente per qualche ora. Dovrà essere mediamente densa. (Io ho sbagliato a colarla quando era appena tiepida e troppo fluida).

Per il biscotto charlotte:
Scaldare l'albume e lo zucchero portandoli a 40-42°C mescolando sempre con una frusta. Versare in planetaria e montare fino ad ottenere una bella meringa lucida. Sbattere leggermente i tuorli con una forchetta e versarli poco per volta, mescolando a mano con una spatola. 
Setacciare la farina e unirla in più tempi alla montata amalgamando delicatamente.
Versare tutto in un sac à poche con bocchetta liscia non troppo grande 8 cm (io ho usato la n.10). 
Rivestire due leccarde con della carta da forno.
Posizionare le teglie in verticale e procedere facendo righe orizzontali di composto, tutte belle attaccate e tutte ordinate, prendendo tutto lo spazio della teglia, da una parte all'altra. Spolverare con lo zucchero a velo.
Cuocere in forno statico a 230°C per 6-7 minuti. Far raffreddare molto bene. Eliminare la carta da forno e pareggiare i bordi.



Per la chantilly:
Preparare la crema pasticcera al microonde: sbattere tuorli con zucchero e polpa di vaniglia, aggiungere gli amidi, la scorza di lime e amalgamare. Unire latte e panna freddi e mescolare. Cuocere al microonde per 2 minuti alla massima temperatura, aprire lo sportello, mescolare e cuocere ancora fino ad addensamento. Colare la crema in una pirofila, coprire con pellicola a contatto, far intiepidire e poi far raffreddare in frigorifero. Sbattere con una frusta la crema e insaporire con la scorza grattugiata di lime. Idratare la gelatina, scaldare una piccola parte di crema e scioglierla dentro. Unire il resto della crema fredda e incorporare la panna semi montata con una spatola, dal basso verso l'alto. 

Per la bagna:
Mescolare lo zucchero liquido, l'acqua e il liquore.

Per il montaggio del dolce:
Adagiare un foglio di acetato. Mettere sopra un anello di acciaio e rivestire anche i bordi di acetato. Tagliare una striscia di biscotto charlotte di 1 cm/1,5 cm di altezza inferiore rispetto all'anello su cui montare il dolce (quindi su un anello di 5 cm deve essere di 3,5 cm). Si vedrà così una striscia con tante righine. Metterla intorno l'anello. Sul fondo mettere invece un disco di biscotto coppato di 2 cm inferiore rispetto l'anello. Bagnare inzuppando il disco di biscotto (solo quello alla base, non i bordi). Mettere la chantilly su un sac à poche senza bocchetta. Fare uno strato di crema. Colare uno strato di ganache fredda ma ancora colante. Mettere qualche frutto di bosco (mirtilli e ribes) e un altro strato di biscotto. Inzuppare nuovamente. Chiudere con un altro giro di chantilly. Livellare con una spatola a gomito. Congelare. Eliminare l'anello e l'acetato. Fare degli spuntoncini di crema chantilly con un sac à poche con bocchetta a stella. Decorare con i frutti di bosco, quindi i lamponi intorno e il resto al centro. Spolverare al centro un pò di zucchero bucaneve. 





Note: 
- ho fatto un errore, tanto per cambiare. Avrei dovuto arginare la ganache creando un bordo di chantilly, in modo che la ganache sarebbe rimasta dentro e non visibile anche dall'esterno. Vabè... pazienza :)
- la chantilly che rimane va utilizzata per la decorazione post congelamento. Se il dolce non dovrete consumarlo entro 2 giorni e quindi resterà in freezer congelate anche la chantilly avanzata, la sera prima la passate in frigo e così l'indomani estrarrete il dolce dal freezer e procederete con i decori

giovedì 6 novembre 2014

Calamari ripieni alle erbe aromatiche


Un secondo di mare che in casa mia ha avuto grandissimo successo, un modo carino per servire i calamari ripieni, senza far vedere l'aspetto panciuto del calamaro. La particolarità ovviamente non è il taglio ma il ripieno, estremamente fresco e aromatico. Provatelo!



