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giovedì 6 aprile 2017

Torta morbida al cioccolato


Amore a prima vista, appena vista su facebook mi è venuta l'immediata voglia di provarla. L'idea di una torta con pochissima farina, pochissimo burro e super cioccolatosa ha mandato in tilt le papille gustative ancor prima di provarla. E' proprio l'essenza della torta al cioccolato che, mangiata da sola, o accompagnata da panna o crema, diventa sublime sia a merenda, sia a colazione. Semplicissima da fare è una torta dall'aspetto un po' rustico che fa tanto casa. 
Ringrazio la mia amica Claudia Saracco per l'ispirazione e chi l'ha ideata. Qui il link originale della ricetta



Torta morbida al cioccolato

Ingredienti per una tortiera da 20 cm: (per una tortiera da 28 cm raddoppiare la dose)
2 uova (io 120 gr)
150 gr di cioccolato fondente (io al 60%)
75 gr di zucchero semolato
37 gr di burro
1/4 di bicchiere di latte (io 60 gr)
1 cucchiaio raso di farina (io 16 gr)
1 pizzico di sale

Procedimento:
Nella ciotola della planetaria con frusta sbattere le uova con lo zucchero (le mie uova erano fredde). Fondere separatamente sia burro che cioccolato. Aggiungere il cioccolato al composto di uova e far amalgamare, sempre continuando a montare. Unire il burro fuso e il latte. Unire anche la farina con un pizzico di sale e spegnere la macchina.
Imburrare una tortiera (io ho oliato e cosparso di zucchero) e cuocere in forno a 180°C per circa 30 minuti (io proprio 30, precisi, la prova stecchino qui vale poco dato che un po' umidina deve rimanere). (La prossima volta proverò a 170°C) Una volta fredda capovolgere ed estrarre dalla tortiera. A piacere aggiungere zucchero a velo o panna. Servire tiepida o fredda.



Note: dopo averla sformata è calata tanto di volume e la superficie è diventata a scaglie. Questo accade spesso in quasi tutte le torte da forno con grande quantità di cioccolato, è una cosa normale, anche se a prima impressione può sembrare un problema. Io l'ho capovolta e servita al contrario, cioè dalla parte della superficie più liscia ma probabilmente, cuocendo a temperatura più bassa, si sarebbero formate meno scaglie.

mercoledì 5 aprile 2017

Arancinette di vari gusti


Inutile dire che da palermitana le arancinE scorrono nelle mie vene. E' uno dei miei street food preferiti e da quando ho scoperto l'amore per la cucina le ho sempre prodotte in casa in tutti i modi: piccole da finger food, medie, di dimensione standard e anche in versione "bomba", termine molto noto per definire arancine senza ritegno. :D Ho comprato svariate forme di "arancinotti", quello strumento che va tanto di moda negli ultimi tempi e che consente di dare forme precise e perfette. Queste però volevo farle più piccoline e mignon e quindi fatte rigorosamente a mano. Le foto non rendono bene l'idea ma vi assicuro che sono proprio buone.



Arancinette di vari gusti

Ingredienti

Per il riso:
1 kg di riso originario
2 lt di acqua
4 dadi classici (meglio se fatti in casa oppure brodo di carne al posto della semplice acqua)
2 bustine di zafferano (io ne uso solo una per un sapore meno intenso)
Una presa di sale
2 cucchiai di parmigiano o grana grattugiato (si può arrivare fino a 150 gr)
50 gr di burro
Una generosa macinata di pepe nero

Per la pastella:
500 gr di acqua
300 gr di farina 00
2 cucchiaini rasi di sale

Altro:
q.b. di pan grattato
q.b. di olio di semi di arachide

Per il ripieno "al burro":
q.b. di besciamella
q.b. di mozzarella
q.b. di prosciutto
q.b. di sale
q.b. di pepe nero

Per il ripieno di funghi e salsiccia:
q.b. di funghi
q.b. di salsiccia
q.b. di sale
q.b. di noce moscata

Per il ripieno di spinaci e mozzarella:
q.b. di besciamella
q.b. di spinaci
1 spicchio di aglio
q.b. di sale
q.b. di pepe nero
q.b. di noce moscata
q.b. di mozzarella


Procedimento

Per la cottura del riso:
In un tegame capiente versare riso, acqua, dadi, zafferano e burro in un tegame. Non mescolare. Il riso sarà cotto quando avrà assorbito tutta l'acqua (poco prima mescolare per vedere se è cotto o se una parte rischia di rimanere attaccato sul fondo). Fuori dal fuoco unire il grattugiato e abbondante pepe nero. Mettere il riso ottenuto in un piano a raffreddare velocemente, io uso due leccarde da forno precedentemente raffreddate in frigo, coprire con pellicola e far riposare in frigorifero qualche ora, in modo che il riso possa assumere una consistenza più compatta.

