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lunedì 29 marzo 2021

Torta con crema diplomatica, namelaka al limone e glassa barry



Una torta fresca che ho pensato e realizzato per il battesimo della mia cucciola, quasi 3 anni fa. Era perfetta per la cena a base di pesce, delicata, golosa e fresca al tempo stesso. Ne ho preparato 3, identiche, così da servirle su un'apposita alzatina. Ci sono tante imperfezioni da glassaggio ma considerando che ho allestito un buffet immenso da sola, con una neonata che mi stava incollata 24h/24 lasciandomi qualche ora di tempo durante la notte direi che mi perdono. :D Certo che pubblicarla dopo 3 anni rende l'idea di quanti arretrati io abbia nei confronti di questo blogghino...




Torta con crema diplomatica, namelaka al limone e glassa barry

Ingredienti per un anello da 20 cm (h 5 cm) (per 8 fette generose o 12 fette da buffet)

Per la crema diplomatica vaniglia e limone:
450 gr di crema pasticcera vaniglia e limone
225 gr di panna fresca semi montata (io l'ho zuccherata al 7%, quindi con circa 28 gr di zucchero)
3 gr di gelatina in fogli (cioè lo 0,45% di gelatina sul totale del peso) 
9 gr di limoncello (si potrebbe arrivare anche a 20 gr)
1/2 bacca di vaniglia in polvere
q.b. di scorza di limone grattugiata (io 2 gr)

Per la crema pasticcera: (se ne ottiene circa 475 gr)
240 gr di latte intero 
60 gr di panna fresca
90 gr di tuorli
90 gr di zucchero
10,5 gr di amido di riso
10,5 gr di amido di mais
Un pizzico di vaniglia

Per la namelaka al limone: (colata su un anello da 18 cm)
50 gr di latte intero
1,2 gr di gelatina in fogli 
85 gr di cioccolato bianco
100 gr di panna fresca liquida
30 gr di succo di limone
q.b. di scorza di limone

Per la bagna al limoncello:
50 gr di acqua
50 gr di zucchero liquido al 70% (lo trovate qui
15 gr di limoncello

Altro:
1 pan di spagna da 24 cm alto 5 cm (qui la ricetta) (ovviamente avanza e potete usarlo per altre preparazioni o per fare più torte)

Per la glassa barry al cioccolato bianco:
150 gr di acqua
125 gr di zucchero semolato 
175 gr di sciroppo di glucosio 
100 gr di latte condensato zuccherato
13 gr di gelatina in fogli
180 gr di cioccolato bianco (io Novi)
q.b. di biossido di titanio (colore bianco)

Per la decorazione:
q.b. di codette di cioccolato rosa 
q.b. di pasta di zucchero bianca
q.b. di pasta di zucchero rosa (ottenuta colorando con rosso in polvere)
q.b. di macarons 

Procedimento

Per la namelaka al limone:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Scaldare il latte (e se non supera i 65°C) unire la gelatina e mescolare bene. Realizzare un'emulsione versando in tre volte il latte caldo sul cioccolato fuso. Aggiungere la panna fredda e mescolare con un minipimer cercando di non inglobare aria. Completare con il succo del limone ben passato al setaccio. Mescolare e profumare con la scorza del limone. (In questa fase la crema tenderà ad ispessirsi e addensare per via del contatto tra il latte e il succo di limone). Colare la crema su un anello di 18 cm rivestito da pellicola e far raffreddare in frigorifero per qualche ora, poi passare in freezer e congelare).  

Per la crema pasticcera:
In un tegame scaldare latte e panna (o, come nel mio caso, tutta dose di latte). In una ciotola mescolare con una frusta manuale tuorli e zucchero e unire la vaniglia e la scorza grattugiata di limone. Unire gli amidi setacciati e amalgamare anche questi. Versare i liquidi caldi. Versare tutto nuovamente in pentola e mescolare continuamente fino a quando la crema non si sarà addensata. Coprire con pellicola a contatto e abbattere velocemente di temperatura (io in un bagnomaria di acqua fredda). Passare in frigorifero. 

Per la crema diplomatica limone e vaniglia:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Sbattere energicamente con una frusta la crema pasticcera fredda fino a lisciarla e rompere il gel conferito dal freddo, unire poco per volta il limoncello e poi la scorza grattugiata di limone, proseguire ad amalgamare. Scaldare 1/5 della crema e sciogliervi dentro la gelatina, amalgamarla prima ad un po' di crema fredda, poi al resto del composto. Semi montare la panna, lasciandola lucida e leggermente colante, incorporarne un po' alla crema e amalgamare con una frusta, poi versare la crema nella ciotola con la panna e amalgamare delicatamente con una spatola dal basso verso l'alto, ottenendo così una bella montata soffice. Versare in un sac à poche senza bocchetta tagliando poco la punta.

Per la bagna:
Mescolare a freddo i tre ingredienti e versare in un biberon da pasticceria (io quello a quattro fori).

Per il montaggio:
Tagliare a fette il pan di Spagna privato della pellicina, lasciandolo un po' più spesso del solito rispetto ad una torta moderna. Coppare 3 anelli da 18 cm. Adagiare l'anello di acciaio su un vassoio rivestito da acetato sia alla base che sui lati (alla base va bene anche la carta da forno). 
Adagiare il primo quadro di pan di Spagna, inzuppare bene con la bagna sentendo con le dita se la bagna è sufficiente (dovrà essere inzuppata bene ma senza esagerare), realizzare uno strato di crema, adagiare l'inserto congelato di namelaka, di nuovo pan di Spagna inzuppato, di nuovo crema, di nuovo pan di spagna. Terminare lisciando con ancora un po' di crema e livellare bene con una spatola o un tarocco, congelare per almeno 8-10 ore.