Calamari ripieni alle erbe aromatiche

Ingredienti:
4 calamari grandi
200 gr di mollica di pane fresco (o in alternativa pan carrè tritato)
3 cucchiai di grana o parmigiano grattugiato 
Un grosso ciuffo di prezzemolo fresco tritato
15 gr di basilico
q.b. di sale
q.b. di olio extravergine d'oliva al limone (Granverde Colonna)
La scorza grattugiata di 1 limone grande 
1 spicchio d'aglio
1/3 di bicchiere di vino bianco

Procedimento:
Pulire i calamari eliminando le interiora e la sacca. Mettere da parte. Tagliare le parti esterne del mantello e ridurle a dadini. In una padella scaldare un filo d'olio con uno spicchio d'aglio, versare i dadini di calamari, farli rosolare e sfumare col vino, regolare di sale e cuocere per circa 10 minuti, o comunque finchè saranno mediamente teneri.
Nella tazza del frullatore versare la mollica di pane, il basilico, il prezzemolo, il sale e la scorza di limone grattugiata molto finemente. Frullare insieme ad un goccino d'olio al limone. Unire i pezzetti di calamari col il loro sughetto, si dovrà ottenere un composto abbastanza umido. Versare il tutto in un sac à poche e riempire i calamari fino a 3/4 fermando il tutto con uno stuzzicadente. Adagiare i calamari in una pirofila leggermente unta, coprire con un foglio di carta d'alluminio e cuocere in forno ventilato a 180°C per 20 minuti, eliminare il foglio e cuocere ancora 10 minuti. Lasciar intiepidire e poi tagliare a fette. 

Note: per un ripieno più sodo, meno morbido ma più compatto al taglio si può inserire al ripieno un uovo piccolo 

Torta chantilly al limoncello, pistacchi di Bronte e cioccolato


E' trascorso più di un anno da quando ho realizzato questo dolce, era il 27esimo compleanno del mio Lui. Perchè ho impiegato tanto a pubblicarlo? Perchè questa torta ha fatto 2 ore di viaggio in macchina, viaggio assolutamente non previsto e perchè questo dolce non ha altra foto se non questa che è quella dell'arrivo e del posizionamento a tavola. Buono era buono, molto buono, ma non c'è da sorprendersi perchè è una ricetta di Montersino. Se vi starete chiedendo gli strati interni sappiate che erano come quelli della torta che posto sotto, la differenza che questa chantilly è al limoncello, quella dell'altra versione al Grand Marnier. (A proposito, qui trovate la ricetta dell'altra versione). 




Torta chantilly al limoncello, pistacchi di Bronte e cioccolato

Ingredienti per un cerchio di 20 cm (h 5 cm)

Per la chantilly al limoncello:
350 gr di panna fresca
175 gr di crema pasticcera alla vaniglia
2,2 gr di gelatina in fogli (colle di pesce)
52,5 gr di limoncello
26,2 gr di pasta di limone (qui la ricetta)

Per la crema pasticcera alla vaniglia:
240 gr di latte
63 gr di panna
90 gr di tuorli
90 gr di zucchero
10,2 gr di amido di mais
10,2 gr di amido di riso
1/2 bacca di vaniglia

Per il disco di crema cotta al pistacchio (ho ridotto del 50% le dosi originali):
64,8 gr di tuorli
81 gr di zucchero semolato
270 gr di panna
25 gr di pasta di pistacchio (l'originale ne prevede 21,6)

Per la daquase pistacchio:
110,2 gr di albumi
36,7 gr di zucchero semolato
98 gr di zucchero a velo
85,7 gr di farina di mandorle
14,7 gr di pasta di pistacchio
19,6 gr di granella di pistacchio

Per la glassa lucida al cacao:
75 gr di zucchero semolato
15 gr di destrosio
150 gr di latte intero
60 gr di panna
90 gr di gelatina neutra per pasticceria
51 gr di sciroppo di glucosio
36 gr di cacao amaro in polvere
4,5 gr di colla di pesce in fogli