Per la besciamella:
In un tegame fondere il burro, unire la farina e mescolare facendo ben dorare il roux. Unire il latte caldo tutto d'un colpo e mescolare con una frusta per eliminare i grumi, salare, pepare e mescolare fino ad addensamento. Versare in una pirofila, coprire con pellicola a contatto adatta al calore e far raffreddare prima di proseguire il raffreddamento in frigorifero.

Per il ripieno al burro:
Preparare la besciamella, coprirla con pellicola e metterla da parte a raffreddare. Tritare al coltello prosciutto, mozzarella e mescolarla alla besciamella.



Per il ripieno di funghi e salsiccia:
Togliere il budello dalla salsiccia e sgretolare con le mani. Rosolare in padella con un giro d'olio fino a sigillare la carne, abbassare la fiamma e proseguire la cottura per circa 15-20 minuti. Nella stessa padella far appassire i funghi regolando di sale, pepe e noce moscata. Cuocere quanto basta, poi togliere dal fuoco.



Per il ripieno di spinaci e mozzarella:
In una padella cuocere gli spinaci con un giro d'olio, lo spicchio d'aglio intero, sale, pepe e noce moscata, eliminare l'aglio e proseguire la cottura fino a vederli ben appassiti. Togliere dal fuoco, far intiepidire, strizzare per eliminare l'acqua in eccesso e tagliare finemente. Mescolare la besciamella e la mozzarella tritata.



Per le arancine:
In una ciotola versare il pan grattato.
Per la pastella unire acqua, farina e sale, mescolando con una frusta.
Preparare il piano di lavoro per il procedimento: riso-condimento-pastella-pan grattato. Preparare anche una ciotola con dell’acqua che servirà a inumidire spesso le mani.
Cominciare a preparare le arancine: si prende un pugnetto di riso, si crea una piccola conca, si mette il condimento e si chiude con un altro po’ di riso, le mani devono essere sempre umide (è importantissimo per compattare il riso e non farlo sfaldare durante la cottura!). Lavare le mani ogni volta in acqua per evitare che si formino grumi. Dare forme diverse in base ai ripieni.

Per la panatura:
Tuffare 3-4 arancinette per volta nella pastella, scolarle e passarle nel pan grattato. Di tanto in tanto il pan grattato va setacciato in modo da eliminare tutti i grumi e renderlo ben asciutto. Disporre le arancine in un vassoio man mano che si formano, in modo che nel frattempo possano riposare una mezzoretta. (Si possono preparare un giorno prima e tenere in frigo oppure congelare in questa fase, prima della frittura).

Per la frittura:
Scaldare l'olio portandolo a 170°C, calare poche arancine per volta. Saranno cotte quando saranno ben dorate. Adagiarle su carta assorbente.




lunedì 3 aprile 2017

Lavorare il cioccolato con lo shock termico


Questa è una tecnica molto interessante perchè consente di far dei decori di cioccolato senza ricorrere al temperaggio, che è invece una tecnica un po' più antipatica. Per la velocità con cui si deve lavorare il cioccolato sulla lastra non sono mai riuscita a fotografare tutti i passaggi, spero comunque di risultare chiara ed esaustiva in chi mi legge.

Cosa serve?
Una lastra di marmo. Io l'ho comprata di proposito in uno di quei posti che vende ceramiche. 
Potete dare voi indicazioni sulle misure, la cosa principale è che entri nel vostro freezer. Lo scopo della lastra è quello di congelarla molto bene. Il marmo, più di ogni altra cosa, trattiene bene il freddo.