Per la glassa barry bianca:
In un tegame portare ad ebollizione acqua, zucchero e sciroppo di glucosio. Togliere dal fuoco e versare il latte condensato. Una volta raggiunti i 65°C unire il cioccolato a pezzi e la gelatina precedentemente ammollata e ben strizzata (in questa fase il colorante, a piacere, anche idrosolubile, io ho usato pochissimo colore bianco per perdere un po' del giallino tipico del cioccolato bianco). Emulsionare bene con il minipimer (lasciando che tocchi il fondo o quasi) e filtrare la glassa ottenuta 2 volte (o comunque fino a disperdere le bollicine). Far riposare in frigorifero una notte intera (il riposo non è obbligatorio ma aiuta tantissimo a rendere la glassa più liscia). 

Per il glassaggio:
Portare la glassa a 35-36°C (io al microonde) filtrarla nuovamente e colarla sulla torta, adagiata su una griglia su cui sotto poggia una ciotola. Spatolarla velocemente in un unico gesto e lasciare che l'eccesso coli lungo i bordi, poi eliminare le codine formatesi con un tarocco, ricoprire i bordi con codette di zucchero rosa o altri decori in cioccolato e adagiare la torta su un piatto da portata. 
(Note sulla glassa: a seconda della tipologia di cioccolato utilizzato possono cambiare le temperature da gestire, si può scendere fino a 28-29°C per avere la giusta consistenza. Io riporto la temperatura che va benissimo per il cioccolato Novi). 

Per decorare:
Qualche ora prima di servirla adagiare la scritta in pasta di zucchero e le decorazioni, a piacere. 

giovedì 25 marzo 2021

Rose di patate aromatizzate



Un contorno carino e accattivante, un modo per mangiare le patate dando loro una forma romantica. E' più facile a farle che a spiegarle, ho creato un piccolo collage che spero possa rendere meglio l'idea di come ottenerle. 




Rose di patate aromatizzate


Ingredienti per 1 rosa
1 patata media 
Un pizzico di sale
Una noce di burro
q.b. di aromi per patate (io rosmarino, timo, pepe nero)

Procedimento:
Ungere uno stampo da mini muffin. Da un foglio di carta da forno ricavare delle strisce (io 4) strette e lunghe. 
Lavare molto bene le patate con la buccia, asciugarle, affettarle con una mandolina arrivando ad ottenere delle foglie sottilissime. Disporre le patate ottenute in una ciotola e condirle con burro fuso, sale e aromi a scelta (ad esempio un trito di timo fresco e rosmarino oppure origano oppure paprika). Disporre su ogni striscia le patate sovrapponendole tra loro dal lato lungo in modo che si arrotoleranno dal lato corto. Arrotolare in maniera fitta premendo bene con le mani per non perdere la forma e disporre sullo stampo: ecco così ottenuta la prima rosa. Allargare leggermente le foglie per rendere la rosa più realistica. E' bene essere non troppo lenti in modo tale da non far rilasciare troppa acqua alle patate. Riutilizzare le stesse strisce e procedere sempre allo stesso modo. Spennellare del burro fuso sulla superficie delle rose e cuocere in forno, il mio termoventilato, a 180°C per circa 30 minuti, o comunque sia fino a doratura.




Ecco qualche scatto del procedimento...




Consigli: 
- seguendo lo stesso principio si possono alternare le fettine di patate con altre verdure, ad esempio le zucchine o, se piacciono, le carote. Oppure si possono alternare strisce di patate e di pancetta o speck, insomma, infinite varianti seguendo lo stesso procedimento
- a piacere, si possono sbollentare le fettine di patate per qualche minuto e poi procedere con gli aromi e l'arrotolamento

mercoledì 24 marzo 2021

Cre-mini al pistacchio


Quanto sono buoni e golosi! Sono partita da un dolcetto di Montersino (la cui ricetta trovate qui) per finire col pensare che un cioccolatino cremoso unito al pistacchio sarebbe stato una bomba, ed effettivamente erano notevoli. Provate e fatemi sapere. 




Cre-mini al pistacchio


Ingredienti


Per il croccantino alle arachidi: (per 24 semisfere)
50 gr di pasta di mandorle liquida (se non la volete acquistare, qui trovate la ricetta)
40 gr di cioccolato bianco
65 gr di arachidi salate (io corn flakes)

Per il cremino al latte:
200 gr di cioccolato al latte
53 gr di pasta di nocciole (qui la ricetta)
26 gr di burro di cacao

Per il cremino bianco:
100 gr di cioccolato bianco
26 gr di pasta di nocciole
13 gr di burro di cacao

Per la namelaka al pistacchio: (la ricetta originale prevedeva una mousse al cioccolato fondente)
100 gr di latte intero
82 gr di pasta di pistacchio (io 50 gr, cioè il 10% sul totale della crema, compreso il liquido della gelatina)
6 gr di sciroppo di glucosio
3 gr di gelatina in fogli (la prossima volta proverò con 2,5 gr)
160 gr cioccolato bianco 
220 gr panna fresca

Per la finitura:
q.b. di pistacchi pralinati


Procedimento

Per la namelaka al pistacchio:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Fondere il cioccolato e amalgamare la pasta di pistacchio ottenendo così una bella tonalità verdina. Scaldare il latte insieme allo sciroppo di glucosio e, se la temperatura non supera i 65°C, incorporare la gelatina facendola sciogliere bene. Versare il liquido poco a poco sul composto di cioccolato e pistacchio, in 3 tempi, osservando che la crema inizia ad inspessirsi e proseguire emulsionando con un minipimer. Aggiungere infine la panna (io sempre mentre uso il mixer). Coprire con pellicola a contatto e lasciare cristallizare per 12 ore in frigorifero (la mia dopo 6 ore aveva comunque una buona consistenza).