Per i limoni essiccati:
200 gr di limoni
30 gr di zucchero semolato

Per la finitura:
100 gr di cioccolato al 70% 
50 gr di pistacchi in granella
50 gr di zucchero bucaneve (ovvero idrorepellente)



Procedimento

Per il disco di crema cotta al pistacchio:
Portare a bollore la panna, quindi versarla sui tuorli sbattuti (con una frusta manuale) con lo zucchero e la pasta di pistacchio. Versare il composto in un anello di acciaio rivestito con carta stagnola, deve essere 2 cm più piccolo rispetto al dolce che si andrà a montare (nel mio caso 18 cm). Cuocere in forno a bagnomaria a 130°C per circa 30 minuti, all'interno di una teglia con due dita d'acqua. Sfornare, raffreddare velocemente e congelare. 

Per la dacquoise al pistacchio:
Montare gli albumi con lo zucchero semolato, unire la farina di mandorle miscelata con lo zucchero a velo e per ultimo la pasta di pistacchio. 
Stendere il tutto su una teglia rivestita da carta forno (teglia più piccola della leccarda classica da forno). 
Cospargere di granella di pistacchio. Cuocere in forno ventilato, già caldo, a 180°C per circa 15-18 minuti. Capovolgere la dacquoise ottenuta su un altro foglio di carta da forno e coppare un disco del diametro della torta da montare (nel mio caso 20 cm). Lasciar raffreddare, poi prendere il disco e metterlo da parte.

Per la crema pasticcera alla vaniglia:
In una ciotola da microonde mescolare tuorli, zucchero, vaniglia e amidi. Unire latte e panna freddi e mescolare. Cuocere a scatti fino ad ottenere la giusta densità. Versare la crema in una pirofila bassa e larga, coprire con pellicola a contatto. Una volta tiepida farla raffreddare bene in frigorifero.

Per la chantilly alla vaniglia: 
Idratare la gelatina in acqua fredda. Stemperare la crema pasticcera alla vaniglia fredda di frigorifero con una frusta fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Prelevarne 1/3 e scaldarla nel forno a microonde (o in un pentolino), quindi unire la gelatina e farla sciogliere. Aggiungere l'altra metà e amalgamare. Semi montare la panna (deve essere stabile ma ancora morbida) e incorporarla con una spatola dal basso verso l'alto in modo da ottenere una crema areata e leggera. 
Miscelare il liquore alla pasta di limone, quindi incorporare il tutto alla crema chantilly alla vaniglia. Dividere la crema in due parti uguali.

Per il montaggio del dolce:
Appoggiare un anello di acciaio su un foglio di acetato. 
Con un sac à poche senza bocchetta distribuire uno strato di 1 cm di crema chantilly al limoncello.
Adagiare sopra un disco ancora congelato di crema cotta al pistacchio spennellato di cioccolato fondente fuso su entrambi i lati. (Questo passaggio l'ho dimenticato, non ho messo il cioccolato). 
Formare un altro strato di crema chantilly.
Completare con un disco di dacquoise al pistacchio.
Congelare il dolce.

Per i limoni essiccati:
Affettare sottilmente i limoni, possibilmente con un'affettatrice. Disporre le fette sulla carta da forno e cospargerle di zucchero semolato. Essiccarle in forno a 90-100°C per 3-4 ore circa girandole a metà cottura. (In alternativa usare un essiccatore)

Per la glassa lucida al cacao:
Amalgamare bene tutti gli ingredienti tranne la colla di pesce, metterli sul fuoco e portarli alla temperatura di 105°C, spegnere e raggiunti i 65°C aggiungere la colla di pesce precedentemente ammorbidita e strizzata. Filtrare e conservare in un contenitore ermetico in frigorifero. Utilizzare portando a 35°C. 