In alternativa alla lastra di marmo?
Beh si possono usare la pietra refrattaria, sempre congelata, oppure una teglia. In entrambi i casi però il freddo durerà meno tempo e quindi si può giocare meno col cioccolato. 

Cosa si può realizzare?
Si possono fare svariate cose, dischi, decori ad esempio di fogli di cioccolato arrotolato, anelli, griglie e tutto ciò che può essere lavorato molto rapidamente. 
Una volta che il cioccolato fuso poggia sul marmo occorre procedere alla velocità della luce per spatolare, altrimenti si rapprende subito. L'ideale è usare una spatola a gomito che consente uno spatolamento uniforme e sottile. 

Sostituisce il temperaggio?
Si e no. Dico no perchè il temperaggio è tutt'altra cosa, serve a dare lucentezza e a migliorare le prestazioni del cioccolato, consente una manualità diversa e delle decorazioni più elaborate e precise.
Dico si perchè per alcune decorazioni è l'unico metodo alternativo al temperaggio.



Difetti di questa tecnica?
Il cioccolato sarà opaco, non lucido. Ecco perchè spesso si spolvera sopra lo zucchero bucaneve (idrorepellente) oppure il cacao amaro. 
Altro problema dello shock termico è che necessità di una certa velocità di lavorazione affinchè si possa ottenere un disco più sottile possibile. 
Ultima cosa: la lastra di marmo è freddissima ma non dura nemmeno questa a lungo, non consente sicuramente mezz'ora di lavorazione, al massimo 6-7 minuti, poi perde la sua caratteristica e il cioccolato fatica a staccarsi. La teglia fredda invece consente una sola, e anche veloce, decorazione. 



Lavorare il cioccolato con lo shock termico

Ingredienti:
q.b. di cioccolato fondente o al latte o bianco

Procedimento:
Fondere il cioccolato fondente intorno i 40-45°C (a temperatura più bassa per quello al latte e per quello bianco). Tirare fuori la lastra di marmo e poggiarla su un piano. Con un raschietto eliminare la brina che ci sarà in superficie asciugando così la lastra (ricordiamo sempre che l'acqua e il cioccolato sono nemici). Colare il cioccolato spatolandolo molto rapidamente. Coppare con un cerchio o un disco e scegliere come procedere. Se si vuole ottenere qualcosa come un disco di cioccolato servirà aspettare qualche secondo e sollevare delicatamente il cioccolato con una spatola. Se invece si vuol modellare il cioccolato si dovrà coppare e subito dopo avvolgerlo su se stesso. Oppure, ancora, si può versare il cioccolato su un conetto di carta da forno e fare delle griglie con linee molto disordinate e poco dopo sollevare e modellare la "scultura" che si verrà a creare. 


sabato 1 aprile 2017

Caramello decotto, fluido


Ultimamente sto sperimentando tantissimo il caramello, sia quello classico che indurisce, sia quello morbido. 
Sembra che la realizzazione del caramello faccia preoccupare tanta gente, in realtà se si seguono un po' di accorgimenti è un procedimento molto semplice.
Quando lo zucchero caramellato non viene decotto con qualcosa di bollente, che sia acqua, sciroppo di glucosio, panna, succo di agrume, caffè o altro, indurirà inesorabilmente. Se invece viene decotto assume una consistenza morbida, cremosa o fluida, a seconda di cosa di utilizza.
Anni fa avevo pubblicato qui la tipica salsa al caramello composta da 2 parti di zucchero e 1 di acqua. 
Questo caramello riportato sotto invece è composto da 3 parti di zucchero e 2 di acqua. Il risultato è un caramello fluido, colante, adatto a insaporire dolci di ogni genere. La proporzione l'ho tratta dal testo "Il Montersino".
Se vi interessa invece il caramello tipo mou qui trovate la ricetta.



Caramello decotto, fluido

Ingredienti per 500 gr di caramello:
294 gr di zucchero semolato
206 gr di acqua

Procedimento:
In una casseruola caramellare a secco lo zucchero, cuocendone poco per volta, senza mescolare con oggetti metallici, e inserendo lo zucchero successivo solo quando il precedente è già sciolto. Decuocere con acqua bollente, versata in 3 tempi, in modo da ottenere una consistenza simile ad uno sciroppo. Togliere dal fuoco. 