Per il croccantino alle arachidi:
In un cutter versare le arachidi salate e procedere ad impulsi fino ad arrivare a formare una granella. Raccogliere il tutto in una terrina. Unire la pasta di mandorle liquida e il cioccolato bianco fuso. Colare il composto in un sac à poche senza bocchetta e riempire uno stampo da 24 semisfere piccole. Livellare con una spatola a gomito rasando bene la superficie. Raffreddare in freezer. 

Per il cremino al latte:
In una terrina mescolare con una frusta il burro di cacao fuso con il cioccolato al latte fuso, unire la pasta di nocciola. Portare al microonde a 45°C (nel mio caso non c'è stato bisogno perchè la temperatura era già quella). Immergere il tutto in un bagnomaria di acqua e ghiaccio portando a 22°C (io 26°C perchè a 22°C si formava un blocco troppo sodo). Con un cucchiaino (o un sac à poche) distribuire uno strato sottile di questo cremino su uno stampo in silicone da 15 mignon (io petit feur Pavoni) arrivando ad 1/4 di altezza. Far raffreddare in frigorifero. 

Per il cremino bianco:
In una terrina mescolare con una frusta il burro di cacao fuso con il cioccolato al bianco fuso, unire la pasta di nocciola. Portare al microonde a 45°C (nel mio caso non c'è stato bisogno perchè la temperatura era già quella). Immergere il tutto in un bagnomaria di acqua e ghiaccio portando a 22°C (io 26°C perchè a 22°C si formava un blocco troppo sodo). Creare uno strato sottile sopra il cremino al latte e far nuovamente raffreddare in frigorifero. 

Per la finitura:
Colare un ultimo strato di cremino al cioccolato al latte e raffreddare. (Dovranno essere strati bassi, non si dovrà arrivare all'altezza totale dello stampo).
Su ogni cremino disporre una cupoletta congelata di croccantino (io attaccata con un po' di namelaka). 

Per la decorazione:
Versare la namelaka in un sac à poche con bocchetta a stella di dimensione media e creare decorare così i mignon. (Nella versione originale, sopra la mousse al cioccolato, si terminava con il burro di cacao spray o con un po' di cacao amaro in polvere e un pò di crue di cacao). 




Note: 
- la mousse originale la trovo poco soda, quasi impossibile da gestire col sac à poche, ecco perchè ho preferito usarne una che contiene meno panna, sempre ricetta di Montersino. (Comunque sia la ricetta originale è la seguente: 125 gr di cioccolato fondente al 55%, 100 gr di base semifreddo, 250 gr di panna fresca. Secondo me in questa ricetta andrebbe inserita un po' di gelatina per renderla più stabile e soda. 
- se ci si ferma al cremino a tre strati si ottiene un cioccolatino a lunga conservazione

martedì 23 marzo 2021

Cake Arancio e Cioccolato di Stefano Laghi


Mai mangiato un cake più buono di questo. Sarà che amo i cake umidi a base di olio e meno quelli strutturati a base di burro, sarà che l'accoppiata arancia e cioccolato non può non essere vincente, sarà che le foto accattivanti visti dal blog di Pinella (qui il suo post) da cui ho tratto la ricetta non mi hanno lasciata indifferente. So solo che è troppo buono e resterà tra i miei dolci preferiti per la colazione. 



Cake Arancio e Cioccolato di Stefano Laghi


Ingredienti per un plum cake classico 10x30 cm (capacità 1 kg) [con la dose originale da 450 gr di farina ho ottenuto un extra di 4 mini cake)

325 gr di farina 00
145 gr di zucchero semolato
3 gr di sale
13 gr di lievito per dolci
110 gr di uova intere
180 gr di latte intero
90 gr di olio di semi (io di girasole)
90 gr di gocce di cioccolato 
60 gr di cubetti di arancia candita
1 arancia grattugiata piccola 

Per la bagna:
165 gr di acqua
70 gr di zucchero
55 gr di miele d'acacia
55 gr di liquore d'arancia 70° (io Cointreau)


Procedimento

Per il cake:

Setacciare le polveri, quindi farina, lievito e unire lo zucchero e il sale. A parte mescolare gli ingredienti liquidi, quindi le uova, il latte e l'olio e unirli alle polveri. Rendere l'impasto omogeneo senza lavorarlo troppo, aggiungere i canditi e le gocce di cioccolato. 

Imburrare e infarinare uno stampo da plum cake, colare sopra il composto fino a 3/4 di altezza e riporre in frigorifero per 30 minuti (io 45 minuti). Incidere il cake in senso longitudinale con un coltello ben imburrato e cuocere in forno a 180°C per 35-40 minuti (io 45 minuti [o forse 50 minuti, non ricordo esattamente] facendo, come sempre la prova stecchino). 


Per la bagna: 

Bagnare lo zucchero con l'acqua, aggiungere il miele e portare al primo bollore. Lasciare intiepidire e profumare con il liquore. 