Per decorare:
Togliere il dolce dal freezer eliminando il cerchio e l'acetato. Capovolgerlo in modo che lo strato di dacquoise sia sul fondo. Glassare con la glassa lucida al cacao.
Decorare il bordo con le fettine di limone essiccate e la superficie con un decoro in cioccolato, del pistacchio in granella e una spolverizzata di zucchero bucaneve. 

mercoledì 5 novembre 2014

Tortini di carote simil Camille

Porcellane e tessuto Green Gate
Stampo in silicone Pavoni


Chissà da quanti anni avevo in mente di fare questi tortini alle carote ma non so perchè tendevo sempre a rimandare, se avessi saputo quanto buone fossero avrei sicuramente fatto e pubblicato prima la ricetta. Sulla rete ne girano tante versioni ma la cosa positiva è che nella maggior parte dei casi gli ingredienti sono identici, cambia un pò la proporzione e il procedimento ma sono felice di aver trovato al primo tentativo la ricetta perfetta, la premessa del blog in cui l'ho trovata era appunto che dopo vari tentativi questa era risultata la formula più buona e vicina alle merendine originali che tutti noi conosciamo. Ringrazio quindi La Cuoca Dentro per l'ispirazione.

Porcellane e tessuto Green Gate
Stampo in silicone Pavoni


Tortini di carote simil Camille

Ingredienti:
250 gr di carote pulite
160 gr di uova (circa 3 piccole)
100 gr di farina di mandorle
100 gr di succo d'arancia
80 gr di olio di semi
200 gr di zucchero a velo 
200 gr di farina 00
8 gr di lievito per dolci (l'originale ne prevede 15 gr)
La buccia di 1/2 arancia grattugiata
Un pizzico di sale

Procedimento:
Dopo aver già pelato le carote grattugiarle e versarle nel frullatore insieme all'olio e al succo di arancia, frullare il composto fino ad ottenere quasi una crema.
Nel frattempo nella ciotola di una planetaria con la frusta montare le uova con lo zucchero, unire la farina di mandorle e la scorza di arancia. Spegnere la macchina e alternare il composto di arance e la farina precedentemente setacciata con il lievito, procedere delicatamente dal basso verso l'alto per incorporare aria fino a terminare gli ingredienti. Ungere gli stampi in silicone a semisfera e con un mestolo riempire gli incavi arrivando quasi al bordo (non è un composto che cresce molto). Cuocere in forno statico, già caldo, a 180°C per circa 25-28 minuti.
Una volta freddi congelare quelli che si vogliono consumare successivamente e chiudere in sacchetti di cellophane quelli da consumare nell'arco di 2-3 giorni. 

Porcellane e tessuto Green Gate
Stampo in silicone Pavoni

lunedì 3 novembre 2014

Dacquoise alle noci e gorgonzola

Set di legno per noci Easy Life Design


Per gli amanti dell'accoppiata gorgonzola e noci questo finger food è l'ideale, in un unico boccone si sentono mille sapori e contrasti buonissimi. Un salato firmato Montersino.




Dacquoise alle noci e gorgonzola

Ingredienti per 24 pezzi

Per la dacquoise alle noci:
80 gr di albumi
30 gr di maltitolo
50 gr di inulina
40 gr di farina di mandorle
40 gr di farina di noci
20 gr di farina 00
20 gr di granella di noci
3 gr di sale

Per la crema di gorgonzola:
100 gr di formaggio gorgonzola
20 gr di porri
100 gr di panna fresca
50 gr di burro
3 gr di colla di pesce in fogli
q.b. di sale
q.b. di pepe

Per la decorazione:
1 gambo di sedano verde
q.b. di gelatina kappa (io per lucidare ho usato olio)
q.b. di maggiorana fresca (io ho usato prezzemolo riccio)


Procedimento

Per la dacquoise alle noci:
Montare gli albumi con il maltitolo e l'inulina fino ad ottenere una massa soffice e ferma. Miscelare tutte la farina con il sale e dopo averle setacciate unirle delicatamente dal basso verso l'alto, alla massa di albumi. Stendere l'impasto su carta da forno allo spessore di 1 cm. Spolverizzare con la granella di noci e infornare a 180°C per circa 15 minuti. A fine cottura raffreddare velocemente per evitare l'evaporazione dell'umidità.