Una volta freddo sarà ben fluido.
Diminuendo la dose di acqua la consistenza sarà più densa.

venerdì 31 marzo 2017

Crostatina cappuccina senza zucchero


Un dolce che nasce per chi non può assumere zucchero saccarosio, nel mio caso ho usato normale zucchero perchè non vi era necessità di usare altri dolcificanti. Sono crostatine buonissime, molto delicate, poco intense nel sapore, ricordano la colazione, la schiuma del cappuccino e la bontà di una coccola che inizia fin dal mattino. Ah... inutile dire che le ha ideate Montersino.



Crostatina cappuccina senza zucchero


Ingredienti per 12 crostatine da 10 cm

Per la pasta frolla di grano duro: (ho ridotto le dosi originali del 25%)
150 gr di burro
150 gr di farina di grano duro integrale (io semola di grano duro)
150 gr di farina 400 W manitoba (io la Lo Conte)
75 gr di maltitolo (io zucchero semolato)
45 gr di tuorli
15 gr di acqua

Per il frangipane al caffè: (ho ridotto le dosi originali del 35%)
123,5 gr di farina di mandorle
123,5 gr di burro
136,5 gr di uova
22,7 gr di amido di riso
22,7 gr di farina di grano duro integrale (io semola di grano duro)
6,5 gr di cacao amaro in polvere
6,5 gr di caffè solubile
117 gr di maltitolo (io zucchero semolato)
4,5 gr di caffè macinato

Per la ganache al cioccolato bianco variegato: (ho ridotto le dosi originali del 60%)
128 gr di panna fresca
200 gr di cioccolato bianco
3 gr di gelatina in fogli (colla di pesce)
2,4 gr di latte intero in polvere
16 gr di maltitolo
12 gr di burro di cacao
2 gr di caffè solubile
(io ho usato un pizzico di biossido di titanio, cioè colorante bianco, per rendere più candida la ganache)

Per la finitura:
q.b. di caffè macinato
q.b. di oro in fogli
q.b. di chicchi di caffè
q.b. di cioccolato bianco


Procedimento

Per la frolla di grano duro:
Lavorare il burro a temperatura ambiente con il maltitolo fino ad ottenere una crema liscia. Unire a filo i tuorli miscelati con l'acqua e completare con le due farine mescolate insieme. Mettere la pasta in frigorifero a rassodare per almeno un'ora. (Io ho lavorato il burro a temperatura ambiente, tagliato a dadini, sabbiando le due farine miscelate insieme, ho unito i tuorli, l'acqua, un pizzico di sale e la vaniglia, infine lo zucchero, ho impastato poco e chiuso la frolla schiacciandola su un foglio di carta da forno facendo rassodare per un intero giorno).

Per il frangipane al caffè:
Montare in planetaria con la frusta il burro morbido con il maltitolo, unire la farina di mandorle, il caffè solubile, il cacao e il caffè macinato. Unire a filo, poco per volta, le uova. A questo punto unire l'amido di riso, la farina di grano duro integrale. Conservare da parte ma non in frigorifero. (Io ho versato il burro morbido nella planetaria con foglia, ho aggiunto lentamente lo zucchero facendolo ben amalgamare, poi unito lentamente la farina di mandorle. Ho versato un po' delle uova sbattute leggermente a parte alternandole al resto delle polveri miscelate insieme,  [farina, amido, caffè in polvere e solubile, cacao] fino a terminare gli ingredienti, poi ho versato il composto in un sac à poche).

Per la ganache al cioccolato bianco:
Portare a bollore la panna con il maltitolo e il latte in polvere, unire il cioccolato bianco a pezzetti, il burro di cacao fuso e la gelatina in fogli. (Io ho frullato al minipimer unendo un pizzico di biossido di titanio e poi ho setacciato la glassa). Prelevare una parte di questa glassa e colorarla con il caffè solubile, sciogliendolo quando questa è ancora calda. 

Per la finitura:
Stendere la frolla fino allo spessore di 3 mm, rivestire gli stampi metallici, bucherellare il fondo e riempirli fino a metà con il ripieno frangipane al cacao e caffè. 