Per la finitura:

Quando il cake è cotto bagnare tutta la superficie con la bagna facendola assorbire per bene (io ho aspettato 10 minuti dall'estrazione del forno, ho capovolto il cake su un piano mentre era ancora caldo e ho versato sopra, un po' con un cucchiaio e un po' con un pennello la bagna e poi ho aspettato circa 20 minuti prima di trasferire il cake su un vassoio da portata). Decorare con della gelatina di frutta. (Una volta freddo ho decorato con gelatina e ancora una manciata di gocce di cioccolato e cubetti di arancia candita).




Note: per gli stampi da mini plum cake ho usato 90 gr di impasto crudo e cotto per 18 minuti per gli stampi da crème caramel ho usato 125 gr di impasto crudo e cotto per 23 minuti.

lunedì 22 marzo 2021

Mini magnum tandoori, pollo e verdurine in crosta di semi


Questa è una meravigliosa preparazione, di quelle ultra saporite, di quelle da segnare e provare per un aperitivo sfizioso. L'ho imparata da Montersino in persona, durante un suo corso sulla microcucina, ovvero non sui finger food ma sulla cucina vera e propria, da pensare in piccole porzioni. Quello è stato, purtroppo, l'unico corso fatto con lui, ero troppo felice di conoscerlo e di vederlo all'opera. Mi ricorda un periodo spensierato, periodo in cui alla cucina riuscivo a dedicare tutto il mio tempo libero. 
Andando alla ricetta, il tandoori masala è un mix di spezie indiane che prende questo nome per via del forno cilindrico in terracotta in cui vengono tostate, l'ho trovato facilmente nel reparto spezie del supermercato.




Mini magnum tandoori, pollo e verdurine in crosta di semi

Ingredienti per 16 mini magnum

Per l'impasto:
500 gr di latte intero
100 gr di semolino di riso (io ho usato quello di grano che è meno impalpabile ma comunque valido)
4 gr di sale
20 gr di burro
40 gr di tuorli
200 gr di petto di pollo
80 gr di zucchine
20 gr di cipolla bianca (io l'ho omessa)
20 gr di tandoori masala in polvere (io 10 gr)
20 gr di olio extravergine d'oliva
Per la pastella:
30 gr di farina di riso
400 gr di uova intere
Per la panatura:
30 gr di semi di lino 
30 gr di semi di girasole (io filetti di mandorle)
10 gr di tandoori masala in polvere (io 5 gr)
30 gr di semi di sesamo (15 gr bianchi e 15 gr neri)
60 gr di pane panko (io pan grattato)

Procedimento

Per la marinatura:
Il giorno prima di eseguire la ricetta sarebbe meglio marinare il pollo, tagliato a piccoli dadini, con olio, sale e tandoori (cosa che infatti ho fatto). 

Per l'impasto:
Portare a bollore il latte. Unire il semolino a pioggia e cuocere per 5 minuti a fiamma bassa. Mantecare con burro e sale.
Tritare la cipolla e soffriggerla nell'olio, unire il pollo con la sua marinatura e spadellare 2-3 minuti a fiamma vivace. Spadellare anche le zucchine tagliate a dadini piccoli. Unire questi condimenti al semolino, unire anche i tuorli e mescolare. Lavorare con le mani per amalgamare meglio (usando i guanti). Fare un attimo intiepidire e versare il composto in un sac à poche e riempire gli stampi in silicone. Inserire lo stecco e livellare con una spatola, dopo congelare per far prendere bene la forma. (Servono circa 3 ore)

Per la pastella:
Emulsionare al minipimer farina di riso e uova. 

Per la panatura:
Mescolare i semi con il tandoori masala e il pane panko grattugiato.

Per la finitura:
Estrarre i mini magnum, tuffarli velocemente prima nella pastella scolandoli leggermente e poi nella panatura facendo aderire bene (il processo deve essere rapido per evitare che l'uovo si congeli a contatto con il mini magnum congelato).
Friggere in abbondante olio a immersione a 160°C fino a cottura.

Note: ho fatto un po' di esperimenti e i sapori erano meglio armonizzati il giorno dopo averli scongelati e poi fritti rispetto quelli scongelati e fritti nell'arco di poche ore.




Consiglio: 
- si può friggere il prodotto sia da congelato che lasciandolo scongelare un'oretta in frigo. Se si friggesse da congelato potrebbero essere necessari 5 minuti di cottura in forno per consentire una perfetta e omogena cottura dato che si lavora, per mantenere una bella forma, con un prodotto congelato
- il pane panko, al contrario del pan grattato e di qualsiasi altro prodotto a base di glutine, tende a far diventare la panatura molliccia una volta che si raffredda. Con il pane panko la croccantezza data dalla frittura resiste a lungo, anche per ore, servendo quindi il piatto freddo. 

Ciambelline allo yogurt, fruttosio e lime


Tempo fa avevo pubblicato una delle ciambelle più particolari che io avessi mai fatto ed assaggiato, la ricordate? Eccola qui. Questo libro, questo "Golosi di Salute", da cui è tratta la ricetta, è davvero notevole. Lo possiedo da anni ma ogni volta che lo sfoglio la mia mente viene colpita da qualcosa di accattivante e la voglia di provare una nuova ricetta è sempre tanta. Stavolta, con lo stesso impasto, ho deciso di farne delle ciambelline, molto delicate e buonissime.