Per la crema di gorgonzola:
Far soffriggere il porro tritato con una parte del burro della ricetta, quindi bagnare con un bicciere d'acqua e lasciar cuocere a fuoco basso fino a far evaporare del tutto l'acqua. Unire a questo punto la panna, il resto del burro e il gorgonzola (privato della crosta). Pastorizzare portando a 85°C. Quindi frullare con il minipimer unendo la colla di pesce precedentemente idratata e strizzata. Aggiustare di sale e di pepe. Far raffreddare a temperatura ambiente. 

Per la composizione finale:
Con il foglio di dacquoise coppare 3 quadrati da 14 cm (oppure 2 interi e uno ottenuto con pezzetti vari). Disporre sul fondo di un quadro di acciaio da 14 cm uno strato di dacquoise, versare sopra metà della crema di gorgonzola, qualche fogliolina di maggiorana fresca, un altro strato di dacquoise con la granella rivolta verso il basso, il resto della crema di gorgonzola, ancora maggiorana e un ultimo strato di dacquoise. Arrivare ad un totale di 3 cm di altezza. Congelare bene il tutto. Con un coltello ben affilato tagliare a quadratini di uguale dimensione quando ancora il quadro è congelato. Lasciar rinvenire per circa 30 minuti a temperatura ambiente. Gelatinare (io ho usato olio per lucidare) e decorare con un ricciolo di sedano, una fogliolina di maggiorana (si può mettere anche uno spuntoncino di crema pasticcera salata o maionese), una grattatina di pepe e un giro d'olio sul piatto di servizio. Terminare con una grattatina di pepe e un giro d'olio. 


giovedì 30 ottobre 2014

Biscotti croccanti ai fiocchi di avena

Porcellana Green Gate
Tappetino da cottura Op Op Pavoni


Una ricetta realizzata con ingredienti grezzi e salutari, si ottengono dei buonissimi biscottini, croccanti e saporiti. Ricetta tratta da un libro di Montersino.




Tappetino da cottura Op Op Pavoni


Biscotti croccanti ai fiocchi di avena

Ingredienti (con cui io ho ottenuto 44 pezzi):
280 gr di farina di frumento integrale
70 gr di farina di riso (o farina di frumento 00)
130 gr di zucchero di canna grezzo (io aumenterei a 160 gr)
15 gr di tuorli
70 gr di uova intere
215 gr di burro
Un pizzico di sale (che ho aggiunto io)

Per i fiocchi caramellati:
60 gr di zucchero semolato
30 gr di semi di girasole Melandri Gaudenzio
130 gr di fiocchi di avena
50 gr di acqua


Procedimento

Per i fiocchi caramellati:
In un pentolino portare acqua e zucchero a 119°, poi aggiungere i semi di girasole e i fiocchi di avena, farli caramellare (ovvero mescolare in modo tale che possano prendere quella minima quantità di sciroppo di zucchero), togliere dal fuoco e lasciare che si raffreddino.

Per i biscotti:
Nel frattempo lavorare il burro morbido con lo zucchero (io nella planetaria con la foglia, rendendo prima il burro in crema e poi aggiungendo lo zucchero). Unire a filo le uova intere e i tuorli e infine le due farine e il sale. Spegnere la macchina e unire i fiocchi di avena e i semi di girasole caramellati. Lasciar riposare l'impasto in frigorifero in modo che possa rassodare (io 30 minuti in freezer, ma va bene anche poco più di un'ora in frigorifero).
Spezzare la frolla con le mani, lavorarla in modo che possa "plastificarsi" e cospargere di farina sia sopra che sotto. Stendere l'impasto con un mattarello arrivando ad uno spessore di 3-4 mm e coppare i biscotti (io con un tagliapasta festonato da 6,5 cm). Adagiarli sul tappetino da cottura Op-Op in silicone (oppure teglie rivestite da carta da forno) e, se si vuol essere certi che manterranno una bella forma, passare il tappetino/teglia 15 minuti in frigorifero. Cuocere in forno, già caldo, a 180°C (io statico) per 12 minuti, aprire lo sportello, far uscire l'umidità e procedere per altri 3 minuti. Lasciar intiepidire i biscotti, poi trasferirli su una gratella dove si raffredderanno del tutto. 