Per la cottura:
Cuocere in forno a 180°C per 15 minuti (io 20 minuti, nella parte più bassa del forno). A fine cottura lasciar raffreddare e riempire le crostatine fino al bordo con la ganache al cioccolato bianco. Disegnare una macchina con la ganache al caffè. Guarnire con un ricciolo di cioccolato bianco e chicchi di caffè, caffè macinato e foglia d'oro.




Note:
- il frangipane si può conservare in frigorifero a patto che all'occorrenza si faccia rinvenire un attimo al microonde

mercoledì 29 marzo 2017

Zucchini bites


Solitamente le frittate da forno non mi fanno impazzire ma questi quadrotti li ho amati sin da subito. Gustosi, saporiti, perfetti da mangiare tiepidi o anche freddi, comodi per un antipasto o un pranzo per un gita fuori porta. Ringrazio Araba Felice per la ricetta.



Zucchini bites

Ingredienti per una tortiera 26x26 cm:
5 uova intere di media grandezza (io 280 gr) 
120 gr di farina 00
110 gr di olio di semi di mais
1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci non vanigliato (o lievito per torte salate)
120 gr di parmigiano grattugiato
3 grosse zucchine (le mie genovesi)
1 carota media
q.b. di sale
q.b. di pepe

Procedimento:
In una ciotola mescolare le uova con l'olio. Unire farina e lievito setacciati, usare una frusta manuale fino ad ottenere un composto omogeneo. 
Grattugiare le carote e le zucchine dopo aver pelato le prime e spuntato entrambe. Versare il tutto nel composto di uova unendo anche il formaggio, il sale e il pepe. Trasferire in una teglia rivestita da carta da forno e cuocere in forno, già caldo, a 180°C (il mio statico) per 40-45 minuti o comunque fino a doratura superficiale. 

Servire tagliando a quadrotti.


Consiglio: usare esclusivamente uova fresche o allevate a terra, mai usare uova allevate in gabbia soprattutto in preparazioni che vanno in forno, si sentirebbe un odoraccio d'uovo che rovinerebbe tutta la preparazione

lunedì 27 marzo 2017

Biscotti smiley


Se avete bambini da far divertire impastando un po' di frolla per fare i biscottini il divertimento è assicurato, basta avere uno stampo da smiley e dar spazio alla  fantasia dei più piccoli. Qui non ci sono bimbi ma solo tanta golosità. :D




Pasta frolla smiley

Ingredienti

Per la pasta frolla di Montersino:
250 gr di farina 00
125 gr di burro
100 gr di zucchero a velo
40 gr di tuorli
q.b. di vaniglia in bacche
Un pizzico di sale

Altro:
q.b. di cioccolato fondente
q.b. di marmellata o altro



Procedimento

Per la pasta frolla:
Sabbiare la farina con il burro freddo. Unire lo zucchero, i tuorli, la vaniglia e il sale. Impastare velocemente, creare un panetto e schiacciarlo coprendo con un foglio di carta da forno, far raffreddare in frigorifero almeno 2 ore.

Per i biscotti:
Plastificare la frolla spezzettandola e ricompattandola, stenderla con un mattarello su un piano leggermente infarinato e coppare dalla forma preferita (io appunto con dei tagliabiscotti smiley). Disporre su teglie rivestite da carta da forno e mettere in frigo a raffreddare bene (o anche in freezer). Cuocere in forno (io modalità ventilata) a 170°C fino a doratura (circa 14 minuti). Far raffreddare e poi decorare a piacere con cioccolato fondente fuso e temperato o marmellata. 


venerdì 24 marzo 2017

Ciuffetti di meringhe

Tessuti e porcellane Green Gate


Quando si studia un po' di teoria la pratica diventa più diverte e più soddisfacente perchè si capisce meglio la logica, la chimica delle reazioni. Le meringhe sono semplicissime a patto che si seguano un po' di semplici regole. Sono un ottimo modo per smaltire gli albumi e anche se tutti diciamo "io odio le cose troppo dolci" sono certa che alla fine un paio di meringhe non dispiacciano mai a nessuno, specialmente se fatte in maniera corretta. Eh si perchè l'errore è dietro l'angolo.
Iniziamo con un po' di teoria?
Ma si, dai!