Ciambelline allo yogurt, fruttosio e lime

Ingredienti per circa 8 ciambelline o uno stampo da 18 cm:

120 gr di farina 00 (180 W)
40 gr di amido di riso (o di frumento)
80 gr di uova intere
20 gr di olio extravergine d'oliva (io metà oliva, metà semi)
40 gr di olio di riso
60 gr di fruttosio 
30 gr di inulina (io 15 gr di zucchero semolato)
100 gr di yogurt intero (io Vitipeno alla vaniglia)
6,5 gr di lievito per dolci
6,5 gr di buccia di lime 
Un pizzico di sale

Per la copertura:
225 gr di cioccolato bianco
50 gr di burro di cacao (la ricetta non lo prevede)
q.b. di buccia di lime
q.b. di ribes (io fragole)


Procedimento


Per le ciambelline:

Nella ciotola della planetaria con frusta (o con un semplice frullino) montare le uova con fruttosio e inulina (io ho usato uova a temperatura ambiente, ho montato per circa 5-6 minuti prima di unire gli zuccheri e proseguire ancora 5-6 minuti). Unire a filo lo yogurt, i due tipi di olio e la buccia grattugiata di lime. Poi incorporare le polveri setacciate insieme: farina, amido lievito e sale (io sempre tutto in macchina, non a mano). Si otterrà una pastella non troppo fluida. Con un cucchiaio o un sac à poche o semplicemente versando, riempire uno stampo da ciambelline imburrato e infarinato (il mio in silicone quindi ho solo imburrato) e cuocere in forno a 170°C per circa 10 minuti, ovviamente vale la prova dello stecchino che deve uscire asciutto. Una volta freddo congelare le ciambelline (se si vuol fare la glassa riportata sotto, altrimenti non congelare e glassare con solo cioccolato bianco fuso). 


Per la copertura:

Fondere burro di cacao e cioccolato separatamente, poi mescolarli. Glassare le ciambelline congelate con questa glassa facendo in modo che le tortine adagino su una griglia su cui sotto vi è posizionata una ciotola. (Io ho glassato 2 volte per avere maggiore coprenza). A piacere profumare con scorza grattugiata di lime.




Consiglio: è bene consumare il dolce nell'arco di 3 giorni, dopo inizia a perdere la sofficità iniziale, ovviamente va coperto da una campana o da un box torta, per evitare che si asciughi in fretta

sabato 20 marzo 2021

Zeppole fritte



Meglio tardi che mai! Davvero buone e sofficissime. La prossima proverò a sostituire il latte con acqua, rispetto ad altre ricette provate queste in frittura mi sembra colorino un po' troppo velocemente. 




Zeppole fritte di Montersino

Ingredienti con cui ho ottenuto 36 zeppoline: 
150 gr di latte (la prossima volta userò acqua)
40 gr di burro
20 gr di zucchero semolato
105 gr di farina 0 180 W
140 gr di uova intere
50 gr di farina 0 180 W
La scorza grattugiata di 1/2  
2 gr di lievito per dolci
1 bacca di vaniglia
5 gr di rhum
Un pizzico di sale

Per la crema pasticcera:
320 gr di latte intero 
80 gr di panna fresca
120 gr di tuorli
120 gr di zucchero
14 gr di amido di riso
14 g di amido di mais


Procedimento:

Per l'impasto choux:
In un tegame versare il latte, lo zucchero, il burro a pezzetti e un pizzico di sale. Far sfiorare il bollore, unire la prima dose di farina in un solo colpo e mescolare velocemente con un cucchiaio di legno asciugando l'impasto (92°C). Far svaporare l'impasto nella planetaria con foglia e una volta intiepidito (48°C) unire un uovo per volta. Non inserire il successivo se non è stato ben assorbito. Unire la seconda dose di farina, il lievito, il rhum e gli altri aromi. Si dovrà ottenere una crema soda e compatta, più consistente della pasta bignè da forno, altrimenti tenderà ad assorbire troppo olio. L'impasto deve cadere "a nastro". (Io ho inserito prima 2/3 delle uova, poco per volta, poi la farina, e poi il resto delle uova fino a raggiungere la consistenza desiderata). Versare il composto in un sac à poche con bocchetta rigata, a stella. Per zeppole grandi usare un beccuccio grande e viceversa, dalla scelta del beccuccio dipenderà la grandezza della zeppola. (Io ho usato una bocchetta n.7 e sono venute medio piccole).
Modellare le ciambelline su un foglio di carta da forno, ritagliare dei quadrati di carta in modo da ottenere singole ciambelline e friggere in olio a immersione (160°C o anche poco meno), a poco a poco la carta da forno si staccherà da sola e si potrà eliminare dalla frittura. Cuocerle per circa un minuto e poi girarle, alzare la fiamma girandole più volte su se stesse fino a cottura e doratura avvenuta. Toglierle dall'olio e farle asciugare su carta assorbente.
Per la seconda serie di zeppole aggiungere un po' di olio nuovo per raffreddare quello in cottura ed essere certi che la prima immersione avvenga alla giusta temperatura. (A questo punto si possono passare le zeppole in forno a in forno a 80°C per 5 minuti, in modo da eliminare l'olio in eccesso che resterà così nella carta assorbente, anche se io non l'ho fatto). Far raffreddare bene almeno un'oretta.

Per la crema pasticcera:
In un pentolino scaldare latte e panna. In una ciotola mescolare tuorli e zucchero. Unire gli amidi, la vaniglia e una grattata di buccia di limone. Versare i liquidi caldi. Buttare tutto nuovamente in pentola e mescolare continuamente fino a quando la crema non si sarà addensata (82°C). Coprire con pellicola a contatto. Abbattere velocemente di temperatura. Passare in frigorifero. 