lunedì 27 ottobre 2014

Zucchero bucaneve



Lo zucchero bucaneve è semplicemente zucchero a velo ingrassato. Al contrario del normale zucchero a velo che si scioglie a contatto con l'umidità, lo zucchero bucaneve è impermeabile, quindi può essere usato su una torta umida o una crostata o qualsiasi dolce non secco e resterà visibile per molto più tempo. Vi siete mai chiesti come mai nelle pasticcerie lo zucchero regge a lungo e a casa no!? Ecco svelato il mistero. Io ne ho appreso l'esistenza da una ricetta di Montersino.

Ma andiamo ad un po' di teoria...
A cosa servono burro anidro e burro di cacao? Dove si possono comprare?
Servono a ingrassare lo zucchero a velo, così facendo questo si impermeabilizza e non si scioglie a contatto con l'umidità. 
Il burro anidro si può fare in casa, invece il burro chiarificato si acquista già pronto al supermercato (penso che lo faccia solo una marca, è una confezione di latta rossa). Il burro di cacao invece si trova solo in negozi specializzati.

Perchè non si può usare burro normale di latte?
Perchè questo contiene acqua e l'acqua porterebbe a muffe indesiderate, quindi è necessario essere certi di realizzare una preparazione che può durare a lungo.

Perchè usare l'alcool?
Perchè aiuta lo zucchero a mantenersi nel tempo. 



Zucchero bucaneve

Ingredienti:
125 gr di zucchero a velo
2,5 gr di burro di cacao
5 gr di burro anidro o chiarificato
2,5 gr di alcool puro a 95°
1/2 bacca di vaniglia

Procedimento:
Sciogliere separatamente il burro anidro (o chiarificato) e il burro di cacao. Nel frattempo frullare lo zucchero a velo con la vaniglia, versare così prima il burro di cacao e poi il burro anidro. Terminare con l'alcool frullando fino ad ottenere una polvere omogenea. Versare il composto in un barattolino e usarlo all'occorrenza.


Note: dopo qualche mese assume un odore un po' diverso dal normale zucchero a velo, sicuramente per via dell'alcool, il tutto però non disturba affatto il dolce in cui viene spolverato

Quiche gateau

Piatto Poloplast


Una gustosa torta salata tratta da uno dei libri del grande Montersino. Simpatica l'idea di unire il sapore di una quiche, quindi con uova e panna che fanno da padroni, alla bontà del gateau. Non dico che sia più buono di un gateau classico ma è sicuramente una buonissima alternativa che fa felice chi l'assaggia. 



Quiche gateau

Ingredienti per uno stampo da 24 cm: (ho aumentato del 20% le dosi originali)
24 gr di pan grattato

Per la parte esterna:
900 gr di patate
60 gr di burro
90 gr di parmigiano grattugiato
42 gr di tuorli
54 gr di albumi
q.b. di sale
q.b. di pepe

Per il ripieno:
144 gr di tonno sott'olio
24 gr di acciughe sott'olio
18 gr di capperi
24 gr di prezzemolo
1 gr di origano secco

Per il composto da quiche:
216 gr di uova intere
24 gr di tuorli
180 gr di panna fresca
180 gr di latte intero
4 gr di sale
q.b. di pepe

Per la finitura:
360 gr di pomodori maturi
24 gr di capperi
12 gr di olive taggiasche
6 gr di prezzemolo
180 gr di gelatina kappa in soluzione

Per la gelatina kappa in soluzione:
100 gr di acqua
5 gr di gelatina kappa (in alternativa potrebbe andar bene anche l'agar agar)


Procedimento

Per la parte esterna:
Lessare le patate, sbucciarle e schiacciarle. Quando sono ancora calde aggiungere il burro e il parmigiano. Assaggiare, regolare di sale e di pepe e unire le uova intere e i tuorli. Imburrare uno stampo antiaderente e cospargerlo di pan grattato. Versare il composto in un sac à poche con bocchetta liscia n.10 e rivestire il fondo e l'intero bordo della tortiera creando una sorta di cestino che possa contenere il ripieno.