Tessuti e porcellane Green Gate
Vi sono diversi tipi di "meringa" in pasticceria: la classica, la svizzera e la francese. Poi c'è quella italiana di cui ho parlato varie volte. Per adesso limitiamoci alle prime tre perchè da queste possono nascere le classiche meringhe che tutti noi conosciamo.
Riporto brevemente la differenza e ringrazio i libri di Montersino che mi aiutano sempre a capire la logica delle cose.  

Meringa classica:
Montata di albumi a temperatura ambiente con zucchero aggiunto a mano, a fine montaggio. 

Meringa svizzera (a caldo):
Portare albumi e prima dose di zucchero fino ad un massimo di 60°C, versare in planetaria e montare. A mano unire il resto dello zucchero.

Meringa francese (a freddo):
Montare gli albumi con 1/3 dello zucchero. Una volta raddoppiato di volume aggiungere metà dello zucchero restante, quando la montata è ben ferma unire il resto dello zucchero. 

A volte nelle ricette leggiamo l'uso dello zucchero semolato, a volte dello zucchero a velo. E' una differenza non da poco perchè da questa scelta otteniamo 2 diversi risultati.

Tutto zucchero semolato = risultato friabile, rustico, leggero
Metà zucchero a velo, metà zucchero semolato = risultato più liscio e compatto


Abbiamo dunque 5 variabili.
Le possibilità di cottura, anzi, asciugatura, delle meringhe sono le seguenti:

- meringa classica con tutto zucchero semolato
- meringa francese con tutto zucchero semolato
- meringa francese con metà zucchero a velo
- meringa svizzera con tutto zucchero semolato
- meringa svizzera con metà zucchero a velo

Andiamo alla ricetta di oggi...

Tessuti e porcellane Green Gate

Ciuffetti di meringhe

Ingredienti per 4 leccarde da forno

Per la meringa svizzera:
140 gr di albumi
140 gr di zucchero semolato
140 gr di zucchero semolato (o a velo per un risultato più compatto e meno friabile)
10 gr di cacao amaro in polvere

Procedimento

Per la meringa svizzera:
In un tegame mescolare gli albumi con la prima dose di zucchero semolato, scaldare fino a 45°C (qualche ricetta dice 60°C). Versare il composto nella planetaria con la frusta e montare fino ad ottenere una meringa stabile (deve fare il "becco"). Spegnere la macchina, pesare e dividere il composto in 2 parti. 
Nella prima parte unire metà dello zucchero semolato (in questo caso 70 gr) in 2-3 tempi, procedendo con una spatola, dal basso verso l'alto per non smontare il composto (pochi movimenti ma decisi).
Nella seconda parte il resto dello zucchero semolato (70 gr) con il cacao amaro setacciato, sempre in 2-3 tempi.

Per le meringhe:
Versare tutto in due o più sac à poche con bocchetta a piacere e modellare su teglie rivestite da carta da forno (carta fissata alla teglia con un po' di composto sotto che fa da colla). Infornare tutte le teglie e cuocere a 90°C con modalità ventilata. Io ho impiegato 2 ore e 30 minuti (ma negli ultimi 30 minuti avevo portato il forno a 110°C). A fine cottura, quando le meringhe saranno croccanti fuori e ben asciutte dentro (si può fare una prova spezzandone una) spegnere il forno e lasciare lì dentro le meringhe ancora per qualche ora (in questo caso non l'ho fatto perchè erano così piccoline da essere venute fuori completamente asciutte).

Le meringhe, se cotte bene, si conserveranno a lungo in una scatola di latta, anche per più di un mese.



Consiglio: la cottura ovviamente dipende dalla dimensione delle meringhe, più saranno grandi più avranno bisogno di cuocere. Per mantenere un colore candido non superare mai i 90°C. 

mercoledì 22 marzo 2017

Minestrone fatto in casa e un po' di teoria


Il minestrone appartiene alla famiglia delle preparazioni semiliquide, ovvero quelle composte da un liquido, che può essere un brodo o un fondo di cottura, oppure da una salsa semi densa.
Zuppe, minestre, creme, passate, vellutate appartengono a questa categoria ma spesso si fa un po' di confusione nell'assegnargli un nome.
Montersino, tramite uno dei suoi ultimi libri, "Il Montersino", mi ha aiutato a fare un po' di chiarezza e a modo mio provo a riassumere il tutto.