Per la finitura:
Mescolare la crema con una frusta manuale per rompere il gel e renderla liscia e omogenea. Versarla in un sac à poche con bocchetta a stella (la mia uguale a quella usata per le ciambelline di choux, la n.7), decorare il foro delle zeppole facendo un giro di crema e posizionare sopra un'amarena sciroppata ben asciugata dal suo liquido di governo. Spolverare con zucchero a velo e servire.
Conservare in frigorifero per qualche giorno. Ovviamente appena fatte saranno più buone.



Consigli:
- hanno preso troppo colore in frittura e troppo velocemente nonostante la temperatura dell'olio fosse corretta. L'impasto a base di latte colora troppo, a mio avviso. Prossimamente sostituirò con acqua
- se si usa un beccuccio piccolo da sac à poche verranno fuori zeppole piccole, se se ne usa uno grande verranno fuori le zeppole di dimensione classica, se si tenterà di fare più giri la pasta avrà difficoltà a cuocere bene e perderà la sua forma. Si dovranno formare delle ciambelline con foro non chiuso ma nemmeno troppo largo. (Qui ho trovato spunti e consigli utili).

lunedì 8 febbraio 2021

Crostata con marmellata di arance di Ribera



La crostata è il dolce più semplice del mondo ma dà sempre tanta soddisfazione. Sul blog ne ho sempre postate diverse, anche di elaborate, ma alla fine la crostata con marmellata profuma di casa, di famiglia, di ottima colazione. 





Crostata con marmellata di arance di Ribera


Ingredienti per una tortiera da 20 cm:
250 gr di farina 00
150 gr di burro
100 gr di zucchero semolato
40 gr di uova intere
q.b. di sale
q.b. di scorza di limone grattugiata

Per il ripieno:
350 gr di marmellata di arance di Ribera

Altro:
q.b. di scorzette di arancia candite glassate nel cioccolato


Procedimento

Per la pasta frolla:
Sabbiare la farina con il burro, il pizzico di sale e la scorza di limone grattugiata. Arrivare ad avere un composto molto sottile e sabbioso. Unire lo zucchero e amalgamare. Unire le uova e impastare molto velocemente, lavorando solo quanto basta. Schiacciare su un foglio di carta da forno, coprire e riporre in frigorifero per almeno un'ora.

Per le crostatine:
Spezzettare la frolla e lavorarla velocemente per ricompattarla. Stenderla su un piano leggermente infarinato usando un mattarello e arrivare allo spessore di 3-4 mm.
Ungere la tortiera con burro fuso e inserire dentro un disco di pasta, rimuovere l'eccesso. Bucherellare il fondo, cospargere un pochino di farina di mandorle (in modo da favorire meglio la cottura sul fondo) e distribuire sopra la marmellata. Posizionare sopra le griglie realizzate con la pasta avanzata e cuocere in forno a 180°C per circa 35 minuti, o comunque sia fino a doratura. Far totalmente raffreddare e non toccare prima di 2-3 ore. Estrarre la crostata dalla tortiera e servire. (Io ho aggiunto delle scorzette di arancia candite e glassate nel cioccolato temperato).



Ciambelline alle carote



Ricordate il cake alle carote, questo qui? Con lo stesso ultra leggero e sofficissimo impasto ho fatto delle ciambelline perfette per la colazione o la merenda. La presenza di un bel po' di albumi nell'impasto conferisce una notevole morbidezza. La ricetta è tratta da "Golosi di Salute" del grande Montersino che mi stupisce anche nelle preparazioni più semplici. 




Ciambelline alle carote

Ingredienti con cui ho ottenuto un cake triangolare da 22x6x6cm e 9 mini cake: (ho dimezzato la dose originale, questo spiega le strane dosi riportate) 
40 gr di tuorli
16 gr di fruttosio
7,5 gr di miele di acacia
105 gr di albumi
32 gr di fruttosio
97 gr di mandorle non pelate (la prossima volta userò direttamente farina di mandorle)
16 gr di mandorle a filetti
65 gr di carote (al netto dello scarto)
40 gr di farina 00
3,2 gr di lievito per dolci
Un pizzico di sale
q.b. di scorza di arancia (io di limone)

Procedimento:
Tritare le mandorle non pelate con la farina, spegnere il frullatore e unire il lievito setacciato e un pizzico di sale. Mettere da parte.
Frullare anche le carote precedentemente lavate, pelate e spuntate (la prossima volta le frullo insieme alla farina e alle mandorle per vedere se viene fuori il colore arancione della foto della ricetta). 
Montare i tuorli (io a temperatura ambiente) con la prima dose di fruttosio (25 gr) e il miele (io, data la dose piccola, ho usato un frullino elettrico e una caraffa). A parte, nella ciotola della planetaria con frusta montare gli albumi (io a temperatura ambiente) con la seconda dose di fruttosio (50 gr) fino ad arrivare ad una meringa lucida e spumosa. Miscelare delicatamente dal basso verso l'alto i tuorli e gli albumi montati, quindi incorporare tutte le polveri, le carote, la buccia di arancia grattugiata e le mandorle a filetti, procedendo poco per volta, in modo delicato, per non smontare troppo l'impasto. Riempire fino a 3/4 lo stampo da ciambelline unto e infarinato (il mio era in silicone, quindi solo imburrato) e cuocere in forno, il mio termoventilato, a 180°C per circa 13-15 minuti, facendo ovviamente la prova stecchino. Far raffreddare molto bene prima di sformare dallo stampo. 