Per il ripieno:
In una terrina mescolare tonno ben sgocciolato, capperi tritati al coltello (salati e sciacquati più volte sotto l'acqua corrente) e acciughe anch'esse tritate al coltello, mescolare infine il prezzemolo fresco tritato. Distribuire questo ripieno sul fondo e in modo omogeneo terminando con una generosa spolverata di origano secco. 

Per il composto da quiche:
Scaldare latte e panna. In una terrina miscelare le uova intere, i tuorli, panna e latte bollenti, aggiustare di sale e di pepe e colare il tutto sul ripieno arrivando fino al bordo. Cuocere in forno statico, già caldo, a 180°C per circa 40-45 minuti. La quiche sarà pronta quando la superficie non traballerà più e sarà leggermente dorata (potrebbe servire meno tempo). Far totalmente raffreddare. 

Per la tartare di pomodori:
Sbollentare i pomodori, privarli della pelle, dei semi e dell'acqua di vegetazione. Tagliarli a pezzettini (io li ho conditi con un pizzico di sale). 

Per la gelatina kappa in soluzione:
Portare a bollore l'acqua e sciogliere dentro la gelatina kappa in polvere, mettere da parte. Inizierà a gelificare a 65°C, se solidifica riscaldarla per poterla utilizzare. (Si può scaldare più volte aggiungendo sempre un goccino d'acqua). 

Per la finitura:
Una volta che la quiche sarà fredda estrarla dallo stampo e adagiarla su un piatto da portata (io mi aiuto con 2 piatti, in modo da capolverla prima per estrarla dallo stampo e poi per posizionarla dritta). Distribuire sulla superficie la tartare di pomodori, qualche cappero e qualche oliva (servono le taggiasche, io ho usato olive normali). Gelatinare la superficie con la gelatina e decorare con ciuffetti di prezzemolo (io origano fresco e timo).


sabato 25 ottobre 2014

Temperaggio del cioccolato



Un argomento su cui c'è tanto da studiare e da imparare. La maggior parte di ciò che riporto l'ho imparata e rielaborata leggendo libri del grande Montersino.
Per evitare di rendere noiosa la lettura di un post molto teorico ho preferito fare un po' alla Marzullo, mi faccio una domanda e mi dò una risposta :D . Spero che il tutto possa aiutare a farvi un po' di chiarezza, laddove aveste qualche dubbio in merito.



Cos'è il temperaggio?
E' una precristallizazione e consiste nel formare nel cioccolato la quantità necessaria di cristalli.

A cosa serve?
Serve a migliorare le proprietà fisiche ed estetiche del cioccolato: il cioccolato diventa così più brillante, lucido, croccante e si conserva per un periodo più lungo di tempo.

Cosa succede se il cioccolato non viene temperato?
Tende a sciogliersi a contatto con le dita, è opaco, si sbianca in superficie.

Come si fonde il cioccolato?
Ci sono vari metodi: bagnomaria, microonde, forno a 45°C. Il più professionale è il microonde perchè il bagnomaria, oltre a essere meno pratico, presenta un alto rischio di far finire dell'acqua dentro la ciotola col cioccolato. Il cioccolato si fonde tra i 45°C (per cioccolato bianco, al latte e gianduia) e i 50-55°C (per il fondente). E' meglio tagliare a pezzetti della stessa misura, più sono piccoli più velocemente il cioccolato arriverà a temperatura.

Cosa succede se si supera questa temperatura?
Il cioccolato granisce, diventa un monoblocco e non può più essere temperato.