Crema: è composta da salsa besciamella, ortaggi ridotti in purea (non patate o amidi) e brodo a cui aggiungere, per la legatura finale, la panna.

Vellutata: è composta da una salsa liscia e vellutata addizionata da una purea di carne, pesce o verdura e il brodo, alla fine tutto viene legato con burro, panna e tuorli. Quindi simile ma più ricca rispetto la crema.

Passato: è composto da ingrediente ricco di amido, tipo la patata, e da verdura, pesce o carne ridotti in purea

Minestra: è composta da ingredienti a pezzi, non vi è legatura finale e può essere presente pasta o riso o un cerale. La preparazione è liquida, composta da acqua o brodo. 

Minestrone: è una minestra composta da un'ampia varietà di verdure, vi è la presenza di almeno un legume e la preparazione parte da un soffritto 

Zuppa: è composta da una minestra servita con crostoni di pane tostato. Si serve nella fondina o nella cocotte e può essere gratinata dopo essere stata spolverizzata da formaggio grattugiato.

Detto ciò, ecco il mio minestrone che, con tutto il rispetto per quelli surgelati, è decisamente più buono perchè posso scegliere come e quanto cuocere le verdure per mantenere inalterati colori e consistenza. 




Minestrone fatto in casa

Ingredienti:
2 lt di acqua
2 carote
2 patate medie
1 costa di sedano
1 cipolla bionda
200 gr di fagioli misti
300 gr di cavolfiore (il mio romano)
300 gr di pisellini finissimi
2 foglie di alloro
q.b. di olio extravergine d'oliva
q.b. di sale
q.b. di peperoncino

Procedimento:
Cuocere i fagioli ammollati la sera precedente nel brodo di verdure o in acqua leggermente salata per circa 40 minuti (termineranno la loro cottura insieme alle verdure). 
Pulire e pelare tutte le verdure. Tritare finemente al coltello una carota, una costa di sedano e una cipolla e soffriggerle in un tegame con dell'olio fino a farle appassire, inizialmente a fiamma vivace, poi a fiamma bassa. Unire i fagioli, i piselli (i miei surgelati) e dadi di carota, patata e cime di cavolfiore, versare l'acqua, le foglie di alloro spezzate in due e regolare di sale. Cuocere a fiamma media facendo in modo che le verdure siano cotte ma non troppo sfatte. Regolare di peperoncino ed eliminare l'alloro.

Se il minestrone non va mangiato subito separare brodo dalle verdure così che queste non continuino a cuocere.  

Al momento di mangiarlo servire caldo con o senza pasta terminando il piatto con un giro di olio a crudo.


domenica 19 marzo 2017

Zeppole fritte di Di Carlo con pre cottura in forno

Alzata Pavoni


Il web è pieno di zeppole oggi. La mia bacheca su facebook è dolcemente invasa da queste prelibatezze, ognuno pubblica la sua versione, che sia la ricetta di famiglia o di un noto pasticcere. La bacheca oggi è dolce in tutti i sensi, le foto di bambini con papà sono tenerissime. A proposito, auguri a tutti i papà, soprattutto il mio che è eccezionale :D .
Dopo tanti tentativi e poco prima di arrendermi con le zeppole fritte ecco che a forza di studiare, leggere e sperimentare sono arrivata ad una ricetta e un procedimento perfetto per ottenere un fritto per nulla unto e pesante. Leggete attentamente e scoprirete come ottenere delle ottime zeppole. A me non erano mai piaciute prima d'ora e infatti preferivo sempre la versione in forno, che trovate qui, ma stavolta mi son dovuta ricredere.