Consiglio: tritando le mandorle si sentiranno un po' sotto i denti, usando invece farina di mandorle nel composto verrà fuori una consistenza più liscia.

sabato 6 febbraio 2021

Chocolate pudding



Era da un po' che volevo provare queste monoporzioni di Montersino anche perchè non avevo bene idea di cosa fosse un pudding dolce, cioè no ne conoscevo la consistenza. E' una sorta di budino cotto al forno, quindi privo di addensanti come la gelatina. Non so se ho azzeccato la cottura, si presenta in una forma abbastanza soda, forse un po' troppo per i miei gusti ma il sapore è eccezionale e la consistenza davvero interessante.




Chocolate pudding

Ingredienti per 6 monoporzioni

Per il pudding:
225 gr di latte intero fresco
45 gr di cioccolato fondente al 70%
34 gr di burro
101 gr di zucchero a velo
56 gr di uova intere
18 gr di tuorli
38 gr di farina 180 W
4,5 gr di cacao amaro
4,5 gr di rum
Un pizzico di noce moscata

Per la chantilly al caramello: (ne avanza la metà)
125 gr di panna fresca
50 gr di crema pasticcera (io 100 gr)
2,5 gr di agar agar (io 2 gr di gelatina in fogli)
20 gr di salsa al caramello

Per la salsa al caramello:
500 gr di zucchero semolato (io 300 gr)
100 gr di acqua 

Per la crema pasticcera: (se ne ottiene circa 155 gr)
80 gr di latte intero 
20 gr di panna fresca
30 gr di tuorli
30 gr di zucchero
3,5 gr di amido di riso
3,5 gr di amido di mais
Un pizzico di vaniglia

Per la glassa al caramello:
100 gr di salsa al caramello
5 gr di agar agar (io 1 gr di gelatina in fogli)

Per la glassa pinguino:
125 gr di cioccolato fondente al 70%
125 gr di burro di cacao

Procedimento

Per il pudding:
Scaldare il latte, il burro e la noce moscata grattugiata al momento, deve essere abbondante (circa 1/2 noce). In una caraffa versare il cioccolato fondente e versare sopra il composto bollente a base di latte. Mescolare col minipimer.
In una terrina mescolare con una frusta uova intere, tuorli, zucchero a velo. Unire il rhum e inserire cacao e farina precedentemente setacciati insieme. Mescolare bene in modo da rompere tutti i grumi. Unire il composto di latte poco per volta amalgamando il tutto. Versare il composto su un colino a pistone e colare sugli stampini festonati, precedentemente imburrati, arrivando fino al bordo (non prenderà volume). Cuocere in forno, già caldo, a 180°C per circa 20 minuti. (Se il composto tendesse a crescere leggermente aprire la porta del forno in modo da abbassare un pò la temperatura). Io ho cotto per 30 minuti (un'altra versione della ricetta riporta 165°C per 25 minuti, da provare!). Si dice che la consistenza debba essere cremosa sul fondo e leggermente spumosa ma asciutta in superficie. Far raffreddare e congelare. 

Per la chantilly al caramello:
Versare la panna nella bacinella della planetaria lasciandola semi montata.
Scaldare una parte di crema pasticcera insieme alla salsa al caramello e una volta caldo versare dentro l'agar agar arrivando a bollore. Unire il resto della crema fredda e mescolare. Versare il tutto dentro la panna mescolando delicatamente dal basso verso l'alto con una spatola. Versare il tutto in una sac à poche con bocchettina liscia.

Per la glassa al caramello:
Preparare un caramello a secco e decuocere con acqua bollente stando bene attenti a non ustionarsi. Unire l'agar agar e riportare a bollore. 

Per la finitura:
Infilzare ogni mignon con uno stecchino e glassare il fondo con il cioccolato fondente fuso insieme al burro di cacao sciolto. Adagiare i pudding su un foglio di carta da forno. Fare uno spuntoncino dentro il foro dei pudding. Raffreddare velocemente. Glassare la superficie (ovvero lo spuntoncino) con la glassa al caramello.  
Lasciar scongelare circa 30 minuti in frigorifero prima di servire. 



martedì 2 febbraio 2021

Crema Catalana



Dolce al cucchiaio tipico della Spagna, appunto della Catalogna. Se in origine per caramellare la superficie veniva usato il "ferro per cremar", ossia un disco di ghisa reso rovente dal fuoco, oggi la caramellatura viene fatta con un cannello a gas che ormai si reperisce facilmente (utile a fiammeggiare la meringa e a smodellare più velocemente le torte moderne dal loro anello di acciaio), in assenza del cannello si passa il dolce qualche minuto sotto il grill, in modo che venga fuori la crosticina di zucchero che rende questo dolce così speciale. 

Che differenza c'è tra crème caramel, crema catalana e crème brûlée?

Spesso si fa un po' di confusione a causa delle continue rivisitazioni che rendono ogni cosa un po' ibrida e lontana un dolce dalle sue origini. 
Tutte e tre le preparazioni appartengono alla famiglia delle creme cotte. 

Il crème caramel è un budino cotto in forno, a bagnomaria, che una volta freddo sta in piedi da solo, senza bisogno di sostegno. 

La crème brûlée (crema bruciata) è la versione francese della crema catalana, cioè servita su ciotolina e caramellizzata in superficie, è però composta soltanto da solo panna anzichè da latte e partendo da una crema inglese non contiene amido, quindi la cremosità è data solo dai tuorli. Viene cotta in forno come il crème caramel, a bagnomaria. 

La crema catalana invece è composta da latte (in qualche rivisitazione si mette metà panna, metà latte) e viene cotta sul fuoco, come una normale crema pasticcera. 

Fatte le dovute spiegazioni, è tempo di eseguire la ricetta tratta da Giallo Zafferano, e divorare il dolce...