Come ci si accorge se il cioccolato è stato precristallizzato?
Basta metterne un pò sulla punta di un coltello, se si solidifica in fretta (meno di 2 minuti) il procedimento è stato eseguito correttamente, in caso contrario occorre ripetere l'operazione.
Se il cioccolato è stato temperato correttamente lo stampo su cui colerà resterà perfettamente pulito.

Quali sono le condizioni di partenza per eseguire quest'operazione?
L'ideale sarebbe una stanza con temperatura tra i 18°C e i 20°C con bassa umidità, quindi non deve esserci il pentolone acceso accanto con il brodo che cuoce. 

In che modo possiamo eseguire il temperaggio?
Attraverso uno dei 5 metodi sotto riportati:
- sul marmo
- per inseminazione
- a microonde
- a bagnomaria
- con Mycryo (burro di cacao in polvere)


Qual è il metodo più veloce e pratico per i principianti?
Sicuramente non lo è quello sul marmo. 




Temperaggio sul marmo
Fondere il cioccolato, versarlo su un piano di marmo e con l'aiuto di un tarocco che lo tiene in movimento e di una spatola che lo raccoglie al centro lavorare il cioccolato facendo più movimenti, continuare facendo in modo che il cioccolato possa raffreddarsi in movimento. Il cioccolato sarà decisamente viscoso e intorno i 29°C. Raccoglierlo in una ciotola e far salire, al microonde, la temperatura arrivando a 31°C. A questo punto poggiare la ciotola su un anello di metallo in modo che non sia a contatto con il marmo. 
(Arrivare a 29°C per poi salire a 31°C serve ad ottenere la curva di temperaggio, è un passaggio che si potrebbe omettere per chi si diletta in casa, invece è bene che venga eseguito dai professionisti del settore).

Temperaggio per inseminazione
Fondere 3/4 il cioccolato. Unire 1/4 del cioccolato messo da parte e mescolare continuamente. La temperatura si abbasserà. Filtrare il cioccolato in modo da eliminare i pezzetti non sciolti. Arrivare così a 31°C.

Temperaggio al microonde
Inserire il cioccolato nel microonde aprendo lo sportello dopo pochi secondi, accendere e proseguire così in modo da monitorare la temperatura senza far superare i 31-32°C. Mettere da parte il cioccolato non sciolto.

Temoperaggio a bagnomaria
Fondere il cioccolato, al microonde o a bagnomaria. Mettere da parte 1/3 del composto. Versare i 2/3 in un bagnomaria di acqua fredda, mescolare continuamente e sollevare la spatola con del cioccolato prima di farla ricadere sulla massa. Arrivare intorno i 27-29°C. Aggiungere poco per volta il cioccolato caldo tenuto da parte riportando la temperatura a 29-31°C (a seconda del cioccolato utilizzato).

Temperaggio con Mycryo:
Fondere il cioccolato. Lasciarlo raffreddare fino a 34-35°C per il cioccolato fondente e 33-34°C per quello bianco e al latte. Aggiungere l'1% di burro di cacao Mycryo, quindi 10 gr per 1 kg di cioccolato. Mescolare bene. Aspettare che il cioccolato arrivi a temperatura giusta (i soliti 31°C per il fondente, 30°C per quello al latte, 29°C per quello bianco e utilizzare). 


Cosa succede se si supera la giusta temperatura?
Occorre rifare tutto daccapo. Fondere il cioccolato, abbassare la temperatura arrivando ai 29°C, poi di nuovo 31°C.

Cos'è la curva di temperaggio?
E' un'oscillazione di temperature con le quali si ottiene la massima resa. Non basta che il cioccolato da 45°C arrivi a 31°C, dovrebbe scendere fino a 29°C e risalire fino a 31°C e questo si può fare principalmente in 2 modi: scaldando per un secondo al microonde oppure sfruttare il calore della ciotola in cui è stato fuso, che se è di plastica ha trattenuto a sè un po' di calore. 


Le temperature corrette:
Cioccolato bianco: 28-29°C
Cioccolato al latte: 30°C
Cioccolato fondente: 31°C