Alzata Pavoni


Zeppole fritte di Di Carlo con pre cottura in forno

Ingredienti per circa 28 zeppole di media dimensione:

Per l'impasto choux:
250 gr di acqua
200 gr di farina 150-160 W (io normale 00)
50 gr di burro
2 gr di sale
250 gr di uova intere (io 245 gr, la prossima volta qualche grammo in meno)

Per friggere:
q.b. di olio di semi di arachide

Per la crema pasticcera di Montersino:
320 gr di latte intero 
80 gr di panna fresca
120 gr di tuorli
120 gr di zucchero
14 gr di amido di riso
14 g di amido di mais

Per la finitura:
q.b. di amarene sciroppate (una per ogni zeppola)
q.b. di zucchero a velo


Procedimento

Per l'impasto choux:
In un tegame versare l'acqua, il burro a pezzetti e un pizzico di sale. Far sfiorare il bollore, unire la farina in un solo colpo e mescolare velocemente con un cucchiaio di legno asciugando l'impasto (92°C). Far svaporare l'impasto nella planetaria con foglia e una volta intiepidito (48°C) unire un uovo per volta. Non inserire il successivo se non è stato ben assorbito. Si dovrà ottenere una crema soda e compatta, più consistente della pasta bignè da forno, altrimenti tenderà ad assorbire troppo olio. L'impasto deve cadere "a nastro". Versare il composto in un sac à poche con bocchetta rigata, a stella. Per zeppole grandi usare un beccuccio grande e viceversa, dalla scelta del beccuccio dipenderà la grandezza della zeppola. (Io ho usato una bocchetta n.11 e sono venute medio grandi).

A questo punto si hanno 2 strade, o fare una pre cottura in forno o friggere direttamente.

- se si fa una pre cottura in forno: modellare su una teglia leggermente imburrata le zeppole, creando delle ciambelline dal foro non troppo largo ma non troppo chiuso. Passarle in forno a 200°C (io per 7 minuti ma la prossima volta proverò per circa 4 per vedere la differenza), ovvero fino a quando si saranno leggermente gonfiate e avranno formato una crosticina. Non dovranno assolutamente cuocere ma solo sollevarsi appena. 
Estrarle dal forno, staccarle facilmente dalla teglia (io stavolta avevo usato carta da forno, anche se dicono sia poco corretto) e immergerle in olio caldo ma non troppo (160°C) fino a doratura, girarle e far cuocere bene anche l'altra parte, vanno girate spesso con una forchetta. E' bene cuocerne poche per volta, dovranno raddoppiare di volume

- se si frigge direttamente: su un piano disporre dei quadrati di carta da forno e modellare sopra di questi delle ciambelline di impasto. Friggere in olio a immersione (160°C o anche poco meno), a poco a poco la carta da forno si staccherà da sola e si potrà eliminare dalla frittura. Cuocerle per circa un minuto e poi girarle, alzare la fiamma girandole più volte su se stesse fino a cottura e doratura avvenuta. Toglierle dall'olio e farle asciugare su carta assorbente.
Per la seconda serie di zeppole aggiungere un po' di olio nuovo per raffreddare quello in cottura ed essere certi che la prima immersione avvenga alla giusta temperatura. A questo punto si possono passare le zeppole in forno a in forno a 80°C per 5 minuti, in modo da eliminare l'olio in eccesso che resterà così nella carta assorbente. Far raffreddare bene almeno un'oretta.

Per la crema pasticcera:
In un pentolino scaldare latte e panna. In una ciotola mescolare tuorli e zucchero. Unire gli amidi, la vaniglia e una grattata di buccia di limone. Versare i liquidi caldi. Buttare tutto nuovamente in pentola e mescolare continuamente fino a quando la crema non si sarà addensata (82°C). Coprire con pellicola a contatto. Abbattere velocemente di temperatura. Passare in frigorifero. 

Per la finitura:
Mescolare la crema con una frusta manuale per rompere il gel e renderla liscia e omogenea. Versarla in un sac à poche con bocchetta a stella (la mia uguale a quella usata per le ciambelline di choux, la 11), decorare il foro delle zeppole facendo un giro di crema e posizionare sopra un'amarena sciroppata ben asciugata dal suo liquido di governo. Spolverare con zucchero a velo e servire.

Conservare in frigorifero per qualche giorno. Ovviamente appena fatte saranno più buone.

Alzata Pavoni



Consigli:
- se si usa un beccuccio piccolo da sac à poche verranno fuori zeppole piccole, se si tenterà di fare più giri la pasta avrà difficoltà a cuocere bene e perderà la sua forma. Si dovranno formare delle ciambelline con foro non chiuso ma nemmeno troppo largo. Ringrazio questo blog per le utili informazioni.