Crema Catalana

Ingredienti:
500 gr di latte
4 tuorli (i miei 70 gr)
100 gr di zucchero
25 gr di amido di mais
La scorza grattugiata di 1/2 limone
1 stecca di cannella 

Altro:
q.b. di zucchero di canna
q.b. di noce moscata


Procedimento:
In un tegame scaldare il latte con la scorza di limone intera di limone e la cannella. (Per una crema più aromatizzata si può tenere in infusione tutta la notte in frigorifero). In una ciotola mescolare, con una frusta manuale, tuorli, zucchero e amido setacciato. Versare sopra il latte bollente filtrato degli aromi e rimettere tutto sul fuoco cuocendo fino a quando la crema si inspessirà leggermente diventando lucida. Si otterrà una consistenza meno densa di una classica crema pasticcera. Colare il composto nelle ciotoline in ceramica o terracotta, far raffreddare velocemente (io in un bagnomaria di acqua fredda) e proseguire il raffreddamento in frigorifero per qualche ora. 
Prima di servire cospargere la superficie di abbondante zucchero di canna e una grattatina di noce moscata. Caramellare con l'apposito strumento o passare qualche minuto sotto il grill del forno.



giovedì 28 gennaio 2021

Caramel snack


Questo dolcetto è così goloso e accattivante che avevo voglia di rifarlo. Ricordate? Lo avevo già pubblicato qui tanti anni fa. Stavolta non avevo lo sciroppo di glucosio in polvere usato in ricetta, vi riporto quindi gli adattamenti e qualche piccolissima modifica apportata al glassaggio per un gioco di consistenze.



Caramel snack

Ingredienti per un quadro da 18 cm (h 3,5 cm) per ottenere dai 20 ai 26 snack

Per il nougat: (ho ridotto le dosi del 25% rispetto la dose originale)
472 gr di zucchero semolato 
90 gr di acqua (io 84 gr di acqua)
22,5 gr di sciroppo di glucosio in polvere (io 28 gr di sciroppo di glucosio liquido)
45 gr di albumi

Per la ganache alla nocciola:
50 gr di sciroppo di glucosio in polvere (io 62 gr di sciroppo di glucosio liquido)
20 gr di burro
20 gr di pasta di nocciola
175 gr di panna fresca (io 163 gr)
200 gr di cioccolato fondente al 55%

Altro:
150 gr di nocciole
 
Per il glassaggio:
250 gr di cioccolato al latte
30-50 gr di burro di cacao (l'originale non lo prevede)


Procedimento

Per il nougat:
Scaldare l'acqua e 270 gr di zucchero, unire a pioggia lo sciroppo di glucosio e cuocere fino a 121° tenendo sempre i bordi ben puliti spennellando un pò di acqua di tanto in tanto. (Il libro, al contrario del dvd, dice 135°C ed effettivamente a 135°C era troppo sodo e duro da lavorare, la seconda volta ho cotto fino a 121°C ed andava meglio).

Contemporaneamente caramellare 180 gr di zucchero a secco, cioè scaldare il tegamino, versare un pò di zucchero e non aggiungerne altro fino a quando non si è sciolto del tutto, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Versare il caramello sopra lo sciroppo giunto a temperatura, mescolare ancora un attimo e togliere dal fuoco. 

Nella planetaria montare gli albumi con i rimanenti 22 gr di zucchero, abbassare la velocità e versare a filo lo sciroppo al caramello ottenuto in precedenza. Continuare a montare, con la frusta a velocità media, fino a intiepidire un po' il composto che avrà una consistenza tipo marshmallows, dovrà essere soda ma non troppo dura. Con l'aiuto di un tarocco passare il composto su un quadro di acciaio adagiato su un foglio di carta da forno unto cercando di pressare e livellare bene creando uno strato uniforme di circa 2 cm di altezza o poco meno (io mi sono aiutata con un batticarne). La consistenza a questo punto sarà quasi spugnosa. Lasciar raffreddare. 

Per la ganache alla nocciola:
Tostare le nocciole in forno, il mio termoventilato, a 200°C per circa 8 minuti. Scaldare la panna con lo sciroppo di glucosio versato a pioggia e, quando sarà ben calda, fuori dal fuoco versarla su una ciotola con il cioccolato a pezzetti, amalgamare ed unire la pasta di nocciole e il burro morbido mescolando bene (io col minipimer, in modo da emulsionare meglio). Versare la ganache tiepida (40°C) sopra il nougat creando circa 1 cm di spessore (io poco più), livellare e cospargere la superficie di nocciole tritate grossolanamente al coltello (coltello posizionato in modo piatto, per schiacciare e non tagliare. Io in realtà ho tagliato in due ogni nocciola). Far raffreddare il tutto poi mettere in frigo o in freezer in modo da stabilizzarne la forma. 

Per il glassaggio:
Temperare il cioccolato al latte, infilzare uno stecchino in ogni snack (che è meglio che sia congelato) e glassare bene scuotendo l'eccesso. (Io ho preferito allungare il cioccolato con il burro di cacao per ottenere una copertura più sottile, così facendo non ho temperato il cioccolato).
Scolare su un foglio di carta da forno, aspettare un attimo che il cioccolato si rassodi e lasciar scongelare, prima in frigo e poi a temperatura ambiente prima di servire.
Estrarre il quadro di acciaio e lasciare che il dolce perda un po' del freddo che no ne consente un taglio preciso (io ho aspettato 10-12 minuti). Tagliare prima in stecche e poi in piccoli snack. Rimettere in freezer prima di glassare.



Scatto prima del taglio...